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ATP Barcellona: Nadal vince e ridimensiona Tsitsipas in una finale senza storia

Dal nostro inviato a Barcellona

[1] R. Nadal b. S. Tstsipas 6-2 6-1

Rafael Nadal si è confermato Re della terra, padrone assoluto di Barcellona e, cosa da non sottovalutare, ha tenuto la prima posizione nel ranking mondiale. La finale è stata a senso unico, Tsitsipas nonostante le intenzioni bellicose della vigilia è stato completamente ridimensionato, mai in partita, mai lui a gestire l’andamento dell’incontro. Nadal ha lasciato le briciole anche a lui, come del resta sta facendo con tutti in questo 2018 sul rosso.

Salgono a 46 i set vinti consecutivamente su terra dallo spagnolo, vince il torneo senza perderne neanche uno. Non perde sulla terra battuta da maggio dello scorso anno, quando in quarti a Roma uscì sconfitto per mano di Thiem. Neanche la giovane spavalderia di Tsitsipas lo hanno, non sconfitto sarebbe stato francamente troppo, me neanche impensierito. La cosa più fastidiosa della giornata per Nadal è stata senz’altro la pioggia.

Il greco dopo il primo gioco tenuto al servizio, sotto la pioggia – indecisa se intensificarsi o smettere – ha incassato la prima delle due serie da cinque giochi dell’avversario che si issava 5-1, archiviando di fatto il primo parziale. Partita molto diversa quella di Stefanos che non poteva spingere da fermo, se voleva imprimere forza al suo dritto Nadal lo costringeva a farlo in corsa, una differenza non da poco. Tsitsipas teneva un secondo turno di battuta portandosi 2-5, dopo Nadal infilava un’altra serie di cinque giochi consecutivi a cavallo tra la fine del primo parziale e l’inizio di secondo set.

Tsitsipas sotto 0-3 vedeva le prime palle break, tre, le uniche del match, che non riuscirà a sfruttare. Seguirà il suo gioco tenuto al servizio, quello spartiacque tra una serie di Rafa e l’altra, quasi fosse un allenamento per lo spagnolo che in appena un’ora e 15 minuti trionferà per l’undicesima volta in carriera a Barcellona.

Tsitsipas ha subito e tanto l’urto di confrontarsi con Nadal, ieri aveva detto scherzando “Si tratta comunque di una lezione gratuita da Rafa su terra” così è stato nettamente, anzi a tratti Nadal non ha neanche dovuto fare gli straordinari è stato il greco stesso a incartarsi. Parecchi errori di dritto, tanti rovesci in mezzo alla rete, poche prime vincenti e nessuno piano B, come da lui stesso confermato. Sul set point del primo set era già sconnesso tanto da non accorgersi che il servizio vincente di Nadal aveva toccato il nastro e quindi il punto doveva ripetersi mentre lui testa bassa stava andando già a sedersi.

Che aggiungere di Nadal, oltre ai numeri già citati, la Pista che da quest’anno prende il suo nome gli ha riservato un video celebrativo dei precedenti dieci trionfi e undici ball-boy han portato dentro il campo un cartello con su impressa ogni annata in cui il numero uno del mondo ha trionfato qui, 2018 già pronto e compreso. La difesa della vetta del ranking è compiuta anche e adesso passerà una settimana prima di rimettersi in gioco a Madrid, ma sembra che nessuno possa frapporsi tra lui e il trionfo quando calca i campi rossi.

Simone Milioti

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