Pensi che ricorderai a lungo come hai perso questo match?
Si, resterà presente nella mia testa per sempre, questa partita la ricorderò per sempre. Il tennis è crudele talvolta, perché penso che questo incontro non meritasse uno sconfitto. Ma uno doveva esserci e, se escludiamo il primo set, è stato uno scontro aperto dall’inizio alla fine. È finito con un tie break al quinto, con le stesse possibilità di farcela per entrambi, lui ha fatto un punto più di me.
All’inizio lo hai dominato. Come hai fatto? Cosa è cambiato poi nel resto della partita?
Sono partito davvero forte, che era quello che speravo e per cui mi ero preparato, ma lui non era al suo livello nel primo set, sicuramente. Non perde mai con nessuno per 6/0. Poi io sono un po’ calato ed è stata una gran partita, aperta.
Hai imparato qualcosa stanotte?
No. Potrei dire di aver giocato la mia prima partita epica, ne ho giocate di ottime in passato, ma non così lunghe, non così contro i più grandi in uno Slam. Sono contento di averlo fatto per la prima volta, anche se è andata male. Ora, ovviamente, sono un distrutto. Ma tra qualche giorno guarderò indietro e ricorderò quanto è stato bello giocare di fronte allo stadio pieno questa grande partita.
Rafa ha detto di averti chiesto scusa alla fine. Cosa hai pensato quando te lo ha detto?
No credo fosse davvero dispiaciuto (sorride). Però, lui è una gran persona. Io non voglio mai perdere con nessuno, ma ora mi auguro che vinca il titolo, sicuramente. Noi facciamo sempre incontri splendidi, spero ne faremo in futuro con una fine diversa.
Il pubblico era dalla tua parte, non perché fossi lo sfidante, ma perché hai giocato dei grandi colpi. Ti fa piacere questo?
Certo, il pubblico è stato grande. Penso di avere un gioco attraente e mi piace giocare queste sfide su grandi palcoscenici. Ancora meglio se il pubblico tifa per me.
Hai giocato con lui dieci volte in passato, sulla terra. Che differenza c’è ad incontrarlo sul cemento?
Credo che questo sia un campo lento tutto sommato, quindi abbastanza simile alla terra. Certo, non la stessa cosa. Comunque per me è andata meglio che in finale a Parigi. Non so se sia stata la superficie o altro, ma è stata un’ottima esperienza affrontarlo sul duro,
Come erano le condizioni?
Ho giocato in condizioni peggiori. Meglio giocare la notte che di giorno. L’unica cosa pessima era l’umidità. Nel quarto set non riuscivo a correre perché le mie scarpe erano zuppe. Anche cambiarsi i vestiti ha poco senso, perché dopo pochi punti è la stessa cosa. Ma siamo abituati, non accade solo qua, ma in tanti tornei.