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ATP Miami – Djokovic ancora irriconoscibile, eliminato anche Goffin: avanti Dimitrov e del Potro

Esordio vincente per Grigor Dimitrov e Juan Martin Del Potro al “Miami Open”, secondo Atp Masters 1000 stagionale, dotato di un montepremi di 7.972.535 dollari, in corso sui campi in cemento di Key Biscayne, in Florida. Bye al primo turno e numero 3 del tabellone, il bulgaro supera in rimonta il tedesco Maximilian Marterer per 4-6 6-2 6-1 mentre Del Potro, quinta testa di serie e reduce dal trionfo di Indian Wells, piega in tre set Robin Haase: 6-4 5-7 6-2 il finale a favore dell’argentino che al terzo turno trova il redivivo Kei Nishikori.

B. Paire b. [9] N. Djokovic 6-3 6-4 (Piero Vassallo)

Sono bastati 67 minuti a Benoit Paire per avere la meglio su quel che resta di Novak Djokovic. Avevamo lasciato il serbo in pessime condizioni a Indian Wells, battuto dal numero 109 del mondo Taro Daniel, lo ritroviamo a Miami maltrattato anche dal francese. Tra i due ko sono passati 12 giorni ma la versione di Djokovic vista in Florida è la stessa malconcia che si è presentata in California.

Nemmeno la follia di Benoit Paire ha saputo rimettere in carreggiata un Nole che francamente preoccupa: che il suo tennis non sia ancora a posto è più che normale, che le gambe non rispondano dopo nemmeno mezz’ora di partita no, non è accettabile. Eppure è esattamente ciò che è successo a Indian Wells contro Daniel e che si è ripetuto quest’oggi a Crandon Park contro Paire. Djokovic ha iniziato il match con un buon piglio ma dopo poco più di 20 minuti si è smarrito, ha iniziato a sbagliare colpi semplici, a fare smorfie di sofferenza, a picchiarsi sulle gambe che evidentemente non rispondevano.

In mezzo a questo dramma sportivo ha fatto bella figura Benoit Paire, con il suo gioco estroso e imprevedibile e per una volta non troppo discontinuo. Dal 3-2 Djokovic, il francese ha vinto cinque giochi di fila strappando per due volte il servizio al serbo sfiorando anche il break nel secondo set. Djokovic è stato bravo a salvarsi da 0-40 ma ha continuato a giocare male e nel sesto gioco ha ceduto la battuta. L’unico sussulto da campione lo ha avuto nel gioco successivo, aiutato da un doppio fallo di Paire sul 30-30: l’ex numero 1 ha recuperato il break di svantaggio ma ha solo rimandato il verdetto di qualche minuto.

Sotto 5-4, chiamato a restare nel match, ha giocato un game pessimo consegnando gioco e partita a Paire. Un Djokovic troppo brutto e fuori condizione per essere vero, un giocatore palesemente impresentabile per un appuntamento così importante. Vien da chiedersi perché abbia voluto presentarsi ai nastri di partenza a pochi giorni dall’intervento chirurgico quando lo stesso papà Srdjan pronosticava un ritorno alle competizioni per la stagione sulla terra.

Altri match: 

La terza giornata del Masters 1000 di Miami, con l’ingresso delle prime teste di serie, ha riservato un’altra clamorosa sconfitta: esce David Goffin, battuto da Joao Sousa. Poco da dire sulla partita, che dura appena un’ora, in cui il belga riesce a racimolare un unico game in apertura del secondo set. Nel primo parziale Goffin proprio non si vede in campo, incapace di reagire e di prendere le misure del gioco; nel secondo, a parte il break conquistato subito, il belga perde poi tutti i suoi turni di battuta, commettendo due doppi falli nei momenti più importanti, e al portoghese Sousa non serve altro che tenere i suoi turni di battuta per proseguire al terzo turno dove troverà Donaldson o Lopez. Probabilmente non si è ancora risolto il problema con l’occhio per il belga, che non giocherà neanche la prossima coppa Davis, come aveva annunciato via twitter due settimane fa:

Tutto facile invece per Milos Raonic che in un’ora ha la meglio sulla giovane wild card Mikael Ymer, fratello di Elias. Come sempre il canadese domina col servizio, ed è pronto a capitalizzare le poche palle break offerte dall’avversario. Esattamente come fa il croato Marin Cilic col francese Herbert: Marin concede pochi scambi, sbaglia poco col servizio ed è incisivo quando serve, a parte una distrazione nell’ottavo game del primo parziale. Anche nel secondo parziale il croato ha un momento di calo di concentrazione di cui il francese cerca di approfittare per tornare in partita ma è davvero questione di poco e Cilic, visto il pericolo di protrarre ulteriormente la partita, allunga procurandosi un altro break ed il passaggio al terzo turno.

Ottima partita invece quella giocata dal giovane statunitense Michael Mmoh, classe 1998, che estromette la testa di serie 12, Roberto Bautista Agut. Match intenso che dura quasi tre ore e mostra il carattere dello statunitense che, dopo aver vinto il primo tie-break, perde il secondo set e pur con un problema all’anca destra ed un break subito ad inizio terzo set riesce a tirarsi fuori da una situazione pericolosa e brekkare lo spagnolo nell’ultimo game utile.

Secondo turno

[2] M. Cilic b. P.H. Herbert 7-5 6-3
B. Paire b. [9] N. Djokovic 6-3 6-4
[5] J.M. del Potro vs R. Haase
J. Sousa b. [7] D. Goffin 6-0 6-1
[Q] J. Millman vs [26] K. Nishikori
[14] J. Isner vs J. Vesely
M. Marterer vs [3] G. Dimitrov
[13] D. Schwartzman b. N. Jarry 6-3 6-1
[20] M. Raonic b. [WC] M. Ymer 6-3 6-3
J. Donaldson vs [25] F. Lopez
[Q] M. Mmoh b. [12] R. Bautista Agut 7-6(4) 2-6 6-4
[19] H. Chung vs M. Ebden
J. Chardy b. [30] R. Gasquet 7-5 6-1
[27] A. Rublev vs V. Pospisil
[22] F. Krajinovic vs [Q] L. Broady 6-3 6-2
M. Youzhny vs [23] G. Muller

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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