Interviste

Nadal: “In questo torneo sto servendo molto bene e ciò mi permette di velocizzare il gioco”

Stefanos è appena stato qui ed era parecchio giù. Riesci a pensare a qualche partita in cui sei stato letteralmente surclassato? E come ne sei uscito?
Anche questo è parte del gioco, a volte vinci a volte perdi. Lui è ancora giovane e ognuno deve andare incontro a questa esperienza. Se me ne ricordo qualcuna? Non ne ricordo una, ma moltissime. Quando scendi in campo sai di poter vincere o perdere e questo è tutto. Ogni settimana c’è solo un vincitore e tutti gli altri, chi prima, chi dopo, hanno perso. Stanotte ho giocato davvero bene ed anche lui. Ha fatto la sua prima semifinale e diventerà un gran campione. Non ci sono molte ragioni per essere giù di morale dopo aver iniziato la stagione in questo modo. Anche se è normale, subito dopo il match, non essere felice.

Quanto dispiaciuto eri per Brisbane? Quanto meglio ti senti ora?
Ero un po’ dispiaciuto ovviamente perché ho avuto un problema dietro l’altro. Ma mi sono allenato molto là ed è quello che conta. Ho avuto praticamente un’intera settimana per allenarmi. Avevo un po’ di tensione sulla gamba e ho fatto un po’ di riabilitazione. Non mi sentivo davvero male ma i dottori non mi hanno permesso di scendere in campo e contro i dottori non posso niente. Mio è dispiaciuto anche perché stavo allenandomi davvero bene e sentivo di poter giocar bene lì. E soprattutto il poter competere con qualcuno dopo quattro, cinque mesi di stop.

Puoi spendere una parola sulla finale dove ci sarà o Novak o Lucas?
Una finale è sempre una finale. Sono stato in questa posizione parecchie volte ma ovviamente il favorito domani sarà Novak. Ma vedremo, il tennis è sempre imprevedibile. Comunque non posso dire nulla ora, non conoscendo il mio avversario. Devo solo continuare a giocare come ora e non pensare troppo all’avversario. Ma sono davvero contento di come sto giocando.

Quanto intraprendente sei stato oggi? Quanto è migliorata la tua aggressività nel gioco?
Ero aggressivo perché giocavo bene, no? Non c’è niente di nuovo nel fatto che giochi in maniera propositiva. Il dubbio nasce dal fatto che ho avuto sempre tanti successi sulla terra rossa ed allora le persone pensano che non mi piaccia attaccare. E penso che sbaglino completamente. Certamente non faccio serve and volley e non faccio vincenti con ogni palla ma gioco tutti i colpi con un obiettivo in mente. Ed è questo il miglior modo di essere aggressivi ovvero il colpire ogni palla col solo scopo di mettere in difficoltà l’avversario. Questo è sempre stato il mio obiettivo. Oggi riesco a raggiungere il mio obiettivo un po’ prima che nel passato perché durante questo torneo sto servendo molto bene. Questa è probabilmente l’unica ragione. Non posso giocare come Roger perché non ho il suo servizio ma oggi sto servendo molto bene ed è per questo che riesco a creare molti più vincenti con la prima palla. Per il resto mi sento sempre uguale. Ho sempre la mia mentalità: non riesco a produrre vincenti su ogni palla perché non è il tipo di sport che mi piace.

Preferisci avere un giorno o due di riposo per la finale?
Per il tempo che ho giocato in campo non mi importa granché. Se avessi giocato una partita come quella contro Dimitrov nel 2017 mi sarebbero serviti due giorni, non posso mentirti. Oggi ho giocato per meno di due ore perciò non mi cambia molto avere uno o due giorni.

Francesca Padoin

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Francesca Padoin
Tags: Rafael Nadal

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