[1] K. Pliskova vs A. Pavlyuchenkova 6-3 6-3
La prima recita da numero 1 del mondo di Karolina Pliskova si è conclusa nel migliore dei modi, con un successo ai danni di Anastasia Pavlyuchenkova. La ceca comincia dunque come sperava il WTA Premier 5 di Toronto, primo di due eventi importanti in Nord-America che fanno da apripista allo US Open, al via a fine mese. A New York, lo scorso anno, la ceca andò vicinissima al sigillo di uno Slam che le avrebbe evitato quei ronzii dei maligni che vedono in lei una leader “senza lode”. Peccato, però, che tutti questi dimentichino come per essere lassù non serva solo uno Slam. Può aiutare, ma non è strettamente fondamentale, altrimenti Garbine Muguruza o Petra Kvitova avrebbero potuto già arrivarci da tempo. Il percorso è stato lungo e complicato, d’altronde arrivarci per la prima volta a 25 anni vuol dire che non tutto, prima, sia girato alla perfezione. Nel momento però in cui ha spezzato l’incantesimo dei 17 tornei Slam senza superare il terzo turno, ha ottenuto una spettacolare finale eliminando le sorelle Williams.
Proprio dal Nord America Karolina vuole ripartire per dimenticare un torneo di Wimbledon molto negativo, dove la gioia del numero 1 del mondo è arrivata solo dopo la cocente eliminazione al secondo turno per mano di quella Magdalena Rybarikova che sarebbe poi arrivata fino alla semifinale. Su una superficie per lei molto più semplice da gestire per le sue lunghissime leve, dove le ginocchia non sono stressate così tanto come sull’erba, ha dato subito un cambio di marcia. Da adesso, però, bisognerà capire se è più dovuto alla giornata contro una giocatrice per lei abbordabile come Anastasia Pavlyuchenkova (sempre battuta nei 4 precedenti) o se questo nuovo abito, questa nuovo capitolo della sua carriera tennistica potrà portarla effettivamente a traguardi ancora più alti di quelli toccati fin qui, magari spegnendo definitivamente quelle voci che, volente o nolente, continueranno a circolare.
Il match contro Pavlyuchenkova sembrerebbe essere stato, secondo il punteggio, una piccola formalità. Eppure qualcosa al servizio ha concesso. Quattro break, due per parziale, e anche un game salvato da 15-40, uno quasi perso da 40-0. Nei momenti decisivi però, non ha mai perso la concentrazione e in poco più di un’ora ha portato a casa la vittoria senza grandi fatiche, chiudendo il primo parziale al secondo tentativo e recuperando, nel secondo, un vantaggio di due break per completare l’opera sul 5-2. La sfida agli ottavi di finale, sia che avrà Naomi Osaka che Anastasija Sevastova, la stessa che la superò a Madrid, terreno che poteva favorire la ceca considerando l’altura ma che per superficie si adatta molto più alla lettone. Intanto, però, è giusto che possa sorridere per l’esordio positivo da prima della classe.
“Non penso sia stata la mia migliore partita, ma sono contenta di aver vinto e cercando di alzare il mio livello nelle fasi finali. Non ho servito benissimo ma ho finito rispondendo molto bene” le sue prime parole: “Tensione? No, già ieri sono scesa in campo in doppio, ero un po’ più preparata. Sentivo un po’ di nervosismo prima dell’ingresso in campo, poi mi sono sciolta”.
[4] G. Muguruza b. [Q] K. Flipkens 7-5 6-2
Buon esordio per Garbine Muguruza, soprattutto in termini di continuità con le prestazioni di Stanford della scorsa settimana. La campionessa di Wimbledon ha superato il primo ostacolo nel WTA Premier 5 di Toronto ed è agli ottavi di finale, dove avrà la qualificata Ashleigh Barty. Intanto, oggi, è arrivato il successo contro un’altra giocatrice proveniente dalle qualificazioni: Kristen Flipkens.
È un periodo particolare, questo, per la spagnola. È sotto la lente di ingrandimento non tanto perché viene considerata tra le favorite al successo in Canada, ma piuttosto perché è interessante capire se effettivamente questo periodo post-trionfo in un Major sarà diverso rispetto a quanto accaduto lo scorso anno dopo Parigi e in maniera piuttosto simile nel 2015, dopo la finale raggiunta sui prati di Church Road.
Al primo appuntamento, in California, è arrivata subito una semifinale dopo un bel cammino fatto di successi molto netti contro avversarie che erano da battere. Sembra la cosa più banale possibile, ma questo processo è quasi sempre mancato nei due anni precedenti. Nel 2015 per ottenere il primo successo dopo la finale a Wimbledon dovette attendere lo US Open, prima di uscire poi al secondo turno. Lo scorso anno invece perse subito il primo match dopo Parigi, tra l’altro proprio contro Flipkens a Maiorca, e poi nuovamente un secondo turno in un Major (Wimbledon). Quest anno è già al terzo successo in 4 partite disputate e, ad eccezione del match perso contro una straordinaria Madison Keys, il 7-5 con cui si è imposta nel primo set odierno Flipkens è il parziale più lottato tra quelli portati a casa. Molto più semplice il secondo, dove al break nel secondo turno di risposta ha fatto seguito quello sul 4-2, prima di chiudere la pratica con un game di battuta piuttosto facile.
Al prossimo turno avrà, come dicevamo, Barty che ha superato in 3 set Vesnina rimontando da 2-4 nel parziale decisivo. Sfida per certi versi interessanti, ma che questa nuova versione di Muguruza deve dimostrare di non patire più di tanto per rincorrere quella continuità che negli ultimi anni ha latitato fin troppo.
[9] V. Williams b. K. Siniakova 7-5 7-5
Grande partita e altra importante vittoria di Venus Williams, che era arrivata a Toronto senza aver mai vinto una partita in questo impianto e dopo due giorni si ritrova agli ottavi di finale della Rogers Cup. Per piegare però la grande resistenza di Katerina Siniakova c’è voluta tanta pazienza, perché la numero 39 del mondo e recente vincitrice a Bastad del secondo torneo in stagione ha disputato una partita a tratti veramente sopra le righe, rendendo difficilissimo il compito alla campionessa statunitense.
7-5 7-5 il risultato finale che premia la tenacia della ex numero 1 del mondo e forse non rende il giusto merito a Siniakova, fantastica nel primo set a rimontare un doppio break di ritardo e tenacissima nel secondo a difendersi con le unghie e con i denti durante alcuni turni di battuta lunghi e molto impegnativi.
La qualità dell’incontro si è fatta subito alta, da quando la ceca ha cominciato a sciogliersi e a riprendere terreno a un’avversaria che aveva cominciato molto forte. Sul 5-4, Venus non ha chiuso il set ma Siniakova non è riuscita ad allungare e alla seconda chance la numero 9 del seeding ha chiuso il set. Nel secondo è stato un testa a testa molto interessante, con Siniakova che doveva essere aggressiva ogni volta ne aveva l’opportunità, andando a rete o cercando di aprirsi il campo. Venus è venuta a meno in alcuni frangenti, tra cui 3 delle 7 palle break mancate tra il game del 3-3 e quello del 4-4. In quegli attimi, però, Siniakova ha spesso preso l’iniziativa e trovato grandi soluzioni offensive.
Meritava forse maggior fortuna, ma di nuovo il game del 5-5 le è stato fatale. Scivolata indietro 0-40 ha salvato solo una delle tre chance offerte. Sul 6-5 e servizio, Williams si è velocemente portata sul 40-0, ma altrettanto velocemente si è vista recuperare. Stupendo, ancora, il vincente che Siniakova ha messo a segno sul 40-30 con la palla che ha colpito un filo di riga esterna. Trovato il quarto match point, la statunitense ha comunque messo la firma sull’incontro e affronterà domani Elina Svitolina.
[2] S. Halep b. [LL] M. Rybarikova 6-3 6-4
Una vittoria in due set, un esordio senza troppi problemi. Era quello che Simona Halep più sperava, contro una giocatrice insidiosa come Magdalena Rybarikova, avanti oltretutto 2-1 nei confronti diretti. La rumena riparte, dopo le delusioni degli ultimi mesi e la pausa post-Wimbledon per ricaricare le batterie. Il forno a cielo aperto di Washington è distante e a Toronto, a giudicare dalle varie persone viste con una felpa addosso nelle ore del tardo pomeriggio/sera, la situazione non è così impossibile. Il fisico ringrazia e con esso la qualità del gioco espresso.
Il 6-3 6-4 finale è frutto di due set diversi nell’andamento, perché se nel primo è bastato un break chirurgico nell’ottavo game in favore della numero 2 del mondo (che, ricordiamo, è nuovamente in prima fila per succedere alla prima posizione mondiale dopo lo US Open), nel secondo c’è stato molto più equilibrio. Halep ha avuto bisogno di 3 break per staccarsi, definitivamente, dalla giocatrice nata a Piestany, vicino a Bratislava. Sono stati tanti i game lottati: 14 punti per Rybarikova prima di tenere la battuta nel primo game, 12 prima di perderla, sull’1-1, 12 quelli giocati sul servizio della rumena prima che lo perdesse, sul 4-3 e servizio. Fortunatamente, l’allieva di Darren Cahill è stata subito in grado di tornare avanti, prima di cancellare una chance di 5-5 e chiudere al primo match point.
Stadio pieno, solito (numerosissimo) numero di bandiere rosso-giallo-blu sugli spalti. È veramente molto amata, Halep, ovunque vada. Come se avesse risvegliato un qualcosa dentro queste persone. Magari non tutte sono rumene, eppure è difficile ricordare uno stadio su cui non abbia potuto contare su un elevato numero di fan. Anche oggi, a fine match, è stata investita dalla folla che la salutava e ne chiedeva un autografo. Lei, senza problemi, a concederne. Belle scene, al di là di tifo e simpatie.
[3] A. Kerber b. D. Vekis 6-4 7-6(5)
Le prime impressioni sono confortanti: questa Angelique Kerber non è quella vista nella prima metà del 2017. Una versione molto più vicina a quella che ha dato tutta se stessa a Wimbledon, in uno dei match più belli della stagione ma sfortunatamente per lei perso contro Garbine Muguruza rispetto a quella svuotata e senz’anima che non riusciva a vincere partite e veniva massacrata da chiunque. La tedesca è partita bene a Toronto, superando un insidioso ostacolo al primo turno rappresentato da Donna Vekic 6-4 7-6(5), che in questa stagione ha trovato discreta continuità oltre al secondo titolo in carriera, ha ben figurato negli ultimi mesi anche contro avversarie di valore (Johanna Konta) e meritava tutte le attenzioni del caso.
Due, forse tre, i dati che hanno segnato il primo set di Kerber: 100% di punti vinti con la seconda, 0 palle break concesse, 0 doppi falli. Questi devono essere i suoi numeri, perché vuol dire avere il comando pur non prendendo rischi, interpretare al meglio il gioco di chi lascia volentieri all’avversaria (più aggressiva) l’obbligo di aggredire, ma farlo complicandole la vita il più possibile. Il break, l’unico, del primo set è giunto sul 4-4 dopo che Vekic si era già salvata sull’1-1, riprendendo un game da 0-40 durato complessivamente 18 punti e dove sono state 5 le chance concesse.
Nel secondo la tedesca nonostante un break subito non è calata come numeri: i punti sulla seconda sono rimasti 9/12, un buon 75%, e i propri game di battuta ad eccezione di due circostanze sono stati tutti molto rapidi. Il primo è arrivato sul 3-1 in suo favore, quando non ha giocato benissimo facendosi strappare la battuta per la prima volta, e il secondo sul 5-4 Vekic, quando è stata costretta ai vantaggi per la prima volta nell’intero incontro. Si è tirata fuori dai guai senza concedere set point, chiudendo poi la contesa al tie-break dove ha inciso il parziale di 4-0 dal 2-3 al 6-3. Agli ottavi un altro match che potrebbe rivelarsi complicato: Sloane Stephens ha superato infatti Petra Kvitova ed è avanti nei confronti diretti con la tedesca. Viene da un lungo stop, ma già a Washington aveva giocato un primo set molto equilibrato contro Simona Halep, giocatrice abbastanza simile per caratteristiche alla tedesca. Sarà un banco di prova molto interessante, che potrebbe dare ulteriori indizi su che Kerber abbiamo di fronte.
Altri incontri:
Brutta partita per Svetlana Kuznetsova, che è già eliminata dopo il 6-4 7-5 in favore di CiCi Bellis, sempre più al centro della ribalta. Classe 1999, la statunitense con il terzo turno salirà ancora di più in classifica avvicinandosi alle prime 35 del mondo, cominciando a fare seriamente un pensierino alla possibilità di essere testa di serie allo US Open, torneo in cui lo scorso anno raggiunse il terzo turno venendo sconfitta solo dalla futura campionessa Angelique Kerber. Per la russa è uno stop piuttosto brusco in un torneo che poteva essere l’occasione ideale per ricucire il divario che la separa dalle prime 8 della Race to Singapore. Un primo set molto passivo è stato seguito da una reazione importante all’inizio del secondo, ma sul 5-2 non ha chiuso il set e ha subito un parziale di 5-0 in favore dell’avversaria, che festeggia così la seconda vittoria su una top-10 in stagione. Agli ottavi la sfida a Caroline Garcia.
Si mangia le mani, invece, Johanna Konta. La britannica si è fatta superare da Ekaterina Makarova dopo un match dominato per tre quarti, a cui è mancato solo l’ultimo step. La russa aveva un break di vantaggio nel primo set, ottenuto nelle fasi iniziali, ma la britannica aveva quasi immediatamente trovato la parità e poi superato la rivale con un break nel dodicesimo gioco, per il 7-5 in suo favore. Nel secondo parziale un nuovo break nelle fasi centrali in suo favore la portava a condurre sul 5-2. Non è riuscita a vincere il game che mancava, nonostante abbia avuto anche due match point, e la campionessa di Washington ha ribaltato la situazione nel tie-break prima di chiudere 5-7 7-6(4) 6-3 in suo favore.
Fuori anche Petra Kvitova, che per la quarta volta su cinque tornei a cui ha preso parte in questo rientro in campo è stata fermata al secondo turno. Singolare, poi, che per la quarta volta sia stata fermata da una giocatrice statunitense. A Parigi toccò a Bethanie Mattek Sands, a Wimbledon a Madison Brengle, a Stanford a CiCi Bellis, a Toronto a Sloane Stephens. La numero 947 del mondo, in tabellone con il ranking protetto dopo un anno di stop che ha fatto crollare la propria classifica, si è imposta 7-6(3) 4-6 6-2 e agli ottavi avrà Angelique Kerber.
Risultati odierni:
[1] K. Pliskova b. A. Pavlyuchenkova 6-3 6-3
N. Osaka b. [16] A. Sevastova 6-3 6-4
[10] A. Radwanska b. T. Babos 6-0 6-1
[3] A. Kerber b. D. Vekic 6-4 7-6(5)
[PR] S. Stephens vs [14] P. Kvitova
L. Safarova b. [11] D. Cibulkova 6-2 6-4
E. Makarova b. [7] J. Konta 5-7 7-6(4) 6-3
[9] V. Williams b. K. Siniakova 7-5 7-5
[Q] A. Barty b. [16] E. Vesnina 6-3 5-7 6-4
[4] G. Muguruza b. [Q] K. Flipkens 7-5 6-2
C. Bellis b. [8] S. Kuznetsova 6-4 7-5
C. Garcia b. [Q] V. Lepchenko 6-1 6-4
[2] S. Halep b. [LL] M. Rybarikova 6-3 6-4
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