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Statistiche US Open: la Next Gen può aspettare, per gli italiani è un mezzo flop

Torneo maschile

L’auspicata avanzata della Next Gen continua e di essa si parla sempre di più ma nei momenti che contano ancora una volta l’esperienza e la classe degli over 30 fanno premio. Tra i sedici tennisti approdati agli ottavi di finale nel main draw maschile ci sono ben sei over 30, che diventano 8 ove si considerino anche del Potro e Cilic che gireranno la boa dei 30 questo mese.

L’unico tennista rimasto in gara ad avere meno di 26 anni è il croato Borna Coric, classe 1996 atteso adesso alla prova del fuoco contro del Potro. La Croazia è l’unica nazione ad aver ancora in gara più di un tennista. Oltre a Coric infatti c’è Cilic, già vincitore dello Slam americano nel 2014, che ha sofferto più del previsto avendo dovuto risalire due set di svantaggio contro l’australiano De Minaur (classe ’99), tra i più talentuosi rappresentanti della Next Gen.

Se da un lato Murray stenta a tornare competitivo ai massimi livelli dall’altro, la notizia che fa più rumore è l’ennesimo flop di Alexander Zverev che negli Slam non riesce proprio ad esprimere un tennis commisurato al suo talento. È stato sconfitto nettamente dal connazionale Kohlschreiber, quasi 35enne, che lo aveva già eliminato nello Slam americano nel 2015. Non c’è stato ancora il tempo perché la cura Lendl potesse fare effetto.

A parte Zverev (testa di serie numero 4) manca all’appello soltanto Dimitrov tra i primi 8 favoriti alla vigilia, sconfitto all’esordio da Wawrinka che non è riuscito a ripetersi contro Raonic al terzo turno ma che comunque è sicuramente in ripresa e nel frattempo è rientrato nei top 100 (presumibilmente al numero 88). Dei Fab Three Nadal, Federer e Djokovic solo lo spagnolo ha dovuto soffrire al cospetto del russo Khachanov arresosi in 3 ore e 55 minuti e dopo aver servito per andare avanti due set a zero. Nella seconda settimana le sfide appassionanti non mancheranno a partire da quelle di stasera tra Isner e Raonic e tra Anderson e Thiem.

Altri numeri del torneo maschile:

2 – I tennisti a non aver ancora perso un set: Federer e del Potro

3 – I match in cui il vincitore ha rimontato due set di svantaggio: Haase contro McDonalds e Fritz contro Mischa Zverev nel primo turno, oltre a Cilic contro De Minaur nel terzo turno.

12 – I ritiri registrati fin qui nel tabellone maschile.

18 – I  tennisti americani presenti nel main draw. Il contingente Usa si conferma il più numeroso per il quarto anno consecutivo.

Torneo femminile

Il settore femminile si conferma quello più suscettibile di colpi di mano e di sorprese: agli ottavi di finale sono approdate solo 5 delle prime 16 teste di serie ma certamente colpisce che delle prime sei è ancora in gara solo la terza (Stephens). Sono già fuori la Halep (1), la Wozniacki (2) e la Kerber (4) cioè le vincitrici dei tre Slam già disputati quest’anno il che rende certo che anche stavolta, come già nel 2017, avremo negli Slam quattro vincitrici diverse.

Ma la sorpresa più grande è rappresentata senza dubbio dalla bielorussa Sabalenka, numero 26 del seeding, la cui ascesa appare inarrestabile. Ha asfaltato nel terzo turno la Kvitova, numero 5, lasciandole soltanto 6 game. La ventenne di Minsk, numero 73 all’inizio della stagione, uscita vincitrice in sei delle ultime otto sfide contro top ten a partire dal torneo di Eastbourne alla fine di giugno, è certamente la mina vagante più accreditata tra quelle ancora in corsa a New York. Assai stimolante appare la prossima sfida contro un’altra ventenne, la giapponese Osaka che la precede in classifica di una posizione (19 contro 20) e che finora ha lasciato alle avversarie soltanto 7 games in tre match.

Nella parte bassa del tabellone la tennista rimasta in gara con la miglior classifica è Madison Keys numero 14 del seeding, mentre sono in cerca di rilancio Sharapova e Suarez Navarro che dopo aver superato rispettivamente Ostapenko (in una delle sue peggiori versioni) e la francese Garcia (testa di serie numero 6) si giocheranno domani l’ingresso nei quarti. Nella parte alta del tabellone invece Serena Williams si è rodata a dovere con il sostegno anche della sorella Venus superata al terzo turno. Ha lasciato per strada 11 giochi restando in campo complessivamente soltanto 3 ore e 32 minuti in tre partite ed appare nelle condizioni di aspirare ancora una volta alla vittoria finale.

Altri numeri del torneo femminile:

1 – La Deichmann è la prima tennista del Liechteinstein (compresi gli uomini) a giocare in un torneo dello Slam.

1 – Con l’eliminazione della Halep è la prima volta che la numero 1 esce all’esordio agli Us Open.

3 – I doppi bagel registrati fin qui nel torneo femminile: Gavrilova contro la Sorribes Tormo e Puig contro la Voegele al primo turno e più clamoroso il 6-0 6-0 della Osaka contro la bielorussa Sasnovich al terzo turno.

7 – Gli anni trascorsi dall’ultima partecipazione ad uno Slam per la russa Zvonareva e per la 39enne svizzera Schnyder. La russa ha anche superato il primo ostacolo (Blinkova) prima di cadere sotto le sciabolate della Sabalenka.

30 – Gli scontri diretti tra Venus e Serena Williams. Il bilancio aggiornato è di 18-12 per Serena.

79 – Le partecipazioni da record di Venus Williams a tornei dello Slam.

Us Open 2018 – gli italiani

L’Italia chiude in sordina la stagione degli Slam. Agli exploit estivi molto incoraggianti specie in campo maschile ha fatto seguito una deludente campagna sul cemento americano il cui epilogo si è avuto in questa settimana in cui nessun azzurro, comprendendo anche il settore femminile, è riuscito ad approdare al terzo turno del torneo, combinazione che non si registrava dal 2007, anno a cui risale la peggiore performance combined dal 2001 (31,58%).

Al record di presenze in tabellone in campo maschile (8) per effetto anche del superamento delle qualificazioni da parte di Travaglia e Gaio cui si è aggiunto Sonego come lucky loser, non ha fatto seguito la qualità delle prestazioni sul campo a torneo iniziato nonostante un sorteggio nel complesso molto favorevole.

Si sono salvati Seppi e il giovane Sonego. Il primo, dopo aver avuto la meglio su Querrey contro pronostico, ha sfiorato il successo cedendo solo al set decisivo col canadese Shapovalov, numero 28 del mondo che nel turno successivo si è arreso, dopo un’altra maratona di 5 set, alla testa di serie numero 5 Anderson.

Sonego, alla sua prima apparizione nello Slam americano, ha vinto una maratona di 5 set con l’esperto lussemburghese Muller, prima di arrendersi al russo Khachanov che nel terzo turno ha messo alle corde il numero uno del mondo Nadal, costringendolo a restare in campo 3 ore e 55 minuti.

Una nota di merito in verità spetta anche a Lorenzi che a 36 anni, confermandosi lottatore indefesso, ha eliminato l’inglese Edmund anche se poi è stato troppo arrendevole nel secondo turno conquistando solo 7 game contro l’argentino Pella su cui aveva avuto la meglio in tre set lo scorso anno in Coppa Davis.

Ci si aspettava di più da Cecchinato e Berrettini sconfitti entrambi contro pronostico all’esordio per mano rispettivamente di Benneteau (60) e di Kudla (72), ma il rammarico principale è per i due numeri uno Fabio Fognini e Camila Giorgi che non hanno saputo approfittare di un tabellone favorevole, offrendo entrambi prestazioni scellerate al secondo turno rispettivamente contro il modesto australiano Millman (79 errori gratuiti in quattro set) e contro la 38enne Venus Williams della quale la tennista marchigiana avrebbe potuto aver ragione se solo fosse stata un pelo più raziocinante.

Altri numeri azzurri:

1 – Nei quattro tornei Slam di quest’anno, Fognini ha sconfitto un solo tennista compreso tra i top 50: l’inglese Edmund (n.17) al terzo turno del Roland Garros.

41 – Gli anni trascorsi dall’ultima volta in cui nel tabellone femminile era presente una sola tennista italiana: Sabina Simmonds sconfitta all’esordio per mano dell’australiana Turnbull.

53 – I match conclusi al quinto set disputati dagli italiani nella storia degli Us Open. Il bilancio è di 25 vittorie e 28 sconfitte. Recordman in questa speciale classifica è Caratti giunto al set decisivo 6 volte vincendo 4 volte. Segue Seppi con 2 vittorie in 5 circostanze.

110 – I matchs giocati in carriera da Seppi nei tornei Slam con un bilancio in perfetta parità: 55 vittorie e altrettante sconfitte. Il record di Pietrangeli non è più irraggiungibile; 125 partite giocate anche se il bilancio del mitico Nicola è molto più favorevole (86 vittorie e 39 sconfitte).

Giancarlo Di Leva

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Giancarlo Di Leva
Tags: US Open 2018

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