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Statistiche della settimana: la Coppa Davis torna in Europa

L’insalatiera torna in Europa dopo un anno di esilio in Argentina. Ciò grazie all’exploit del Belgio che ha battuto, contro pronostico, l’Australia di Kyrgios, e ritenterà dopo 2 anni di entrare nell’albo d’oro dei vincitori della Coppa Davis. Goffin e Darcis sfideranno nella finale di fine novembre, fuori casa, la Francia che ha eliminato la Serbia orfana di Djokovic e Troicki. I transalpini hanno vinto nove volte la Coppa Davis, l’ultima nel 2001 in Australia, ma hanno fallito gli ultimi tre tentativi nel 2002, 2010 e 2014.
L’impresa dei belgi sulla terra indoor di Brussels, porta i nomi di David Goffin e Steve Darcis , entrambi “animali da Davis”, che si esaltano di fronte alle sfide patriottiche, riuscendo a dare sempre il meglio di sé. Goffin, che ha vinto 19 dei 22 incontri di singolare giocati in carriera per il Belgio, ha strapazzato Kyrgios superandolo in 4 set dopo aver perso il primo al tie break e riportando il confronto in parità sul 2-2. Darcis a 34 anni, dopo aver combattuto strenuamente venerdì contro Kyrgios arrendendosi solo al quinto set dopo 3 ore 35 minuti, ha compiuto l’ennesimo capolavoro della sua carriera di Davis, conquistando il punto decisivo contro il più giovane Thompson, rintuzzando nel secondo set il pericoloso tentativo di rientrare nel match dell’avversario. Darcis è l’uomo dei matchs decisivi. Dal 2009 per ben 6 volte (in 6 circostanze) ha conquistato il punto decisivo del 3-1 o 3-2 :

Tra gli 8 incontri di spareggio per la permanenza nel World Group, va segnalata l’impresa dell’Ungheria che ha fatto lo sgambetto alla Russia di due tra i giovani più promettenti della Next Gen, Rublev e Khachanov, sorpresi entrambi dall’inaspettata performance del 25enne Fucsovics, numero 113 del mondo che riporta così l’Ungheria nel World Group dopo 22 anni.

Ma in settimana si sono giocati anche due tornei WTA. Evento senza precedenti al torneo di Tokio dove ben tre delle quattro tenniste qualificate sono approdate in semifinale; ha vinto la 23enne kazaka Diyas, numero 100 del ranking, alla prima vittoria nel circuito dopo essere rimasta ferma per quasi un anno a causa di un grave infortunio al polso. Dopo aver eliminato in semifinale la campionessa uscente, la statunitense McHale, la tennista kazaka in finale ha avuto la meglio sulla giapponese Kato,qualificata anch’ella, che in semifinale aveva superato un’altra qualificata, la croata Fett.
Per ritrovare in campo femminile una finale tra tenniste entrate in tabellone attraverso le qualificazioni occorre risalire al torneo di Canberra del 2005 che fu vinto da Ana Ivanovic che poi sarebbe diventata numero uno del mondo tre anni dopo. La serba si impose in finale sulla ungherese Czink, ripescata dalle qualificazioni come lucky loser.
Il torneo di Tokio, preludio al Premier che si gioca questa settimana sugli stessi campi, è il terzo torneo dell’anno che ha visto imporsi una tennista proveniente dalle qualificazioni. Era già accaduto con la belga Mertens a Hobart a inizio stagione, e a Biel con la ceka Vondrousova .
Con il risultato di ieri la Diyas recupera 37 posizioni salendo al numero 63 rimanendo tuttavia ancora lontano dal best ranking (31) risalente al gennaio del 2015 .
Fa un bel balzo in classifica anche la “pel di carota” del tennis femminile, la 23enne belga Van Uytvanek, che, al pari della Diyas, ha ottenuto la prima vittoria in un torneo maggiore, imponendosi a Quebec City, superando in rimonta, all’ultimo atto, l’ungherese Babos che in semifinale aveva avuto la meglio sulla prima testa di serie, la ceca Safarova. Con questo successo la tennista belga passa dalla 98sima alla 68sima posizione, appena davanti alla nostra Camila Giorgi che perde cosi una posizione .
Con i successi di Diyas e Van Uytvanck sono già 12 le tenniste, tutte di età comprese tra i 17 e i 23 anni, che quest’anno hanno rotto il ghiaccio con la vittoria:

Nel 2016 le tenniste alla prima vittoria risultarono in tutto otto e nel 2015 undici, il che conferma la crescente effervescenza che sta caratterizzando in settore femminile, a differenza di quanto accade nel settore maschile dove i neo vincitori quest’anno, sono stati finora soltanto 5.

Giancarlo Di Leva

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