V. Azarenka b. K. Bondarenko 6-3 6-7(7) 7-5
Tanti rischi, tanta fatica, ma alla fine Victoria Azarenka c’è. In questo delicato momento sportivo e, soprattutto, personale, la bielorussa comincia con un successo tiratissimo la sua campagna sul cemento nord americano a San José, nel neonato evento WTA Premier nato dalle ceneri dello storico torneo di Stanford.
La zona è sempre quella, la celebre Baia di San Francisco, ma la location è più spostata verso la Silicon Valley, nel campus universitario della San José University e la ex numero 1 del mondo è la prima stella che la IMG ha voluto assicurarsi per l’edizione inaugurale. Eppure, a un certo punto sembrava anche la prima a dover salutare in anticipo il resto del gruppo.
Due ore e quaranta minuti di fatica, dove più che il tennis ha prevalso il cuore della bielorussa e quello spirito che viene da dentro di lei e che è forse il motore più importante in questa fase. Non sappiamo più granché della sua vita privata, e la cosa è pienamente comprensibile e rispettabile, ma vedendola ancora con molti alti e bassi viene da pensare che ci sarà bisogno di ulteriore tempo perché possa ritrovare continuità per reggere una partita così dispendiosa e così tosta dal punto di vista dell’intensità. Oggi ne è venuta fuori perché ha un carattere e una forza d’animo che verrebbe da definirli incomparabili con gran parte delle altre giocatrici e meno male, verrebbe da pensare, che anche nei momenti più difficili “Vika” riesca ancora ad affidarsi a questo.
La partita contro Kateryna Bondarenko, avversaria sempre battuta in carriera e sempre con parziali nettissimi, sembrava cominciata sulla falsa riga dei 4 precedenti. Dal 4-0 in suo favore nel primo set, i primi cali, il primo rientro dell’ucraina “coperto” dal nuovo allungo prima sul 5-3 e poi con un terzo break in suo favore che le è valso il 6-3 conclusivo. A metà del secondo set però è cominciata una fase piuttosto altalenante e Azarenka, che chiuderà la sfida con poco meno di 50 gratuiti su 115 totali fatti dalla sua avversaria, cedeva la battuta in due circostanze. Rientrava fino al 5-5 e negli ultimi game del set ha dato il massimo sforzo per provare a chiuderla in fretta.
La fase finale del secondo set è stata la migliore dell’intero incontro per intensità, qualità e durezza degli scambi. Bondarenko si aggiudicava forse il punto più bello dell’incontro
ma Azarenka sempre in quel frangente non era da meno
La bielorussa teneva il servizio da 0-30 salendo sul 6-5 e qui si procurava i primi match point. In quel momento, però, la sua avversaria aveva sempre una carta chiave da giocare: il rovescio, specialmente se giocato in incrociato. Quel colpo, stasera, ha dato grande fastidio alla ex numero 1 del mondo, che spesso provava ad alzare la traiettoria del dritto per provare a indurla all’errore colpendo dal centro del campo una palla molto alta o quantomeno a non farsi costantemente attaccare. Eppure, anche dopo aver annullato i primi match point, Bondarenko ha continuato nella sua spinta. Il tie-break è stato vissuto a scatti, ma sempre con la numero 79 del mondo che guidava: 2-0, 4-2, 6-4. Un po’ di titubanza sul primo set point, poi un ottimo servizio di Azarenka per il 6-6. Arrivava un terzo match point, ma Bondarenko ancora una volta spingeva col proprio rovescio per annullare la chance e poco più tardi, al quarto set point, portava la sfida al terzo.
Dopo le emozioni di una fase veramente bella del match, l’inizio del terzo set ha accennato quella che sarebbe stata la fase finale dell’incontro: il livello era calato, alle volte in maniera molto netta, e per Azarenka cominciavano i veri problemi. È stata proprio lei, infatti, a partire peggio con un parziale di 11 punti a 2 fino al 2-0 e 40-0 per la sua avversaria. Bondarenko però non è riuscita a chiudere, anche se tanti meriti sono nella rimonta della bielorussa che con uno sforzo importante si è aggiudicata 5 punti consecutivi. Poteva essere la fine, o quantomeno l’inizio di un terzo set in totale sofferenza, invece è riuscita quantomeno a darsi una chance. Non stava più giocando come prima, i doppi falli lievitavano in maniera netta (12 a fine partita, la metà solo nel set decisivo) ma riusciva a tenersi in scia. Importantissima, alla fine, la palla break annullata sul 4-3 Bondarenko prima di salvarsi, nuovamente, con l’ucraina a 2 punti dal match. Sul 5-5 ha spinto portando all’errore la sua avversaria e nel game successivo, al quinto match point totale, il punto che ha messo la parola “fine” all’incontro.
Al secondo turno l’asticella dovrebbe alzarsi in maniera forse troppo elevata, perché di fronte a sé avrà una top-10 in difficoltà per quasi tutto l’anno sotto l’aspetto dei risultati ma le qualità di Garbine Muguruza sono superiori a quelle dell’avversaria odierna. Ci vorrà una prestazione più equilibrata nelle sue varie fasi, ma è anche vero che un’eventuale successo contro la spagnola potrebbe darle una scossa enorme.
Risultati
V. Azarenka b. K. Bondarenko 6-3 6-7(7) 7-5
D. Collins b. [Q] D. Lao 7-6(2) 6-3
M. Sakkari b. C. McHale 6-2 6-2
S. Kenin b. [Q] V. Cepede Royg 6-4 6-4
A. Tomljanovic b. [Q] G. Garcia Perez 6-4 6-1
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