Quella vista durante il primo set sul Centrale di Wimbledon contro Serena Williams è la miglior versione di Camila Giorgi. Solo tre doppi falli, diversi ace, poche sbavature, tatticamente ineccepibile: quando c’è da attaccare non si fa problemi, quando riesce a spostare una Serena ancora pesante non si tira indietro.
Sono tutti ammirati, tra un Pimm’s e una brezza di vento che oggi è molto più fresca rispetto alle ultime due settimane. Ammirati da un “peso piuma” che riesce a impattare così bene, che non ha paura della campionessa di fronte, a cui la palla schiocca così bene che non sai se rimanere a bocca aperta o scuotere la testa, perché di certo tu non riesci a farlo.
È come un incantesimo ma è uno possibile, uno che sta accadendo proprio lì, in quel momento, con una Williams che non si scompone ma non è contenta, lo vedi da come cammina durante i cambi di campo, da come cerca di concentrarsi guardando l’erba, evitando lo sguardo del suo team sugli spalti, cercando la pazienza da qualche parte, tra il sogno del ventiquattresimo Slam e il pensiero della bimba che non sta guardando la madre presa “a schiaffi” da un’impertinente che proprio ieri dichiarava: “Non seguo Serena, non seguo il tennis” perché per lei è tutto un lavoro; un lavoro che le piace, un lavoro in cui è brava ma pur sempre un lavoro. Poi, Camila, fa altro.
Disegna vestiti, esce con le amiche, chiude i discorsi con il tennis.
A un certo punto, però, l’incantesimo si spezza: 1-1 nel secondo set, 15-30 su servizio di Serena, Camila ha una palla facile da chiudere sopra la rete. La manca di tanto, ed è lì che la campionessa sente l’odore del sangue. La Williams comprende che ancora una volta, dipenderà da lei, la Giorgi si scoraggia, la statunitense inizia a servire e rispondere con più forza e continuità e quel sottile equilibrio vola via col vento e qualche aereo che oggi passa piuttosto vicino.
La Giorgi non molla la partita, rimane sempre attaccata al risultato e all’avversaria: però il servizio non risponde più come prima (troppe seconde) e gli errori diventano tanti; pochi a questo punto invece quelli di Serena, che sa che il grosso è fatto.
Un vero peccato ma le due splendide settimane di Camila restano, la forma e i miglioramenti altrettanto. Serena Williams intanto continua a sognare quello che manca da troppo tempo.
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