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ATP Anversa: poker di Tsonga

[2] J.W. Tsonga b. [4] D. Schwartzman 6-3 7-5

Troppo ampio il divario tra Jo Wilfried Tsonga, al suo quarto successo stagionale, e il povero Diego Schwartzman che banalmente non ha le armi per opporsi ad uno come il francese. Troppo più pesanti i colpi di Jo, oggi pure in giornata abbastanza ispirata, e troppo povero il tennis del volenteroso argentino, che è già bravo a raggiungere risultati di questo prestigio.  Rimane che la sensazione è stata di un incontro tra due giocatori che non giocano nella stessa categoria, anche se sono appena nove le posizioni di differenza nel ranking. E tutto sommato la fiammata della parte centrale del secondo set, quando sembrava che Diego potesse mettere la testa avanti, è stato una specie di fuoco fatuo. Del resto uno era alla quarantaquattresima finale della sua carriera e l’altro alla terza, la seconda di fila ad Anversa, fate un po’ voi.

Il match si è aperto con i due che hanno concesso le briciole alla risposta ma alla prima accelerazione di Jo, che ha fatto sfracelli soprattutto col dritto a uscire, l’argentino ha ceduto il break. Tanto è bastato al francese per chiudere in perfetta serenità il primo parziale e per conquistare, sullo slancio, anche il break nel primo game del secondo. Qui forse Jo si è sin troppo rilassato e Schwartzman è rientrato in partita, sempre senza fare chissà cosa, ma provando ad essere regolarisssimo. Tanto è bastato per mandare in confusione il francese, che solo a sprazzi si rasserenava e mostrava, uscendo da situazioni complicate e capovolgendole in maniera che sembrava definitiva. Questo è quello che accadeva dopo il 2-0 con Schwartzman che aveva due palle per andare 4-2 ma subiva una serie terribile di sette punti di fila che lo ricacciava indietro di in break. Ma ancora, Tsonga si distraeva, fino al punto di chiamare un challenge su un rovescio lungolinea dell’argentino dentro di qualche metro, e finiva col doversi difendere da un pericoloso 4-5. Ma Tsonga fa e disfa, tiene il servizio a zero e, stavolta con la complicità di un disastroso Schwartzman, sale 6-5. Alla fine saranno due errori banali dell’argentino a regalare il successo a Tsonga.

Tsonga conquista quindi il suo trentesimo titolo, anche se forse sarà più interessano agli ulteriori 100 punti guadagnati grazie al successo, che lo tengono in corsa per le Finals. Il francese adesso volerà a Vienna, da dove continuerà a rincorre Carreno Busta, 550 punti avanti, cominciando con l’affrontare Kachanov. Si può fare.

 

Evaristo Desio

Grandissimo conoscitore di tennis, guardato e giocato. Lui ha tanti segreti ma il tennis non ne ha per lui. Veramente: se trovate qualcuno di più bravo segnalatecelo.

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Evaristo Desio

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