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Azarenka prova a fissare il rientro: se tutto andrà bene, sarà ad Auckland

L’avevamo lasciata un paio di settimane fa ad un comunicato molto doloroso dove confermava la rinuncia alla possibilità di scendere in campo in Fed Cup contro gli Stati Uniti, nella finale. Victoria Azarenka deve ancora risolvere alcuni particolari della sua vita privata e la vicenda dell’affidamento del figlio le sta impedendo di uscire dalla California, oltre ad avere nette conseguenze sul suo fisico e morale: le foto degli ultimi mesi parlano di una bielorussa visibilmente dimagrita, troppo rispetto anche al fisico asciutto che aveva nei primi anni di professionismo. Questo fattore era stato evidenziato perfettamente anche dal capitano della Bielorussia quando gli chiedevano se si potrà affidare all’ex numero 1 in futuro.

Scegliere tra la propria carriera e il proprio deve essere un vero incubo, però la notizia che Azarenka ha accettato una wild-card per il torneo WTA International di Auckland, nella prima settimana del 2018, fa sperare. O pensare. Da quello che ci risulta, la causa legale è ancora lontana dalla conclusione e lo sfogo della bielorussa su Twitter, di ieri, sembra un attacco diretto a Billy McKeague

Soprattutto questo

“E come definiresti il ragazzo che non ti ha mai detto le cose in faccia ma è stato così sbruffone da abbaiare a distanza ed andarsene via a bordo della propria macchina?”

Non c’è nome, non c’è cognome, ma il collegamento è fin troppo immediato e banale. Soprattutto, essendo pubblicati in data di ieri, quando è arrivato l’annuncio della wild-card ad Auckland, fa aumentare i dubbi sulle possibilità di rivederla in campo. Fino ad ora, Azarenka ha dovuto pensare più come madre: il proprio figlio prima di ogni cosa. Aveva fatto sapere, tramite una nota scritta probabilmente dal manager, che avrebbe cercato quanto prima di risolvere i dissidi per garantire anzitutto al piccolo Leo la presenza e l’affetto dei genitori, e poi a lei di tornare a giocare: “Rimango comunque ottimistica che nei prossimi giorni il padre di Leo ed io possiamo giungere ad un accordo e metterci alle spalle i problemi per poter tornare a viaggiare e a competere, per me, ma soprattutto per permettere a mio figlio Leo di avere una presenza assidua di entrambi i suoi genitori” (inizio agosto).

L’udienza di ottobre, sembra chiaro, non si è conclusa con una fumata bianca. Dopo quasi 4 mesi ci sono ancora tanti punti interrogativi. L’unica possibilità che viene in mente è che a breve, o comunque nelle 6 settimane che ci separano da Auckland, ci sia una nuova udienza dove spera, finalmente, di mettersi tutto alle spalle. Oltre all’udienza e ad un eventuale esito positivo ci sarà però anche da ritrovare forma una fisica ottimale che fino ad ora, per quanto possa aver caricato sui propri profili social foto di lei con una racchetta in mano, o in palestra, non sembra esserci. Già a Wimbledon, quando non aveva perso così tanti chili, era crollata da un punto di vista fisico nel match contro Simona Halep.

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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