Si gioca a tennis, ma in realtà a Washington sembra di assistere ad uno sport di resistenza estrema, una di quelle prove terrificanti come le corse nel deserto. Tennis Channel ha misurato la temperatura registrata durante il match tra Simona Halep e Mariana Duque Marino nel secondo turno del WTA International e con il termometro mostrando cosa vuol dire, oggi, essere un tennista che calca questi campi.
146,5 gradi Fahreneit, l’equivalente di quasi 64 gradi Celsius. Condizioni disumane, che però sembra non possano portare alla sospensione per il caldo eccessivo. È accaduto qualcosa di simile anche ad Indian Wells, dove Elena Vesnina e Svetlana Kuznetsova hanno giocato con circa 50 gradi di tempertura sul terreno di gioco, notevolmente più alta di quella “normale” che non tiene conto dello stadio che raccoglie e mantiene all’interno tutto il calore, soprattutto se la struttura è anche costruita al di sotto rispetto al livello del terreno.
Già nelle prime giornate si erano visti giocatori e giocatrici cercare il più possibile riparo all’ombra, o coprirsi il colletto con dei blocchi di ghiaccio, o rovesciarsi acqua sulla testa appena possibile, ma oggi si sta andando ben oltre il limite. Mariana Duque Marino è stata quella che ha patito maggiormente la situazione, costretta a chiamare il medico e la fisioterapista per un malore verso la fine del secondo set. Si è ripresa, ma non ha potuto concludere a suo favore l’incontro, vinto dalla numero 2 del mond 3-6 6-4 6-2.
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