La prima settimana del 2018 coincide con la prima della nuova stagione tennistica, anno nuovo però vecchio tennis. L’inizio di questa stagione non sembra aver portato il benessere che tutti si aspettavano. Ci eravamo lasciati con tennisti stanchi, altri in ripresa, altri ancora desaparecidos ma tra Perth, Doha e Brisbane gli argomenti sembrano essere sempre gli stessi.
Federer & Nadal – Li avevamo lasciati a giocarsi la prima posizione mondiale e forse gli ultimi titoli della carriera. Ne ritroviamo uno vincente e, diciamolo sottovoce, in forma nella Hopman Cup; l’altro ancora con problemi fisici, con la pausa che non gli ha giovato, in dubbio. Stranamente i due si rigiocheranno la prima posizione a Melbourne in una situazione stranissima in cui uno vincendo e confermando il titolo e quindi non aggiungendo punti potrebbe scavalcare l’altro se non dovesse confermare la finale dell’anno passato.
Djokovic & Murray – I protagonisti della stagione passata…ops passata due volte – ci si deve ancora abituare – in molti credevano che dopo l’anno di pausa non ci sarebbero stati dubbi e invece ce ne sono ancora. Tutti e due dovevano rientrare nell’esibizione di Abu Dhabi ma Nole non si è presentato, Andy l’ha fatto evidenziando ancora problemi fisici. Lo scozzese sembra irremovibile sul non volersi operare, così però sembra non voler giocare nemmeno. Il lato positivo? Fare peggio del 2017 per entrambi è impossibile, ma potrebbero riuscirci chissà.
Wawrinka & del Potro – StanTheMan, Svizzera2, era già pronto a fine anno. Risultò simpatico quando a Novembre pubblicò sui Social un video di lui che tornava a palleggiare ironizzando sulla possibilità di presentarsi a Londra per il Master, aveva i punti necessari e stava bene quindi perché no. Onestamente sembra essere quello che può fare più danni di tutti sia per il gioco, che per l’esperienza, che per la forma fisica recuperata. Unica novità per lui? Il divorzio da Norman, il lavoro dell’allenatore svedese è sempre passato in secondo piano, ma solo con lui Wawrinka ha trionfato negli Slam, capiremo se a Stanislas peserà quest’assenza o se ormai ha acquisito lo status di top player anche senza l’aiuto di Magnus.
Del Potro, giocherà? Si allena? Sta bene? Dell’argentino si sa sempre molto poco e ormai ci siamo abituati che la continuità non fa parte di lui. Lo vedremo in campo e scopriremo torneo dopo torneo, partita dopo partita cosa ne sarà di lui. Sarà ai nastri di partenza di Auckland questa settimana.
Dimitrov & Kyrgios – Stranamente li mettiamo assieme, i due teen che hanno giocato assieme la prima finale mille e quelli che, con le dovute proporzioni, sono sembrati i più (con)vincenti nel 2017 riguardo a quello che verrà. Si sono già incontrati questa settimana a Brisbane dove Dimitrov difendeva il titolo, ha ceduto il passo in semifinale a Nick che ne ha raccolto l’eredità vincendo il torneo. Per Dimitrov, con l’iniezione di fiducia Masters, ci si aspetta il grande colpo negli Slam. Per Kyrgios è sempre complicato provare a leggere il suo futuro, sembra maturato? Tutti gli appassionati lo sperano, forse con il ritorno di altri big avrà meno i fari puntati addosso e potrà giocare senza pressioni/distrazioni.
Raonic & Nishikori – Due top ten fissi, almeno così ci eravamo abituati, alla ricerca dell’acuto che gli è sempre sfuggito. Il canadese è tornato perdendo presto a Brisbane, il giapponese sarebbe dovuto rientrare proprio a Melbourne, ma ha posticipato di qualche settimana ancora il rientro, lo vedremo a Newport. Sicuramente poco famosi, ma da seconda settimana Slam senza problemi quando avranno recuperato totalmente la forma, da tenere sott’occhio soprattutto se, come sembra, davanti si rallenta. Avranno però bisogno di un po’ di rodaggio.
Zverev & Shapovalov – I due che sono esplosi, in modi differenti, nel 2017 si apprestano a vivere l’anno (quantomeno) della conferma. Ci si aspetterebbe qualcosa in più, ma vista la giovane età e i risultati conseguiti in un’annata speciale – per non dire strana – già il solo riconfermarsi nei top10 per Zverev e in una convincente seconda settimana di uno Slam per Shapovalov sarebbe tantissima roba per il tennis considerando quanti anni ancora hanno davanti i due. Non c’è fretta per loro, ma non significa che debbano scomparire.
Alcuni potrebbero storcere il naso leggendo queste valutazioni, specie quella di Sascha ma il tedesco numero quattro del mondo ha dimostrato continuità nei tornei di una settimana e al Masters ne è uscito malamente senza passare neanche la fase a gironi, sugli Slam evitiamo di commentare. Quindi – per chi scrive – Alexander non è ancora pronto ed è meglio che non si monti la testa, poi saremo felici di essere smentiti e di avere torto a fine anno.
Con queste premesse ci apprestiamo a vivere un’altra settimana, quasi transitoria, di tennis tra Sydney ed Auckland prima di gettarci nel primo Slam dell’anno, l’Australian Open.
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