Tanto spettacolo a Eastbourne, dove le semifinali del torneo WTA Premier hanno regalato due partite nei pressi delle due ore di gioco e se da una parte c’è la conferma di Caroline Wozniacki, che torna in finale dopo quella dello scorso anno, dall’altra c’è la sorpresa di Aryna Sabalenka che ha prevalso nella sua quinta partita al terzo set della settimana.
La numero 2 del mondo si è imposta 2-6 7-6(4) 6-4 contro Angelique Kerber e il secondo successo in stagione dopo quello a Doha contro la tedesca riequilibra ancora di più i loro confronti diretti con ora ‘Angie’ in vantaggio solo 8-7 contro l’amica ‘Caro’. Come spesso accade, nelle loro sfide c’è tanto da vedere per quanto riguarda scambi lunghi, cambi di gioco, cambi nelle inerzie durante i singoli scambi o in lassi di tempo più duraturi. Stavolta, come anche a Doha, il numero finale di vincenti è stato elevatissimo (76 totali, a febbraio furono 83) e come nel deserto l’ha spuntata la danese che nonostante ne abbia messi a segno di meno (34 contro 42) si è spesso aggiudicata quelli più importanti.
Esempio fondamentale il match point che si è trovata a fronteggiare sul 6-5 e servizio per la sua avversaria. Forse l’errore di Kerber, a bocce ferme, è quello di non aver provato a cambiare la direzione dei propri colpi dopo che aveva bloccato l’avversaria sulla diagonale di destra. Anzi, era proprio Wozniacki che alla fine andava sempre più col contropiede per girare piano piano lo scambio dalla sua parte ed essere lei ad avere il coraggio poi di cambiare traiettoria giocando, alla fine di uno scambio molto duro, il dritto lungolinea che anche con una buona dose di fortuna è finito praticamente all’incrocio delle righe. Da lì, come spesso accade, è nata una nuova partita. Qualche segnale c’era già stato, perché Kerber aveva comodamente vinto il primo parziale ma la reazione di Wozniacki era stata immediata con uno scatto sul 4-1 a inizio della seconda frazione.
La situazione si era fatta molto più equilibrata e la numero 4 del seeding, una volta ripreso lo svantaggio, sembrava avere quel briciolo in più che le avrebbe garantito una nuova finale dopo quella di Sydney a inizio anno. Invece, come forse un po’ troppo spesso è capitato, la sua corsa si è fermata sul più bello. Sono 9 i quarti di finale in stagione, ma appena 3 semifinali e un titolo. Intendiamoci: è tutt’altra situazione rispetto al 2017, ma al momento c’è ancora un po’ di strada da fare soprattutto un po’ di fortuna che le sta mancando perché sia oggi che a Doha non ha affatto demeritato contro Wozniacki, contro Simona Halep in Australia ha giocato il match forse più bello della stagione, a Parigi fu invece fermata dalle vesciche. La vera parentesi negativa è stata la stagione sul cemento nord-americano tra Indian Wells e Miami. Per Wozniacki invece questo torneo è una piccola liberazione, visto che era da inizio febbraio che non raggiungeva una semifinale e dall’Australian Open che non arrivava in finale. Se nel mese di gennaio aveva un rendimento da numero 1, nei 4 mesi successivi ha racimolato poco più di 1000 punti.
Domani affronterà Aryna Sabalenka, la bielorussa che finora si sta imponendo di forza contro tutte le avversarie incontrate. Dopo Julia Goerges e Karolina Pliskova (oltre a Elise Mertens e Sachia Vickery) ecco arrivare lo scalpo di Agnieszka Radwanska. Sarà la terza finale, domani, a livello WTA dopo Tianjin dove giocò alla pari contro Maria Sharapova e poi a Lugano, dove si arrese alla miglior efficacia di Mertens sulla terra, ma più che vedere quale sarà la sua bravura nel scardinare la solidità di Wozniacki (tatticamente sarà un match molto simile a oggi) ci sarà anche da capire quanta energia avrà ancora a disposizione visto che ha sempre impiegato almeno due ore per prevalere nelle varie partite. Il 6-3 1-6 6-3 odierno racconta di tutto lo spirito battagliero di questa giocatrice classe 1998 che sarà numero 32 del mondo lunedì prossimo e che ha impostato una partita sapendo che per quante volte la polacca potesse strapparle la battuta, lei aveva comunque il margine per riprendersi immediatamente la battuta. Così è accaduto nel primo set quando Radwanska è andata 3 volte avanti di un break ed è sempre stata ripresa prima della mini serie di 4 game consecutivi che hanno segnato il 6-3. Il rendimento di Sabalenka, ancora abbastanza incostante ad altissimi livelli, ha creato un’altalena nel secondo set, ma nel terzo ha saputo ancora una volta ritrovarsi come già successo ieri contro Pliskova e dal 3-2 e servizio Radwanska ancora 4 game di fila a suggellare una delle vittorie più importanti e l’accesso alla finale più prestigiosa della giovane carriera. Molto probabilmente non la più importante tra un po’ di tempo.
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