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WTA Miami: Ostapenko in semifinale, battuta Svitolina

[6] J. Ostapenko b. [4] E. Svitolina 7-6(3) 7-6(5)

Solo quattro vittorie in tutto il 2018 fino al torneo di Miami, e ora quattro vittorie consecutive tra cui le ultime due contro altrettante top-10. La stagione in singolare di Jelena Ostapenko, escludendo dunque la felice parentesi del doppio vinto nel prestigioso WTA Premier 5 di Doha, comincia a tutti gli effetti in Florida e non è un caso che ci siano voluti un paio di mesi prima che la lettone potesse tornare a far viaggiare la pallina e il contatore dei vincenti.

La off season è stata molto complicata: c’erano impegni obbligatori con gli sponsor, c’è stato il cambio alla guida manageriale della sua immagine (da Ugo Colombini al potente Max Eisenbud, manager anche di Maria Sharapova e Madison Keys) che l’ha portata a firmare nuovi contratti come con la Rolex, c’è stato soprattutto bisogno di costruire da zero il legame con David Taylor, il coach che al momento la segue a livello part-time durante i grandi tornei ma che da qualche settimana sta cominciando a tirare fuori gli aspetti migliori del suo gioco andando a toccare le corde giuste quando viene chiamato per un coaching a un cambio campo.

Dopo l’Australia la stessa Ostapenko, come ha rivelato poi la mamma durante la settimana della Fed Cup, ha visto che il suo livello era particolarmente basso e assieme a Taylor ha deciso per fare un richiamo importante della preparazione sacrificando qualche settimana di tornei, quelli durante la tournée asiatica di febbraio per far partire la stagione in nord-america. Le note positive di Indian Wells, malgrado la sconfitta al terzo turno contro Petra Martic, si sono trasformate in conferme in Florida e pur partendo a far spenti la campionessa del Roland Garros è giunta tra le migliori 4 battendo lungo il cammino Petra Kvitova ed Elina Svitolina.

Contro l’ucraina oggi c’è stata la terza grande prestazione del suo torneo dopo quella contro Beatriz Haddad Maia, dove è rimasta senza Hawkeye da metà del secondo set in un catino di tifosi brasiliani che hanno provato in tutti i modi a infastidirla, e poi la partita vinta anche grazie all’astuzia contro la due volte campionessa di Wimbledon. Oggi ha vinto 2 set molto tirati in cui in almeno in uno di questi (il primo) ha scelto la via più complicata perché come gioco sembrava essere di molto superiore. A incidere sono stati 3 game di servizio giocati a favore di vento, tutti persi, dove era lei a dettare la velocità della palla e lei la prima a rischiare, col colpo che scappava spesso via. Eppure ha avuto la meglio, al tie-break, evitando scenari fin troppo negativi: sempre avanti nel punteggio, sempre la più incisiva, con un’avversaria che all’inizio doveva chiedere l’intervento del medico per una pasticca contro il mal di pancia che, più tardi ha rivelato, non le ha dato pace per tutto il tempo.

Tanti vincenti ma anche diversi errori, eppure era tutto nelle sue mani. Coach Taylor l’aveva subito capito e fin dal primo intervento a bordo campo le ripeteva che se avesse giocato normalmente non avrebbe potuto perderla. Ha catechizzato a lungo la lettone durante il primo intervento ricordandole che oggi era il momento dove doveva tirare fuori una mentalità da campionessa: essere sempre presente, sfruttare ogni chance, attaccare e allo stesso tempo avere pazienza. “Hai vinto il Roland Garros facendo 54 errori, vero, ma anche 54 vincenti. Questo è il tuo gioco, non avere paura” è stata la frase forse più significativa, anche se tutte queste discussioni unite assieme hanno fornito un’idea: il rapporto sembra essere sbocciato. È un altro fattore importante per il futuro prossimo della numero 5 del mondo, che fino allo scorso autunno aveva sempre evitato di farsi seguire da coach maschi e che ora sembra dialogare molto bene con Taylor, ex di Samantha Stosur e Ana Ivanovic, oltre che di Naomi Osaka.

Il secondo set è rimasto molto in equilibrio, con però stavolta l’ucraina ad avere più volte un break di vantaggio: avanti 2-0, poi 3-2, infine 6-5. Non è riuscita neppure lei a concretizzare le occasioni, ma più che altro doveva impostare un gioco basato sull’allungare gli scambi e sperare ci fossero errori in maniera prolungata da parte della sua avversaria, che invece riusciva sempre a rientrare e poi nel tie-break a chiudere, al quarto match point, con il quarantaquattresimo vincente della sua partita.

In semifinale Ostapenko affronterà la vincente del derby statunitense tra Venus Williams e Danielle Collins.

Diego Barbiani

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