Devi essere davvero contento di queste vittorie importanti che stai ottenendo una dopo l’altra, prima del Potro, poi Fognini. Ti stai divertendo a giocare in questo periodo?
Sì, mi sto divertendo molto. Sono contento di essere tornato in forma, di essere finalmente in buona salute e che tutto ciò fa la differenza in campo. Posso giocare più spensierato e ricevere gioia dal tennis. Sì, mi diverto stando in campo e i risultati arrivano.
Deve essere stato un periodo frustante per te, tutti questi mesi nei quali non eri ai tuoi livelli nè in salute. Hai dubitato ad un certo punto di riuscire a tornare competitivo?
Sì, non è stato un gran periodo, l’anno scorso è stato un anno davvero difficile. L’inizio così così, niente di speciale, poi sono iniziati i problemi lombari. Sono riuscito a tornare in condizione per la stagione sull’erba e per Wimbledon, dove ho giocato bene. Poi i problem sono tornati. Quindi fondamentalmente sono riuscito a giocare a discreti livelli solo per un mese, ed è stato un po’ frustrante. Dopodichè ho deciso di fermarmi per permettermi di recuperare la condizione fisica senza fretta, e ora questa scelta sta pagando.
La partita di oggi è stata più semplice di quanto ti aspettavi?
È difficile da giudicare. Ho vinto in tre set, e questo è un dato di fatto. Ma se giochiamo di nuovo domani, magari è un match totalmente diverso. Io mi aspettavo una gara differente, più complicata, ed ero pronto a giocarne una di questo tipo. Avevo una buona strategia di gioco, e sono stato bravo a riuscire a metterla in pratica in tutti e tre i set. Questo secondo me ha fatto la differenza.
Hai cambiato qualcosa nella preparazione preseason o nella preparazione alla partita, a causa dei problemi lombari che hai avuto?
Beh, il cambiamento più grande è stato che invece di avere due settimane per la preparazione, ho avuto circa due mesi. È un bel cambio. Questo è stato quello che mi ha aiutato di più.
Al prossimo turno vai contro Federer, con il quale hai giocato tre volte l’anno scorso, ci puoi dire cos’è cambiato nel suo tennis nell’ultimo periodo, se hai notato qualcosa?
Beh, è chiaro che l’ho notato, ma onestamente, se ci fosse una strategia o una chiave per il successo, mi piacerebbe conoscerla. Io andrò sul campo e cercherò di giocare il mio tennis migliore, credendo di poter vincere. L’ho fatto in passato, anche negli slams, per cui so come batterlo sui cinque set. Ma ovviamente è un avversario tostissimo.
Ci puoi dire anche qualcosa sul rapporto che avete, che dura oramai da molti anni? Specialmente dopo la Laver Cup, dove lui era con te a Praga, penso. Ci puoi dire il rapporto che avete fuori dal campo?
Sì, ci conosciamo da molto tempo, ci siamo incontrati praticamente ogni settimana dal 2004, e direi che non capita spesso che due giocatori si incontrino per periodi di tempo così lunghi. E lui è davvero una bella persona. Ho avuto la possibilità di passare un po’ più di tempo con lui durante la Laver Cup, anche perchè ho un ottimo rapporto con il suo coach, Ivan. Ed è bello vedere il suo modo di essere anche fuori dal campo, perchè in campo siamo tutti più o meno come in una bolla. Il chè è giusto visto che dobbiamo cercare di limitare al minimo le interferenze esterne, ma questo può dare l’idea di un tipo di personalità leggermente diversa da quella reale. Fuori dal campo, invece, siamo tutti un po’ diversi. Ed è fantastico conoscere Roger sotto quest’aspetto.