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In attesa di Melbourne si gioca ad Auckland e a Sydney

Una settimana ancora e poi si parte con l’avvenimento più atteso dell’anno, anche se siamo solo a gennaio. Negli ultimi anni infatti l’Open d’Australia è stato il torneo più interessante dell’anno, e non solo per via delle finali – negli ultimi due anni è stato il solo Slam che non si è chiuso in tre rapidi set – ma anche perché durante il torneo molto spesso si è visto del buon tennis, appunto il migliore dell’anno. Forse perché i gicoatori rientrano dall’off season e quindi hanno avuto tempo per prepararsi a dovere, forse la particolare atmosfera che si respira da quelle parti, lontano da tutti e quasi in vacanza, sta di fatto che si è tutti contenti quando ci si avvicina a Melbourne. Prima che cominci lo Slam c’è una settimana da riempire e potremmo passarla dando un’occhiata ai tornei di Sydney e di Auckland, che ci aiuteranno ad abituarci al fuso orario, visto che si giocheranno nella notte italiana.

Per noi occhi puntati su Auckland, dove torna in campo il re dei “250” che dopo due anni a Sydney torna in Nuova Zelanda, dove aveva giocato nel 2016, sconfitto nei quarti di finale da Tsonga. Parliamo naturalmente del numero 1 italiano e 13 della classifica ATP, Fabio Fognini. Il ligure sarà testa di serie numero 2 (la numero 1 è Isner) e dopo un bye aspetta il vincente di Pella-Gojowczyck. Ai quarti la strada dovrebbe incrociarsi con quella di Monfils (o Kohlschreiber) ma tutti noi speriamo nella semifinale contro Marco Cecchinato, che dopo l’ottimo torneo di Doha – fermato solo da Berdych in semifinale – è a soli 426 punti da Fognini. Non sono pochi ma neppure tantissimi, se si pensa che il palermitano a Melbourne l’anno scorso non passò il primo turno di qualificazione mentre Fognini arrivò addirittura agli ottavi, anche lui sconfitto da Berdych. Dovesse rosicchiare qualcosa già ad Auckland il sorpasso non sarebbe poi così improbabile. Comunque Cecchinato sarà testa di serie numero 3 e prima di incrociare, eventualmente, Fognini dovrà vedersela con Sandgren e soprattutto con il vincitore di Doha, Bautista Agut, ovviamente se lo spagnolo avrà smalito il viaggio dagli emirati e superato magari Berrettini, che si trova nella sua parte di tabellone e che però esordirà contro il qualificato McDonald, incontro non facile.
Parte alta del tabellone senza italiani, ma oltre a Isner ci sono Paire, Shapovalov, Copil e Haase, il divertimento non mancherà di certo. A proposito di italiani, Fabbiano e Marcora hanno vinto il primo match di qualificazione ma hanno perso il secondo contro Marterer e Humbert.

A Sydney invece ci sarà il solo Seppi, che esordirà contro Chardy. Dovesse farcela sarebbe favorito contro Klizan, anche se dipenderà dalla voglia dello slovacco, e poi incrocerebbe Tsitsipas, attesissimo per l’inizio di quella che dovrebbe essere la stagione della consacrazione. Il greco è testa di serie numero 1  e, Seppi permettendo, non dovrebbe avere troppe difficoltà per arrivare in semi, contro Schwartzman o Pouille, col francese chiamato a far dimenticare le ultimi disastrose stagioni.
Nella parte bassa del tabellone la testa di serie numero 2 è il finalista di Brisbane, Medvedev, che se non sarà troppo stanco incontrerà il primo intoppo in semi contro Simon o Tiafoe. E poi magari ci sarà la prima finale del 2019 tra nextGen e smetteremo finalmente di chiamarli così.

Evaristo Desio

Grandissimo conoscitore di tennis, guardato e giocato. Lui ha tanti segreti ma il tennis non ne ha per lui. Veramente: se trovate qualcuno di più bravo segnalatecelo.

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Evaristo Desio

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