Sarà tutta la russa la finale del WTA International di Tashkent, in un ultimo atto che si preanuncia carico di emozioni e significati. La qualificata Anastasia Potapova, nata il 30 marzo del 2001, ha centrato la sua seconda finale nel circuito maggiore dopo quella di Mosca a fine luglio.
Margarita Gasparyan, con cui più tardi giocherà la semifinale di doppio, è stata altrettanto protagonista di una partita da batticuore contro Mona Barthel che le ha regalato la chance di competere per un titolo nel circuito maggiore dopo 3 anni.
Il primo match di giornata, sul centrale della capitale uzbeka, ha visto il dominio totale di Potapova contro Kateryna Kozlova. La russa ha chiuso 6-2 6-3 in suo favore, rientrando nel secondo parziale da 0-2 in una fase in cui mentalmente non era ripartita con lo stesso focus della prima frazione dove non aveva concesso alcun punto al servizio e lì, solo coi doppi falli, aveva toccato quota 4 nei primi 2 game di battuta. L’ucraina però, numero 113 del ranking questa settimana, è una giocatrice che concede chance e una giocatrice come Anastasia, che sta trovando una continuità di rendimento ed è in grande fiducia, avrebbe avuto occasioni nel momento in cui si sarebbe scossa. Questo è successo quasi subito, con l’aggancio sul 2-2 e poi l’allungo dal 3-3 che ha sancito una vittoria a conti fatti mai in discussione.
Molto più complicata l’altra semifinale. Gasparyan e Barthel hanno giocato un primo set estremamente equilibrato, e la prima palla break dell’intero parziale è stato il set point concretizzato dalla tedesca, nel decimo game. La reazione della russa è stata veemente, tanto da imporsi in 10 dei successivi 12 game. Sul 4-6 6-1 4-1, però, perso un game ai vantaggi Margarita è tornata a concedere qualcosa e un errore di dritto al servizio sul 30-30 le ha messo pressione. Perso il game è cominciata la vera fase di difficoltà: Barthel la agganciava sul 4-4 e lì, nonostante un 40-0, la russa non riusciva a chiudere sbagliando soprattutto col dritto e regalando l’insperato vantaggio all’avversaria.
Barthel, però, ha sentito anche lei il momento. Cominciato il decimo game con un doppio fallo ha subito perso tutto il vantaggio psicologico e un nuovo doppio fallo dava due palle break all’avversaria, che tornava a spingere con molta più grinta e dopo aver chiuso il game del 5-5 ha salvato due palle break nell’undicesimo game. Barthel, al servizio sul 5-6, non spingeva più. Cercava soprattutto di variare la profondità dei colpi, con palle più corte alternate ad altre più potenti e profonde. Gasparyan sul 15-30 metteva lunga una risposta su una seconda palla, ma recuperava dal grave errore trovando il match point con una risposta potente e nello scambio successivo ha avuto la meglio con uno dei suoi rovesci vincenti a una mano, in incrociato.
Margarita, vicinissima alle lacrime per la gioia, sta compiendo una cavalcata incredibile. Dopo le 3 operazioni al ginocchio, i 15 mesi di stop, il rientro nel ranking WTA avvenuto a fine gennaio e una classifica che la vedeva ancora lontana dalle prime 1100 del mondo a fine aprile, adesso si vedrà in top-200 e con la certezza di essere in Australia per le qualificazioni dell’Australian Open 2019. Almeno. Lunedì è prevista essere attorno al numero 175 del mondo, con una vittoria domani salirebbe vicina alle prime 130. Potapova, invece, con questo risultato sarà vicina alle prime 90. Una vittoria domani e arriverebbe 10 posizioni più avanti. Grandissime, a questo punto, le chance per lei di essere al via dell’Australian Open 2019 dal tabellone principale.
Come sempre, a Natale si è tutti più buoni. Per cui, senza troppo indulgiare oltre,…
di Salvatore Sodano C'era un ragazzo che come me… amava i Beatles il Rock&Roll… e…
Iga Swiatek è stata protagonista di intervista con Anita Werner a 'Fakty po Faktach" (Il…
La FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel) e l’ITF (International Tennis Federation) sono liete di…
Sei mesi da numero uno. Jannik Sinner inizia oggi la ventiseiesima settimana consecutiva in vetta…
Simona Halep non è stata fin qui la sola giocatrice a esprimersi sul caso di…