[2] R. Federer b. R. Haase 6-3 7-6(5) (eddi)
Roger Federer è il primo finalista della “Rogers Cup”, torneo ATP Masters 1000 dotato di un montepremi di 4.662.300 dollari che si concluderà domenica sera sul cemento di Montreal.
Il 36enne fuoriclasse svizzero, numero tre del ranking mondiale e testa di serie numero 2, ha superato per 6-3 7-6(5), in un’ora e un quarto di gioco, l’olandese Robin Haase, numero 52 Atp, alla sua prima semifinale in un “1000”, confermando così il risultato dell’unico precedente confronto diretto fra i due, disputato in Coppa Davis e sulla terra battuta ben cinque anni fa.
Federer non ha certo faticato particolarmente per vincere la sua sesta semifinale dell’anno -su sei, figuriamoci – e continua a dare la sensazione di giocare col freno a mano tirato, cosa poco lusinghiera per i suoi avversari. Come sempre lo svizzero ha cercato di prendere immediatamente la testa dell’incontro, cosa che gli riusciva già al secondo game, e dopo aver sprecato un vantaggio di 0-40 con annessa anche quarta palla break, per poi però farsi sorprendere nel game successivo, giocato in un modo ampiamente rivedibile. L’assestamento finiva ne quarto game, con un altro break di Federer che da quel momento in poi baderà soltanto a fare attenzione nei propri turni di battuta.
Federer cercherà di replicare tutto quanto nel secondo set, ma stavolta Robin – che come leggerete ovunque si è un po’ stufato del sostegno al rivale replicando con un “my name is Robin!” all’ennesimo “C’mon Roger!” – ha tenuto meglio i propri turni di battuta, anche se l’altra faccia della medaglia è stata che praticamente non si giocava più nei turni di servizio dello svizzero: un solo punto perso in sei turni di servizio, appena tre dopo aver preso il break del terzo game…
Il finale al tiebreak appariva scontato e in effetti Federer andava rapidamente 4-1 con due servizi a disposizione. Siccome il tennis si diverte a mescolare le carte, lo svizzero si addormenta e concede addirittura 4 punti di fila all’olandese. Poco male, perché basta un altro po’ di attenzione per approdare alla sesta finale in Canada, dove ha vinto già due volte ma non a Montreal.
La finale contro Alexander Zverev, l’ultima volta ad Halle, ha una discreta importanza per Federer. Vincendo, a parte l’aggancio a Lendl al secondo posto dietro Connors nel numero di vittorie complessive, Federer supererebbe Nadal in vetta alla Race e sostanzialmente tornerebbe primo nel ranking ATP (avrebbe 10 punti in meno di Rafa, che però dovrà scartarne 90, mentre Murray ne perderà 600 e scivolerà al terzo posto). Da non crederci, se non fosse che in fondo si parla sempre di Roger Federer.
[4] A. Zverev b. [WC] D. Shapovalov 6-4 7-5 (Cristina Pozzoli)
Sascha Zverev vince la sfida del futuro contro Denis Shapovalov e conquista la seconda finale stagionale in un Master 1000 e la sesta complessiva nel 2017. Dei 38 anni in campo fanno la differenza i due in più di Sascha che soffre, si fa annullare due match point prima di chiudere la partita grazie al peso dell’esperienza. Alla fine gli applausi, compresi quelli del tedesco, sono tutti per l’idolo di casa che con i suoi 18 anni diventa il più giovane giocatore della storia ad arrivare nella semifinale di un 1000 grazie a quattro partite fantastiche, tra cui la spicca la vittoria contro Rafa Nadal al terzo turno, che lo proiettano a numero 67 della classifica ATP. Non è solo una sfida della tanto attesa nuova generazione ma è anche un confronto di stili che vede da una parte il tedesco, leader indiscusso del movimento, interprete di un tennis efficace ed esplosivo e dall’altra uno dei giovani più promettenti del circuito dotato di più fantasia, capace di giocate spettacolari ma ancora immaturo e meno concreto.
Dopo i primi game in cui si gioca poco, Shapovalov inizia ad avere qualche difficoltà a tenere il servizio nel quinto game, durato dieci minuti, in cui il canadese subisce la pressione da fondo del tedesco. Zverev risponde profondo e si costruisce i punti giocando ogni colpo in crescendo di potenza, velocità e precisione. Il canadese si affida a soluzioni più istintive e rischiose che gli costano però qualche errore di troppo. Zverev è più concreto, domina da fondo campo, concede poco al servizio, salvo qualche errore poco influente qua e là mentre Shapovalov cerca subito il vincente ma non sempre lo trova e fa sempre più fatica a tenere i suoi turni di battuta. L’unico momento di incertezza del tedesco arriva nell’ottavo game in cui con due errori di rovescio si trova 15-30 ma mette in campo tutta la sua classe senza timori e tiene il servizio chiudendo con un ace. Nel game successivo il canadese perde il controllo del dritto e commette due gratuiti trovandosi 15-30. Zverev capisce che è il momento di osare, pennella un incrociato stretto di rovescio che bacia la riga e si procura due palle break. Non c’è neanche bisogno di giocarle, Shapovalov si incarta, commette doppio fallo e regala a Sascha l’opportunità di servire per il set che chiude senza problemi.
Il secondo set comincia con il canadese ancora fuori misura con il dritto e si ripete la stessa situazione di prima: Zverev si ritrova due palle break e anche questa volta Shapovalov commette doppio fallo cedendo il servizio. Con un set e un break di vantaggio il tedesco inspiegabilmente inizia a sentire la tensione, tenta una palla corta che non è abbastanza corta, Shapovalov ci arriva, la volée di Zverev non è conclusiva, il canadese la intercetta e segna il primo punto. Zverev si disunisce commette due errori grossolani con il dritto d restituisce subito il break. Dopo lo scambio di regali entrambi concedono poco e niente al servizio, Shapovalov gioca sempre tirando a tutta, si regala qualche discesa a rete spettacolare mentre Zverev sembra via via sempre più contratto. Nell’ottavo game il tedesco comincia con due doppi falli e poi ci aggiunge un rovescio lungo in uscita dal servizio e si trova 0-40. Ancora una volta, nel momento di difficoltà, Zverev alza il livello e serve una gran prima poi mette a segno un altro diagonale vincente di rovescio e annulla le prime due palle break. Shapovalov spreca la terza con una risposta di dritto larga e poi Zverev si guarda bene da concedere altre chance al suo avversario servendo due prime vincenti. Seguono due game lottati in cui Zverev non fa più la differenza da fondo e Shapovalov alterna gratuiti a vincenti. La svolta arriva nel nono game in cui il canadese si trova 0-30 con l’ennesimo gratuito di dritto e un vincente lungo linea del tedesco con lo stesso colpo. Shapovalov dimezza lo svantaggio con una prima lavorata ma poi commette due doppi falli consecutivi con cui manda Sascha a servire per il match. L’ultimo game è il più emozionante. Zverev si porta 40-30 con qualche difficoltà ma la tensione lo assale e sbaglia con il rovescio. Shapovalov ci crede sostenuto dal pubblico e annulla un altro match point poi però non riesce a trasformare le tre palle break che si procura con giocate coraggiose e manda Zverev a match point con un dritto a sventaglio largo di un soffio. Sascha carica il dritto di top spin su cui arriva l’errore di rovescio del canadese che mette fine alla partita. Con l’uscita di scena di Nadal, la finale tra Sascha Zverev e Roger Federer (che si giocherà alle 22.00 ora italiana) è la migliore che si potesse sperare. Uno scontro generazionale, il terzo tra i due con lo svizzero in vantaggio 2-1 nei precedenti, che vede il presente (e recente passato) del tennis da una parte e futuro dall’altra.
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