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L’urlo di del Potro spegne Roger, salta il ‘Fedal’ in semi

dal nostro inviato a New York

[24] J. del Potro b. [3] R. Federer 7-5 3-6 7-6(8) 6-4

La maledizione continua: neanche nel 2017 New York assisterà a Federer contro Nadal. Gli Us Open rimangono un tabù per il ‘Fedal’ con buona pace di chi parlava di questa semifinale dal momento in cui era stato sorteggiato il tabellone. Un’aspettativa che non verrà ripagata, a causa di Juan Martin del Potro, risorto dalle ceneri nel match con Thiem per sfoggiare oggi una prestazione solida e continua, sufficiente a regalargli la seconda semifinale a Flushing Meadows dopo il trionfo del 2009.

del Potro oggi non ha stupefatto con effetti speciali, ma ha giocato bene nei momenti giusti, approfittando di un Federer altalenante e sprecone. Lo svizzero diceva di non essersi preparato abbastanza bene per arrivare in fondo al torneo e alla fine ha avuto ragione.

Si inizia alle 9 con il tetto chiuso e un entusiasmo ribollente, ma la partita tarda ad ingranare con entrambi i giocatori che tengono i loro servizi senza troppa fatica. Quando il tie-break sembra cosa fatta, sul 5-5 e 30-30 Roger commette un terribile doppio fallo. Sulla palla break si avventura in un serve and volley che del Potro punisce con un passante di rovescio vincente. L’argentino serve per il set e chiude per 7-5.

Nel secondo parziale lo svizzero attiva maggiormente i piedi ed inizia a servire decisamente meglio. In uno dei pochi game in cui riesce a far spostare l’argentino, Roger ottiene il break e mantiene il vantaggio fino alla fine del set.

Potrebbe essere la svolta in chiave elvetica e invece Federer ad inizio del terzo perde subito il servizio commettendo doppio fallo sulla palla break. E’ lo stesso destino che incontra del Potro sul 3-3: break e match in parità.

Si decide tutto al tie-break che si trasforma nel festival del rimpianto svizzero: Federer avanti 6-4 si fa recuperare grazie ad un risposta sulla riga di ‘delpo’, che però sul 6-6 commette doppio fallo. Un regalo che lo svizzero non scarta, perché sul 7-6 sbaglia un rovescio nei pressi della rete che ha dell’incredibile. del Potro annulla il quarto set point con un diritto vincente mentre sulla prima palla set per l’argentino, Roger va di serve and volley, ma la sua voleé di rovescio finisce lunga.

La partita è segnata, mentre gli argentini sugli spalti innalzano i cori per il tandilese, sempre concentrato e deciso. E’ dunque Federer sul 2-2 a perdere ancora il servizio. Sulla parità sbaglia il primo smash degli ultimi 15 anni di carriera e sulla palla break si fa l’ennesima passeggiata suicida verso la rete. E’ il break che decide set e partita. del Potro mantiene il vantaggio fino alla fine e suggella il successo con un diritto vincente facendo esplodere la festa sudamericana sugli spalti. Braccia e sguardo rivolto al cielo per Juan Martin che in questo torneo sembra effettivamente illuminato da una luce divina.

Vittoria meritata per l’argentino, concentrato e continuo, non ha sofferto le variazioni di Roger e ha concesso pochissimo al servizio (81% di punti vinti con la prima e un solo punto perso in tutto il quarto set) colpendo col suo superbo diritto quando ne aveva l’occasione e rischiando poco col rovescio.

I quattro set point (di cui due al servizio) sprecati nel tie-break del terzo set peseranno come un macigno sulla coscienza di Federer, che oggi, forse per una condizione fisica non al meglio, ha steccato spessissimo sia col diritto che col rovescio. Troppo bassa la percentuale di prime in campo (61%) e troppe scelte sbagliate nei momenti importanti del match, come l’ostinazione di presentarsi a rete sui break point.

del Potro dunque va in semifinale, sarà la seconda a New York, la quarta in uno Slam. Un premio per l’argentino che dopo aver perso tre anni di carriera, sta tornando ad essere il campione che tutti aspettavano.

 

 

 

 

Daniele Rossi

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