[3] C. Wozniacki b. A. Van Uytvanck 6-4 6-4 (Aldo Cutaia)
Match d’esordio parecchio insidioso quello da cui esce vincitrice Caroline Wozniacki, campionessa in carica degli Australian Open. La danese riesce ad avere la meglio su Allison Van Uytvanck, tennista belga dal gioco piatto, violento e potenzialmente letale.
La partita inizia male per Wozniacki, subito costretta a fronteggiare palla break, proprio per la propensione dell’avversaria a toglierle il ritmo. La danese ha solo bisogno di prender meglio le misure del campo e di attirare Van Uytvanck nella sua ragnatela di scambi. Wozniacki rimanda tutto dall’altro lato, evidenziando le lacune di Van Uytvanck nello scambio prolungato. È solo un break ciò che basta a Wozniacki per aggiudicarsi il primo parziale 6-4.
Il secondo set si apre con uno rinnovato slancio al servizio della tennista belga, che giocando sull’uno-due riesce a tenere testa alla sua più resistente rivale. Giocare così in velocità è però rischioso, e già nel terzo game Wozniacki vende cara la pelle in risposta, riuscendo a centrare il break. Van Uytvanck non riesce mai ad essere pericolosa in risposta, raccogliendo solo tre punti in altrettanti game di servizio. Nell’ultimo game ha una mezza occasione, avendo raggiunto la danese sul 40 pari, ma la campionessa in carica ritrova la prima e in seguito chiude con un dritto a pochi passi dalla rete, 6-4.
Tutto liscio quindi per Caroline Wozniacki, che continua sulla rotta che potrebbe portarla ad incrociare Maria Sharapova in un complicato terzo turno.
[30] M. Sharapova b. [Q] H. Dart 6-0 6-0
Maria Sharapova esordisce col botto. La russa ha dato il via al suo Australian Open con un successo per 6-0 6-0 contro Harriet Dart, in un match che malgrado tutto alla vigilia non erano pochi a considerarlo potenzialmente più combattuto.
L’ex numero 1 del mondo a Shenzhen non aveva mai convinto. Forse il clima piuttosto freddo aveva inciso negativamente sui propri muscoli, tanto da costringerla al ritiro per un problema a spalla e e polpaccio. Oggi, in una giornata piuttosto calda, Sharapova è entrata in campo con un piglio completamente diverso.
Dart, proveniente dalle qualificazioni, potrebbe forse aver pagato la grande emozione di esordire nel suo primo Australian Open contro il proprio grande idolo. Qualche tempo fa, la giovane britannica rivelava in un’intervista di quanto elevata fosse l’ammirazione verso la russa. Messa sulla Rod Laver Arena, cominciando l’incontro subito indietro nel punteggio e andando velocemente in affanno, quello che poteva rappresentare una giornata da ricordare è divenuta una da dimenticare il prima possibile.
Probabilmente Sharapova non giocava così bene da quel match vinto a Montreal contro Daria Kasatkina, dove guarda caso anche lì riuscì a ottenere un 6-0. Il dritto, come quel giorno, era un colpo su cui fare buon affidamento oltre a un rovescio con cui spesso cambiava angolo e variava la propria spinta. Alla fine, come spesso accade in queste situazioni, la partita era diventata abbastanza surreale. La sensazione era che nessuno volesse quel 6-0 6-0, ma Dart mentalmente era già sotto la doccia e la figura che era in campo mostrava una sensazione di fragilità e paura. Sharapova, dal canto suo, è rimasta impassibile fino alla fine e al secondo turno avrà Rebecca Peterson.
[2] A. Kerber b. P. Hercog 6-2 6-2
Angelique Kerber torna a Melbourne Park e continua il bel momento delle ultime settimane. La tedesca ha cominciato l’Australian Open con un netto 6-2 6-2 ai danni di Polona Hercog, evitando brutti scherzi come accaduto alla connazionale Julia Goerges, vittima di una clamorosa rimonta contro Danielle Collins.
La numero 2 del mondo, che è parte di quel gruppo che ha chance concrete di essere numero 1 al termine del primo Major stagionale, ha risposto molto bene a una giornata non facilissima, con circa 35 gradi quando è scesa in campo. Il vento, che all’interno della Rod Laver Arena creava qualche vortice, deve aver aiutato lei così come la slovena a non avere grandi difficoltà a gestire il caldo, il che ha voluto dire mettere in mostra tutta la differenza che c’è tra le due giocatrici.
Kerber, campionessa qui nel 2016 e semifinalista un anno fa, sembra felice già solo di essere in campo con uno spirito ben diverso rispetto al 2017. Il suo obiettivo principale, in questo inizio di stagione, era di far capire che quella vittoria a Wimbledon e il successivo calo venissero da una fase di stanchezza fisica più che dalle difficoltà a gestire un nuovo successo Slam. Già a Perth si intravedeva una tedesca molto diversa rispetto a quella che non aveva pace, nervosa, di due anni fa. A Sydney è arrivata una sconfitta, ma contro quella Petra Kvitova che quando riesce a essere al massimo del rendimento risulta ingiocabile per tante. Ora un primo turno vinto con buona facilità, prendendo ampio margine in entrambi i set e gestendo le situazioni che sembrano sempre più complicate: la chiusura dei set. 5-2 e servizio nel primo set, chiusura del game a 15; 5-2 e servizio nel secondo set, chiusura del game a 30.
[11] A. Sabalenka b. [Q] A. Kalinskaya 6-1 6-4
Prima vittoria in carriera per Aryna Sabalenka all’Australian Open. La bielorussa ha condotto in porto il match contro la qualificata Anna Kalinskaya dominando per lunghi tratti, lasciando talvolta il piede dall’acceleratore ma rischiando solo in una circostanza.
6-1 6-4 il punteggio finale di una partita che ha messo in mostra una piccola, grande, differenza rispetto all’anno passato. Nel 2018 la ricordiamo per quella scena vergognosa dove fu bersagliata dal pubblico locale, nel match contro Ashleigh Barty, che derideva il suo modo di colpire ripetendo il verso prodotto. Quest anno, arrivando da numero 11 del seeding e con i primi titoli in carriera, la bielorussa ha subito trascinato il pubblico dalla sua senza fare niente di più simile rispetto a 12 mesi fa.
Come lo scorso anno, Sabalenka ha messo in mostra il solito gioco offensivo, più completo, con armi chiare e una mentalità lucida. Il “grunt” famoso non è cambiato, semplicemente è parsa più una dimostrazione di come quella volta fu sollevato un polverone inutile e dannoso. Si scrissero articoli di giornale, si parlò per giorni di come fosse dannoso, eppure oggi erano tutti sugli spalti ad applaudire e a essere presi da questo tennis in costante proiezione offensiva. Diversi “Come on Aryna!”, alteranti a qualche coro un po’ più complesso per un piccolo gruppo di supporter.
Eppure nulla di diverso, se non un miglioramento progressivo di un percorso che la sta portando a essere una delle possibili protagoniste in questo Major. Il primo set è stato giocato a grande intensità, e ha saputo reggere a un piccolo calo (soprattutto nella prima di servizio) a inizio del secondo parziale. Ha pasticciato un po’ in risposta, poi sull’1-2 ha concesso l’unica palla break della sua partita, salvata con un dritto vincente incrociato. Nel game successivo ha strappato il servizio alla russa e si portava definitivamente avanti. Al cambio campo successo, coach Dmitry Tursunov firmava autografi per i fan.
In questo clima molto rilassato è cominciata l’avventura di Sabalenka all’Australian Open. Una prima vittoria nel main draw, probabilmente non l’ultima.
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