Extra

Caso Bouchard-USTA: entrambi colpevoli, ma ora la federazione dovrà pagare

Dopo 3 giorni di battaglia in tribunale a Brooklyn, sentendo testimoni dopo testimoni, la corte è arrivata al verdetto sul caso che vedeva coinvolti Eugenie Bouchard e la USTA, la federazione tennistica americana. Il motivo della disputa è la famosa caduta avvenuta nello spogliatoio di Flushing Meadows il 5 settembre 2015 durante lo US Open, di sera tardi quando Bouchard, a seguito del suo match di doppio misto, entrò in una stanza dello spogliatoio dove non c’era segnalato che il pavimento fosse bagnato.

Bouchard, a seguito dell’episodio, fu costretta ritirarsi dal tabellone principale dove sarebbe dovuta scendere in campo contro Roberta Vinci per il match di ottavi di finale. Da lì è cominciata una lunga disputa tra le due parti: la volontà dell’avvocato della canadese era quella di vedere riconosciuta l’intera colpa alla USTA per il mancato avviso e di aver rovinato la carriera della sua assistita che, da quel giorno, ha perso ogni sicurezza e fiducia. Benedict Morelli voleva un risarcimento economico di “milioni e milioni di dollari” per spese mediche, stima del prize money e dei contratti perduti.

La USTA non si è mai schiodata dalla posizione iniziale e le due parti sono arrivate così allo scontro in tribunale. Martedì è cominciato il processo e la federazione non è riuscita a smontare l’accusa, seppur abbia visto riconosciuta una parte di colpevolezza della stessa giocatrice. La sentenza del giudice è stata letta nella serata italiana di giovedì e il verdetto parla di negligenza di entrambe le parti in causa: la USTA per un 75%, Bouchard per un 25%. Questi dati in percentuale, come spiega anche Ben Rothenberg del New York Times, diventano fondamentali da oggi (venerdì) quando comincerà presumibilmente la seconda parte del processo, quella che dovrà stabilire quanti soldi la federazione dovrà versare nelle tasche della canadese. “Grazie” a quel 25% la giuria dovrà considerare uno sconto della somma che la USTA dovrà versare. Per questo, nel caso la cifra sia di basso livello rispetto ai “milioni e milioni” richiesti inizialmente, si potrebbe comunque parlare di piccola vittoria per la federazione statunitense.

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

Share
Published by
Redazione

Recent Posts

Niente Roma per Alcaraz: “Troppo dolore al braccio”

"Ho sentito dolore dopo aver giocato a Madrid, un fastidio al braccio. Oggi ho fatto…

8 ore ago

WTA Madrid: che show tra Rybakina e Sabalenka. Gli highlights della semi

Elena Rybakina domina per quasi due set la semifinale di Madrid. Poi, a fine secondo…

11 ore ago

Sabalenka al fotofinish, Rybakina si mangia le mani: finale Aryna contro Swiatek

Dovevano esserci fuochi d'artificio nella seconda semifinale del WTA 1000 di Madrid, e così è…

21 ore ago

Swiatek vola alla terza finale ‘1000’ nel 2024: travolta anche Keys

L'antipasto di giornata nel tabellone femminile non ha visto variazioni al menù, in attesa della…

1 giorno ago

Sabalenka fa la voce grossa contro Andreeva: in semifinale ha Rybakina

Dodici mesi fa la partita tra Aryna Sabalenka e Mirra Andreeva, valevole in quel caso…

2 giorni ago

Applausi e commozione: Nadal e Madrid si salutano così

Rafa Nadal esce di scena a Madrid e saluta per l'ultima volta in carriera la…

2 giorni ago