Quanto fortemente volevi questa vittoria visto i problemi che hai avuto?
Beh naturalmente ne avevo bisogno. Sai non ha importanza, non sarei morto se avessi perso ma naturalmente è come qualsiasi altro match. Io voglio vincere ogni partita, questo è il mio obiettivo. E ne sono venuto fuori oggi, combattendo e dando il meglio di me. Ho lasciato tutto in campo. Sì è stata davvero un’ottima giornata.
Cosa ha funzionato?
Penso stessimo giocando un tennis molto simile solo che lui serve un po’ più forte di me. Quindi non so. Nel primo set ho perso quel break dove ho giocato davvero davvero male. Questo è stato abbastanza per lui e da lì ha cercato solo di mantenere il servizio visto che non riuscivo a rispondere. Nel secondo set ho iniziato a giocare e servire molto meglio. Colpivo la palla molto bene. Poi penso di essere stato un po’ fortunato sul 6-5 40-0 e che lui si sia un attimo distratto. Avrà forse pensato che il game era ormai andato. Poi negli ultimi due set abbiamo entrambi mantenuto i servizi ma nei punti più importanti ho servito davvero bene e giocato alcuni bei punti verso la fine del set. Questo è tutto.
Quanto significa questa vittoria per te visto che sembravi così felice e rilassato a fine match?
Beh come ho già detto ho avuto dei mesi difficili. Stavo combattendo col mio infortunio al collo. Non sapevo bene cosa avessi e non ho giocato. Non sapevo per quanto tempo non avrei potuto giocare. Quando sono andato a Montreal volevo cancellarla come data ma poi sono andato lì ed il fisioterapista mi ha aiutato molto. Ed ora va molto meglio e tutto questo mi mette ulteriormente in fiducia. Ma alla fine dei conti è solo una partita a tennis. Fra un giorno e mezzo ne avrò un’altra e vedremo.
Lo vedi in particolar modo come un rivale? Hai già giocato con lui. In generale, con gli under 21, la vedi come una rivalità rispetto al tour principale?
Beh lui ha avuto un anno incredibile. È, cosa?, il numero 6 o 7 del mondo. Rispetto a tutti gli altri ragazzi, beh, siamo 30, 40, 50, 60. Non credo insomma ad essere onesti. È quella cosa della NextGen che l’ATP sta promuovendo, che noi stiamo promuovendo. Penso sì sia una bella cosa e penso ci aiuti, che ci metta in vista. Ma insomma non ci vedrei una gran rivalità. Credo che ognuno abbia il suo cammino da seguire ed ognuno deve andare per la sua strada. Io cerco di non guardare agli altri ragazzi ma a me stesso, a cercare di migliorare il mio gioco, il mio tennis.
Sasha era il favorito per la finale ed ora lo hai battuto. Stai pensando a dove potresti arrivare con questo tabellone?
In realtà no. Ho avuto alcune belle vittorie quest’anno ma poi ho perso. Ho avuto anche brutte sconfitte. Quindi preferisco ragionare match per match. Il prossimo dovrei avere Kevin Anderson, no? Ci ho perso due volte mi pare. Quindi sarà una partita ben difficile. Ora ho solo bisogno di riposare. È stata una lunga partita e sono davvero stanco fisicamente. Perciò no non penso alle semifinali, almeno non così in là.
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