Roger Federer si aggiudica per la nona volta il torneo di Halle, senza lasciare set agli avversari e si accredita, laddove ce ne fosse stato bisogno, quale candidato numero uno alla conquista dell’ottavo titolo a Wimbledon. A dir la verità fino a sabato le prestazioni offerte non erano state entusiasmanti o per lo meno non erano state sul piano qualitativo in scia a quelle straordinarie offerte in occasione delle vittorie nello Slam australiano e nei 2 Masters 1000 americani, prima della sosta primaverile che lo svizzero e il suo staff hanno strategicamente voluto concedersi.
C’è voluta la performance in finale contro Alexander Zverev, l’unico prodotto della Next Generation che ha dimostrato di essere già competitivo anche ai massimi livelli, per sgombrare il campo da ogni dubbio e riprendere il discorso da dove l’avevamo lasciato a Miami. Il giovane tedesco ha sicuramente risentito della pressione riveniente dal fatto di giocare in casa ma è vero soprattutto che la classe e l’esperienza di Federer ne hanno da subito minato le velleità, in un primo set durato 22 minuti in cui lo svizzero ha ottenuto il 100% di punti dalle prime di servizio messe a segno (93% alla fine del match) e ha fatto funzionare il back di rovescio come non si vedeva da tempo.
Con la vittoria di ieri diventano 9 le vittorie ad Halle in 11 finali disputate . Lo svizzero insegue Nadal che è l’unico ad aver raggiunto il traguardo delle dieci vittorie nello stesso torneo, andando a segno quest’anno a Montecarlo, a Barcellona e infine al Roland Garros.
Col successo di ieri diventano 92 i tornei vinti in carriera da Federer, a due sole distanze da Ivan Lendl che si fermò a 94.
Un altro tennista ultratrentenne, Felicano Lopez, è tornato al successo sull’erba dopo 3 anni, imponendosi nell’altro ATP 500 disputatosi in settimana al Quenn’s di Londra. Il cammino dello spagnolo è stato agevolato dalla prematura uscita di molti dei principali favoriti della vigilia, a cominciare dal numero 1 del mondo Andy Murray, sconfitto inopinatamente all’esordio dall’australiano Thompson ammesso in tabellone come lucky loser. Fuori subito anche Raonic eliminato a sorpresa dall’australiano Kokkinakis, che ha vinto la sua seconda partita negli ultimi 2 anni, e Kyrgios che evidentemente non aveva molta voglia e si è ritirato dopo un set perso contro Young. Il resto l’ha fatto direttamente Lopez che ha fatto fuori all’esordio il secondo favorito della vigilia, Wawrinka, per poi incrociare la racchetta con Berdych nei quarti e con Dimitrov in semifinale, prima di scontrarsi nel match decisivo con Cilic, domato grazie a due tie break nel secondo e terzo set e dopo aver annullato un match point nel tie break decisivo del terzo set. Trattasi del successo più prestigioso in carriera per il tennista spagnolo che, per effetto dei 500 punti conquistati, guadagna 7 posti in classifica (da 32 a 25) ma soprattutto partirà a Wimbledon come testa di serie numero 17, che gli consentirà un accoppiamento più favorevole al terzo turno.
Il computer, attraverso il ranking di questa settimana, simbolicamente omaggia i tennisti che hanno ottenuto le vittorie più prestigiose negli ultimi anni, ma indirettamente estremizza il concetto per cui nel tennis maschile le gerarchie sono lungi dal cambiare. Ai primi 6 posti del ranking (quindi al di là dei soliti Fab Four ) ci sono i sei tennisti che hanno vinto gli ultimi 30 tornei del Grande Slam a partire dal 2010 e la cui età media è di 31 anni.
In campo femminile si registra il ritorno in piena forma di Petra Kvitova che accelera in modo sorprendente il suo recupero dopo il grave incidente alla mano occorsole 6 mesi fa, che aveva addirittura fatto temere per la sua carriera. A Birmingham la tennista ceca è tornata al successo sull’erba a distanza di 3 anni dal suo storico bis a Wimbledon del 2014, superando in sequenza nei turni decisivi Kiki Mladenovic nei quarti, Safarova in semifinale e in finale la 21enne australiana Barty che aveva fatto suo il primo parziale (punteggio finale 4-6 6-3- 6-2).
Trattasi del ventesimo torneo vinto dalla Kvitova in 27 finali disputate con una performance del 74% che tra le tenniste in attività (con almeno 10 finali all’attivo) è inferiore solo a quella di Serena Williams (78,2%).
La vittoria di ieri è per la tennista ceca il miglior viatico in vista dei Championships londinesi dove a questo punto le sue quotazioni subiranno un notevole rialzo.
Ancora sugli scudi il tennis femminile lettone (e baltico in generale) che, dopo l’incredibile vittorie della Ostapenko al Roland Garros (ed il successo della estone Anett Kontaevit a ‘s-Hertogenbosch), è in prima pagina anche questa settimana grazie ad Anastasija Sevastova che,dopo le semifinali raggiunte quest’anno a Dubai e a Madrid, si è imposta nella seconda edizione del torneo di Maiorca, superando in finale la tedesca Goerges. Tornata nel circuito due anni fa dopo una lunga pausa di riflessione, la 27enne tennista di Ljepaia , sta dimostrando una gran fiducia nei propri mezzi che le sta consentendo una stabilità di rendimento mai avuta in passato. Torna ad alzare un trofeo a distanza di 7 anni dall’unico successo in carriera risalente alla sua prima vita tennistica, nel 2010 a Oeiras in Portogallo; solo 8 tenniste nell’Era Open fanno registrare una maggior distanza di tempo tra una vittoria e la successiva:
Altri numeri:
2– le tenniste lettoni nelle top 20: Ostapenko al 14simo posto e Sevastova al 19simo.
4– i tornei vinti in stagione da Federer (Australian Open, Indian Wells, Miami e Halle) al pari di Nadal impostosi a Montecarlo,Barcellona, Madrid e al Roland Garros.
5– i tie break vinti da Lopez al Queen’s (su 6 disputati in 13 set giocati).
6– i titoli vinti da Feliciano Lopez in carriera in 18 finali giocate. Sull’erba si era già imposto a Eastbourne nel 2013 e nel 2014.
10– le vittorie della Kvitova in altrettanti confronti diretti con la connazionale Safarova.
17– i titoli vinti in stagione finora da tennisti over 30 (tra cui 7 degli ultimi 9 disputati dal torneo di Madrid all’inizio di maggio).
140 – le finali disputate in carriera da Federer. Meglio di lui solo Connors che arrivò a 164 e Lendl a 145.
1104– i matchs vinti in carriera da Federer. Connors dista 152 vittorie (a quota 1156)
Settimana azzurra:
Merita di essere sottolineata la prestazione complessiva di Camila Giorgi che al torneo di Birmingham, partendo dalle qualificazioni, è approdata ai quarti di finale dove è stata costretta al ritiro per un infortunio prima della fine del primo set contro l’australiana Barty che conduceva 5-2. Al secondo turno la tennista di Macerata aveva ottenuto l’ottavo successo in carriera contro una Top 10,s uperando l’ucraina Elina Svitolina, attuale numero 5 del mondo, che quest’anno è la giocatrice più medagliata, avendo vinto ben 4 tornei, ultimo dei quali gli Internazionali d’Italia .
La Giorgi, che ha confermato di trovarsi a suo agio sull’erba, è ,tra le tenniste azzurre, quella col miglior rendimento contro le Top 10 (8 vittorie in 19 confronti con una performance del 42,1 %):
In campo maschile va segnalata l’uscita dai Top 100 di Andreas Seppi dopo quasi 10 anni. Il 33enne tennista altoatesino, che da oggi occupa la 102sima posizione in classifica, è stato nei Top 100 ininterrottamente dal 16 luglio 2007, per 494 settimane, record assoluto per un tennista azzurro.
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