Johanna Larsson centra un grande risultato a Norimberga con il secondo titolo WTA in carriera dopo quello ottenuto a metà luglio del 2015 in casa, a Bastad. La tennista svedese, ormai trentenne, stava lentamente scivolando fuori dalla top-100 (era 97 in questa settimana) e ora farà un balzo in avanti fino a rientrare in top-60 grazie al 7-6(4) 6-4 di oggi che cambia completamente il volto della sua stagione.
Stiamo parlando una tennista che proprio grazie al successo di 3 anni fa sulla terra rossa di casa era arrivata a costruirsi un best-ranking di numero 45 del mondo ma in generale nei Major non è mai andata più in là di un terzo turno, mentre negli altri appuntamenti si sono registrati appena dei quarti di finale a livello Premier. Questo dovrebbe rendere l’idea del risultato, a livello personale, fondamentale per continuare a programmare la propria stagione sulla base di una classifica dove rientra in quella che potremmo definire terza fascia, senza la pressione di dover calcolare i punti ottenuti alla singola vittoria per evitare scivoloni e un ranking a tre cifre.
La settimana di Johanna è stata molto positiva, con due rimonte tra quarti di finale e semifinale che hanno caratterizzato la sua avventura in Germania dove ha raccolto lo scalpo prima di Irina Camelia Begu (la rumena si è ritirata quando era indietro di un set) poi prima della finale ha battuto Kristyna Pliskova (5-7 7-5 6-4) e Katerina Siniakova (3-6 6-2 6-1). Oggi niente terzo set, ma una sfida vinta dopo tanto equilibrio in un’ora e 45 minuti, con Riske che ha mancato un vantaggio di 4-1 nella seconda frazione ed è arrivata alla quinta sconfitta consecutiva in una finale WTA dopo quella vinta, nell’autunno del 2014, a Tianjin contro Belinda Bencic. Adesso, per lei, ci sarà da ricaricare subito le batterie per sfidare al meglio Simona Halep nel primo turno del Roland Garros.
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