La cerimonia del sorteggio delle ATP NextGen Finals ha scatenato fiumi di polemiche non solo da parte di appassionati italiani ma anche da giornalisti e fan di tutto il mondo. Al centro delle critiche, la decisione da parte degli organizzatori della cerimonia di sorteggiare i due raggruppamenti servendosi di modelle che hanno accompagnato e ballato attorno ai giocatori e al termine di mosse conturbanti e giudicate inappropriate hanno rivelato, prendendo da qualche parte del corpo, il numero del raggruppamento.
Il clima è sembrato quasi da festa di addio al celibato con tanto di semi-spogliarello incorporato per capire se il gruppo fosse A o B. “Modelle che puntano al testosterone dei giocatori, che trovata…” era il commento di un utente su Facebook. E proprio i social network sono stati invasi da commenti poco carini sulla scelta piuttosto trash, imbarazzante e sgradevole. Tutti aggettivi usati dal giornalista di tennis del New York Times Ben Rothenberg nel riproporre il video pubblicato sui social dallo stesso evento
Lo stesso giornalista, poi, ha puntato il dito contro la federazione italiana tennis: “Inutile dire che la federazione italiana tennis abbia cooperato alla realizzazione di questa cerimonia. Sospetto questa sia più una scelta loro che dell’ATP”.
Una giornalista di sport360.com era presente come inviata all’evento e dopo aver riportato anche lei qualche commento poco accondiscendenti ha scritto un articolo per il suo sito dal titolo leggero ma diretto: “La cerimonia di apertura delle NextGen Finals di Milano ha dimostrato che l’evento è un errore gratuito“. Reem Abulleil, tra le righe, ha raccontato di come sia stato strano assistere di persona ad un evento, che professa di guardare al futuro con regole nuove per giocatori giovani, in grado in realtà soltanto di ricalcare l’idea della donna-oggetto che viene scelta e seduce l’avventore con varie tecniche ben lontane dal canone di buon gusto di una cerimonia ufficiale: “Tristemente, la sensazione generale all’interno della sala era quella di essere tornati indietro nel tempo”.
Le foto dove viene ritratto Hyeon Chung sono forse le più indicative del sentimento di imbarazzo che circolava. Il sud-coreano, visibilmente a disagio, è stato trascinato a forza in meno al palco dalla modella di turno, che lo ha quasi forzato poi a farsi togliere i guanti a morsi (e il suo nome scritto in maniera errata nel video da cui prendiamo questo screenshot):
Come dicevamo, le critiche sono arrivate da ogni angolo e da ogni rappresentante, sia esso giornalista, appassionato e anche giocatrice.
I commenti sono tutti in un’unica direzione: “Modo piuttosto deprimente di vedere il futuro”, “Datemi la forza (di andare avanti, nda)”, “deve essere imbarazzante per il tour e gli organizzatori”, “chi ha organizzato questa cerimonia, Reem? Sembra la mansion Playboy del 1973”.
Al coro si sono unite non solo Judy Murray, madre di Andy e Jamie, e Amelie Mauresmo
ma anche Alizé Cornet
Lo sponsor dell’evento è “The future is now” (“Il futuro è adesso”), eppure, come scrive la giocatrice francese, è sembrato tutto un “back to zero”.
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