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Wimbledon: Serena Williams, come ai vecchi tempi. Venus eliminata contro Bertens

[25] S. Williams b. K. Mladenovic 7-5 7-6(3)

Per Serena Williams è tutto come ai vecchi tempi, abbiamo titolato. E se vi chiedete perché, non è soltanto per l’importante vittoria 7-5 7-5 ai danni di Kristina Mladenovic, ma perché adesso davanti a lei c’è una vera autostrada. Nessuna testa di serie prima almeno delle semifinali, dove nell’altra sezione della parte bassa del tabellone femminile sono rimaste soltanto Julia Goerges, Kiki Bertens e la vincente tra Karolina Pliskova e Mihaela Buzarnescu. La forza di aver avuto una testa di serie omaggio l’ha premiata forse più del dovuto, anche perché può arrivare ai quarti di finale avendo affrontato solo una top-100 (Mladenovic stessa, numero 66) ed evitato pericoli di alcun genere nelle prime uscite, notoriamente quelle più delicate dove ogni tennista deve trovare il proprio limite.

Questa Serena di limiti ne ha ancora, perché la lunga assenza frammentata nell’ultimo periodo da qualche torneo non può portarla a Londra al massimo della condizione, ma oggi ha trovato quel qualcosa in più proprio nel momento del bisogno massimo. La vera differenza tra una campionessa e una potenziale ottima giocatrice come la francese, che ha mostrato il massimo del suo tennis ormai più di un anno fa ma quando si trova di fronte alle migliori, soprattutto se non in condizioni dominanti, sa trovare le motivazioni giuste per giocare ottime partite.

Il primo set è la dimostrazione di questa idea. Mladenovic ha giocato molto bene, aggredendo nei primi game e gestendo con agilità i propri turni di battuta una volta ottenuto il break. Avanti 5-3 e poi 5-4 30-15, sembrava poter condurre la situazione in suo favore ma anche a causa di una scivolata sul punto del 30-30 le cose hanno cominciato a franare. La statunitense ha cominciato a giocare meglio, non ancora ai livelli della Serena che conosciamo ma quanto è bastato per capovolgere la situazione e far suo un set dove ha avuto tutte le statistiche peggiori (dagli ace agli errori gratuiti). Cinque minuti che hanno cambiato il copione, probabilmente, dell’intera gara.

Malgrado un break in apertura, Serena non è riuscita ad allungare e Mladenovic ha avuto ottimi momenti di tennis portandosi anche alla palla per servire sul 5-4. La francese però, pur avendo annullato un match point con un dritto vincente, ha trovato la fine della sua corsa al tie-break dove ha cominciato malissimo scivolando indietro 0-3 e perdendo i primi 2 punti con il proprio servizio. La partita è finita lì, e Serena può festeggiare anche perché l’inatteso exploit di Evgeniya Rodina contro Madison Keys (7-5 5-7 6-4) la porta a un ottavo di finale contro la numero 120 del mondo dopo aver già affrontato la numero 105 al primo turno e la 139 al secondo. Regali inattesi che la spingono sempre più verso lo Slam numero 24.

[20] K. Bertens b. [9] V. Williams 6-2 6-7(5) 8-6

Si è interrotto al terzo turno l’avventura di Venus Williams, che crollerà in classifica dopo questo torneo. Aveva iniziato al numero 9, ma perdendo la maggior parte dei punti che aveva ottenuto un anno fa con la finale è certa di essere almeno alla posizione numero 14. Oggi non è riuscita alla statunitense la terza rimonta del suo torneo anche perché a dispetto di Johanna Larsson e Alexandra Dulgheru, Kiki Bertens rimane giocatrice di spessore ben più alto. Detto questo, sorprende un po’ averla vista chiudere una partita così dura e su una superficie che a lei non piace. O almeno, dove si notava una differenza importante nella qualità degli spostamenti.

6-2 6-7(5) 8-6 il punteggio finale in un match iniziato a senso unico e che la numero 20 del seeding si è complicata sul finire del secondo set quando era avanti prima 4-2 e poi ha avuto la chance di chiudere il match con il proprio servizio sul 5-4. Venus è risorta, cercando di impostare una rimonta come già avvenuto nei precedenti incontri in questo Wimbledon ma per quanto andasse a fiammate oggi non è stato abbastanza. Avanti 2-0 40-15 nel set decisivo, la numero 9 del seeding è stata ripresa e da lì in avanti non ha più avuto chance di tornare a condurre. Bertens ha tenuto molto bene i propri turni di battuta e dopo aver mancato uno 0-30 sul 6-5 ha poi portato a termine l’opera due game più tardi, prendendosi anche una rivincita per quel match perso a Miami a inizio anno dove non era stata in grado di concretizzare 3 match point. Farlo a Wimbledon, contro una che da queste parti ha vinto 5 volte, forse ha ancora più valore.

Diego Barbiani

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