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Kerber, il sogno Wimbledon è ora realtà

Erano tutti pronti a scrivere la storia perfetta, quella della neo-mamma che torna a vincere dopo dieci mesi dal parto, quella che supera difficoltà, chili in più, torna nel suo “giardino” e trionfa, con magari la figlia a bordo campo.

Dopo la paura, arrivata al momento di partorire, l’embolia polmonare e le tante operazioni subite; è l’amica di tutti, Serena, di tutti quelli che qui si definiscono VIP: ci sono Meghan Markle, neo duchessa del Sussex e Kate Middleton a fare il tifo per lei; Hamilton, Woods, persino il suo ex, Drake.

La scena però se la prende chi oggi ha giocato meglio, ha sbagliato di meno, ha mostrato una continuità di tennis nettamente superiore e quella giocatrice è Angelique Kerber. Lei che due anni fa qui perse in due set lottati contro la Williams, oggi si prende la sua rivincita: dolce, dolcissima. Senza appello per un’avversaria oggi fallosissima e inerme di fronte al muro tedesco davanti a lei: ha preso tutto Angelique, ogni colpo, costringendo Serena a riprovare e a sbagliare; costringendola a muoversi da un lato all’altro del campo.

La storia è la sua, quella di una giocatrice che nel 2016 vinceva due Slam, Australian Open e US Open e che la stagione dopo ha vissuto l’inferno di chi fa fatica a portare il fardello di dover “difendere” una reputazione troppo impegnativa, perdendo di vista razionalità, sicurezza, leggerezza.

Con Fissette l’ha ritrovata, continuando a salire di livello per tutta la stagione, fino a qui, a un altro Slam, il terzo diverso, tre quarti di Slam in tutto; non si è mai impaurita nelle finali, Kerber, mai un momento di cedimento: Angelique è quella giocatrice che devi battere e assicurarti poi di avere battuta.

Ma oggi è il giorno suo, quello di chi è tornato al vertice, una resurrezione completa; a metà ancora quella di Super-Mamma Serena, che deve amare il tennis proprio tanto per essere ancora qui e lottare e divertirsi anche in giornate come queste.

Rossana Capobianco

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