J. Ostapenko b. [3] S. Halep 4-6 6-4 6-3 (Diego Barbiani)
Incredibile, sensazionale, drammatica: la finale del Roland Garros ha avuto tutto, compreso il volto sorridente di una Jelena Ostapenko che entra nella storia. È lei la nuova campionessa del Roland Garros, a 20 anni e 2 giorni.
Un match pazzesco, più volte ad un passo dal perderlo. Indietro 6-4 3-0 e tre palle del 4-0. Indietro 3-1 al terzo. Non ha mai perso la bussola, ci ha sempre creduto, ed è diventata la prima giocatrice non compresa tra le teste di serie a vincere il Roland Garros. È il primo titolo della sua carriera alla quarta finale, ripercorrendo le orme di Guga Kuerten, l’ultimo a fare questa impresa nel 1997, nel giorno del compleanno della stessa lettone, che chiude questo disegno così imprevedibile all’inizio di un torneo chiacchieratissimo e che non poteva regalare un epilogo migliore, al di là dell’enorme dispiacere che proverà la marea di pubblico proveniente dalla Romania che sperava di spezzare un digiuno che oggi avrebbe voluto dire tanto, perché sarebbe diventata anche la nuova numero 1 del mondo.
Non c’era riuscita 3 anni fa, quando però di fronte aveva Maria Sharapova, campionessa fatta e finita, non c’è riuscita oggi quando affrontava da grande favorita una giocatrice che non aveva mai superato un terzo turno di uno Slam. E peserà, peserà tantissimo questa sconfitta nel morale di una giocatrice che dopo Miami puntava tutto su questo appuntamento, conscia che un tabellone spoglio di tante delle big capita una volta nella vita.
299 i vincenti messi a segno dalla giocatrice che ha cominciato questo torneo con una vittoria in rimonta, in tre set, contro Louisa Chirico e l’ha conclusa con una vittoria, in rimonta, contro Halep. Il tutto dopo essere partita bene ma pagando una fase molto equilibrata in cui Halep ha vinto 5 game consecutivi, 4 ai vantaggi. Sul 6-4 3-0 la rumena ha avuto tre chance di 4-0, poi si è rilassata, forse convinta di avere già fatto la maggior parte del lavoro e che quel game perso non rappresentasse una spinta in più, per la sua avversaria, a provarci. Invece Ostapenko ha continuato a martellare, aumentando il numero dei vincenti (54 in tutto) e rifacendosi sotto fino a trovare il sorpasso.
Era una sfida difficile per chi era al servizio, ma Halep stava perdendo la concentrazione ed anche avendo recuperato il break per il 4-4 ha subito ceduto il servizio. Quando Ostapenko è andata a servire per il set, ha trovato due dritti in corsa lungolinea che hanno significato due cose: la lettone c’era, eccome, e la finale Halep doveva ricostruirsela da capo.
Ad inizio del terzo la ventenne ha mancato una doppia chance in apertura, sbagliando poi altri dritti in successione sul 2-1 Halep mandando la rumena avanti di un break. Qui ancora martelalndo sulle righe ha subito ricucito il distacco e trovato il punto del pareggio con tre rovesci vincenti incrociati. Il break che l’ha portata avanti 4-3 è stato anche tanta fortuna, perché il rovescio decisivo doveva andare in corridoio ma il nastro l’ha riportato in campo. Il game successivo, al servizio, è andato via molto comodo e sul 5-3 ha giocato a braccio sciolto, trovando altri 3 vincenti tra cui l’ultimo, forse il più bello: una risposta vincente di rovescio lungolinea. Con il suo colpo, per il trofeo più importante.
A 20 anni Jelena Ostapenko è la nuova campionessa del Roland Garros, lei che non aveva mai vinto un titolo in carriera tra i pro. Lei come Kuerten, 20 anni fa. Ed ora anche la Lettonia può vantare un diamante prezioso, neppure troppo commosso, come se sapesse che questo deve essere per lei un punto di partenza.
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