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Raccontando Indian Wells: Azarenka, un allenamento che fa sperare

Se la situazione a livello personale non è ancora chiara, quantomeno in questa settimana c’è l’enorme soddisfazione di rivedere Victoria Azarenka colpire qualche pallina da tennis in un impianto che ospita un torneo WTA. Sarà forse una piccola parentesi, in attesa di tornare a occuparsi della nota vicenda familiare, ma l’allenamento odierno ha sorpreso. Ieri Lindsay Davenport durante il sorteggio diceva di averla vista allenarsi al massimo e di essere rimasta impressionata. Oggi eravamo a bordo campo a osservarla e garantiamo sull’enorme determinazione della bielorussa: una carica impressionante, molto meglio di quando la scorsa estate giocò i suoi unici 2 tornei del 2017 tra Maiorca e Wimbledon.

Assieme a Luca Baldissera stavamo notando soprattutto un ottimo movimento dei piedi, un mulinello continuo, che le permetteva di essere sempre col timing giusto sulla palla. Aveva talmente tanta voglia di arrivare su ogni palla che in due momenti è finita per terra in spaccata nel tentativo di rigiocare i colpi più complicati in un allenamento che doveva essere tranquillo, e si è trasformato subito in una vera simulazione di partita con dall’altra parte della rete la campionessa del 2017, Elena Vesnina.

Se sbagliava, colpiva con frustrazione e ancor più forza. Ha finito che aveva il fiatone ma sia il suo sparring partner che il suo allenatore erano molto soddisfatti. Il tabellone invita a sperare: Heather Watson e Sloane Stephens per provare a essere al terzo turno dove potrebbe esserci l’interessante sfida a Daria Kasatkina. Vika però è pronta, lo ha fatto capire iscrivendosi al doppio dove farà coppia con la connazionale Aryna Sabalenka in un duo che, c’è da scommetterci, sarà esplosivo e avrà un occhio sulla Fed Cup, con la Bielorussia che se tutto si risolverà potrà contare su uno squadrone.

Il “dolore” di cui si accenna nel titolo è relativo ai segni della battaglia che sta portando avanti. Ha perso molti chili da prima della gravidanza e il volto, soprattutto, è molto scavato, con diverse rughe, segno di tutta la fatica e le energie che sta spendendo nelle vicende “off court”.

Grande intensità anche nell’allenamento di Svetlana Kuznetsova, altra osservata speciale. Dalla scorsa estate conviveva con dolori al polso, negli ultimi mesi aveva cominciato a giocare il rovescio a una mano per non forzare con la sinistra. Qui a Indian Wells farà il suo rientro e oggi il set di allenamento contro Ashleigh Barty è stato molto divertente: la russa che cercava col rovescio bimane l’anticipo sui servizi in kick dell’australiana e piazzava la palla all’incrocio come se fosse telecomandata. E gli occhi che brillavano.

E Sharapova, altra osservata speciale: non bastasse il problema all’avambraccio, ormai solito, maturato a Doha, ieri ci si era messo anche un piccolo allarme tra i suoi fan. Aveva allenamento alle 11 del mattino, ma è stato cancellato. Il panico. Alcuni dei commenti sui social network: “Si è ritirata – Lo sapevo! È inutile illudersi! – Parmentier era prima alternate ed è entrata nel main draw, sappiamo bene al posto di chi!”. A ritirarsi, invece, è stata la nostra Camila Giorgi mentre Maria era regolarmente in campo alle 7 di sera, con tanto di felpa (e faceva freddo, garantiamo: 14 gradi) e disponibile a fare foto e autografi ai diversi appassionati che l’hanno attesa. Oggi, invece, alle 11 era già in campo. Non appena abbiamo caricato una sua foto su Twitter è cominciato un via-vai di condivisioni e persone che chiedevano informazioni, se fosse vera la voce del problema al collo… La verità? Appena è entrata in campo è corsa subito a salutare Katie Spellman, la manager di Petra Kvitova che si stava allenando nel campo adiacente. E rideva, e scherzava. Poi è cominciato l’allenamento ed ha cambiato volto cominciando a impegnarsi al massimo. Nessun accenno di smorfie, nessun dettaglio fuori posto. Se anche ci sia qualcosa, oggi l’ha perfettamente nascosto.

Chi invece faceva diverse smorfie erano Novak Djokovic e Roger Federer. Due situazioni diverse: il serbo è ai test finali prima del possibile esordio. La sensazione è che in campo ci sarà, anche perché c’è ancora una settimana circa prima di vederlo in campo, oltretutto contro un qualificato. C’è diverso ottimismo, anche perché oggi colpiva la palla molto bene e il braccio destro, pur coperto da una fascia simile a quella che usava Milos Raonic, viaggiava piuttosto forte. Sbuffava, di tanto in tanto, se i suoi colpi non entravano. E sembrava un po’ giù di voce, ma se c’erano tanti dubbi fino a pochi giorni fa, oggi sembra più sì che no. Federer invece si è beccato un passante di rovescio da Kyle Edmund e ha passato i successivi 3 punti con la testa bassa e qualche parola di troppo che usciva (piano) dalla sua bocca. Poi, è pur sempre svizzero-tedesco, dunque arabo, e le opzioni su quello che realmente si stesse dicendo svariavano da “acciderbolina” a “stasera porto tutta la mia famiglia, Ivan, Seve, Pierre e le varie tate e al Cheesecake Factory”.

Per la serie, invece, “questa domanda s’ha da fare” eccoci protagonisti di una lunga e divertente chiacchierata con Roberta Vinci. La conferenza stampa post-sconfitta contro Monica Niculecu è stata la cosa più “da Vinci” che ci si potesse attendere: tanti sorrisi, tanta voglia di prendere con leggerezza quanto successo, anche perché ormai siamo alla fine e il più, come si dice, è andato. 12 minuti di chiacchierata dove non potevamo non chiederle di come lei, che solitamente complica tantissimo la vita alle sue avversarie con numerosi slice di rovescio si sia trovata a gestire una che ha un colpo ancor più atipico del suo: lo slice di dritto. La tarantina ha cominciato un bel paragone tra le due soluzioni tecniche, arrivando poi nel punto in cui la volevamo: “A un certo punto mi sono detta: “Oh mio Dio […] Ora capisco perché le giocatrici contro di me spesso impazziscono”. Un tono sincero, abbastanza schietto, ma un’espressione che nascondeva a fatica una risata.

Senza troppi giri di parole: era la domanda che tutti avrebbero voluto fare. Non appena quel passo della conferenza è stato tradotto in inglese ed è finito su Twitter ha ricevuto numerose condivisioni e almeno 15.000 visualizzazioni. Siamo un popolo strano, forse adorabile, sicuramente fatto di nerd che pensano che il senso della vita sia in uno scambio di infiniti colpi affettati tra l’azzurra e la rumena dove l’unica via per uscire è aspettare che la pallina arrivi a velocità zero e si “pianti” lì, per aria, ricadendo sul posto e fermandosi di colpo. Quale sia poi il senso di tutto ciò non ci è dato saperlo, proprio perché questo momento non arriverà mai.

Tornando infine al Cheesecake Factory, questo ristorante si trova, per completezza di cronaca, a 10 minuti in macchina dall’Indian Wells Tennis Garden. È semplicemente fotonico, ma attenzione semmai un giorno doveste entrarci: andateci piano, col cibo, o non arriverete alla cheesecake.

Infine, proprio per la ciliegina sulla torta: il dolce preferito di Aga la Maga, al secolo Agnieszka Radwanska, è l’Oreo Cheesecake. Anche quello di chi vi scrive. #GreatMindThinkAlike

Diego Barbiani

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Diego Barbiani

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