dal nostro inviato al Foro Italico
[4] E. Svitolina b. A. Kontaveit 6-4 6-3
A distanza di 12 mesi c’è ancora Elina Svitolina in finale agli Internazionali d’Italia, se dodici mesi fa sembrava quasi essere apparsa dal nulla, quest’anno è ormai una certezza e il suo rapporto con il torneo e il pubblico di Roma resta fantastico.
La sconfitta di giornata è Anett Kontaveit che ieri, in quarti di finale, aveva archiviato in modo quasi imbarazzante la danese numero due del mondo Caroline Wozniacki. Quest’oggi sul Centrale è sembrata leggermente più bloccata, l’estone ha fatto dei buonissimi risultati in questi primi mesi del 2018, ma era la prima semifinale in in WTA Premier 5 per lei, che deve aver pagato l’emozione.
Dopo sette semifinali vinte consecutivamente, da Taipei 2017, si aggiunge l’ottava, Svitolina nelle ultime 7 finali giocate non ha mai fallito l’appuntamento con il titolo. Domenica potrà allungare questa striscia a otto finali vinte consecutivamente. Dovesse trovare la Halep starebbe avanti negli H2H per 3-2, di cui un precedente è proprio la finale dello scorso anno. Contro Sharapova invece è sotto 0-2, ma non partirebbe certo sfavorita vista superficie e il torneo che han giocato le due.
Il match odierno ha visto la Svitolina giocare una partita solida, nessun acuto ma neanche cali netti. Kontaveit probabilmente emozionata e soltanto alla quarta presenza sul campo centrale non è riuscita, se non in pochi momenti, a maltrattare l’avversaria come invece ha fatto ieri benissimo contro Wozniacki. Già nel primo set l’estone pagava l’emozione con un break iniziale, Svitolina allungava sul 2-0 ma Kontaveit reagiva recuperando il break e restando in partito sino al 3-3 pari. A quel punto Svitolina riallungava conquistando un altro break e nel game successivo lo confermava salvando due palle break non consecutive provocando l’errore dell’avversaria. Il set non regalava altre emozioni con Svitolina che chiudeva il parziale per sei giochi a quattro.
Nel secondo Kontaveit era chiamata alla reazione, ma era già tanto se riusciva a tenere i propri servizi senza cederli all’ucraina. Game d’apertura in cui Kontaveit deve salvarsi dallo 0-30, Svitolina nel frattempo non ha nessuna opposizione quando si trova lei al servizio. Cede nuovamente la battuta al quarto gioco l’estone, dopo essere stata avanti per 40-15, per Svitolina è un gioco da ragazzi issarsi in men che non si dica sul 5-3. A quel punto ancora l’emozione fa combinare un disastro a Kontaveit che dopo aver perso il primo punto del nono gioco al servizio commette un banale gratuito di rovescio e a seguire un doppio fallo. Elina troppo più esperta in situazioni del genere entra, sul secondo match point, con la risposta di dritto e chiude l’incontro.
Una favola quella di Kontaveit forse che però si è trovata davanti la campionessa uscente che sembra non avere alcuna intenzione di cedere lo scettro di regina in questo torneo. Elina inoltre arriva alla finale avendo giocato pochissimo, dopo i bye al primo turno ha superato Martic in due set e un’ora di gioco, Kasatkina che le ha strappato un set ma rimontata in un’ora e mezza, doppio 6-4 a Kerber in quarti in un’ora e mezza forse il match più difficile per lei, infine la semifinale vinta a mani basse contro Kontaveit in poco più di un’ora di gioco.
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