La notizia è stata data per prima da una fonte autorevole come il Corriere della Sera, ed è stata di quelle che svegliano dal torpore di un caldissimo lunedì d’agosto: Sara Errani è risultata positiva ad un controllo antidoping, effettuato mesi fa, ad inizio dell’anno.
L’ITF ha reso noto che nelle urine dell’azzurra sono state trovate tracce di Letrozole, in genere usato per trattare il carcinoma mammario in post-menopausa, ma in assenza di esenzione terapeutica, naturalmente è considerato doping. La Federtennis si sarebbe subito schierata accanto alla Errani, fornendole tutto l’apporto necessario, anche legalmente. Del resto le aveva dato una Wild Card a Roma nonostante fosse già a conoscenza dell’inchiesta per doping.
Sara Errani è stata squalificata per due mesi, che decorreranno dal 3 agosto. Inoltre dovrà restituire i premi vinti nel periodo che va dal 17 febbraio, data del prelievo, al 7 giugno, data del prelievo successivo, risultato negativo. Naturalmente anche i punti di quel periodo le verranno sottratti.
Sta facendo molto discutere la linea difensiva di Sara Errani. Durante l’udienza di luglio la mamma di Sara ha dichiarato che una pillola di Fermana, contenente appunto il Letrozole, sarebbe caduto nell’impasto dei tortellini. L’ITF ha creduto a questa versione, per cui ha ritenuto di doverle somministrare una pena lieve.
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