Per quanto riguarda il singolare, Kristina Mladenovic sta vivendo un momento pessimo. 15 sconfitte, 14 di queste maturate in altrettanti primi turni da Toronto in avanti tra problemi fisici e difficoltà crescenti ad affrontare momenti delicati delle partite. L’ultima di questa serie nera è arrivata all’Australian Open, con un netto 6-3 6-2 patito contro Ana Bogdan, poi giunta al terzo turno.
Se non altro, la francese sta ritrovando il sorriso collezionando qualche bella vittoria in doppio, dove è tornata a fare coppia con Timea Babos, con cui ha giocato per circa due anni prima di separarsi anche per motivi olimpici e formare la coppia (poi esplosa) con Caroline Garcia. Assieme all’ungherese, Kristina aveva ottenuto la finale a Wimbledon al primo torneo assieme, quando nel 2014 persero contro Sara Errani e Roberta Vinci.
Adesso, al primo torneo della loro seconda avventura, è arrivata una nuova finale Slam: il 6-4 6-1 contro Shuai Peng e Su Wei Hsieh (a proposito di coppie che si riuniscono, loro assieme hanno vinto Roland Garros e Wimbledon tra 2013 e 2014) vale infatti l’accesso all’ultimo atto dopo un percorso da numero 5 del seeding e che le ha viste sconfiggere ai quarti le prime favorite del tabellone: Jung Yan (ora “Latisha”) Chan e Andrea Sestini Hlavackova per 6-4 0-6 7-6(6). All’ultimo match avranno o il duo rumeno composto da Irina Camelia Begu e Monica Niculescu o le numero 2 del seeding Ekaterina Makarova ed Elena Vesnina.
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