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ATP Queen’s: il cuore di Lopez è più forte di Cilic

F. Lopez b. [4] M. Cilic 4-6 7-6(2) 7-6(8) Giovanni Putaro

Finale inaspettata quella di oggi, sulla carta almeno, visti i grandi nomi in tabellone, ma non per quello che si è visto durante la settimana. Abbiamo visto un tennis di grande livello, l’ha spuntata Feliciano Lopez, scacciando gli incubi e le paure di un’altra sconfitta sul più bello e salendo a quota 6 titoli in carriera, il primo nei prati londinesi.

Partita che inizia facendo prevalere la tensione e, quindi, la regola dei servizi. I due concedono pochissimo sulla loro battuta e faticano a trovare una soluzione per sfondare in risposta. A variare molto è Lopez, sullo scambio e sul servizio, e proprio questo lo porta a palla break, la prima dell’incontro, nel settimo gioco, in un momento di appannamento di Cilic, che però mostra una grandissima personalità e l’annulla con ace esterno, portando poi a casa il game. Conferma anche il successivo con grande solidità, rispecchiando l’andamento del set, si porta sul 5-4 e, a questo punto, a vacillare è lo spagnolo, che perde campo sui colpi pesanti del croato e gli concede tre palle break di fila, che sono anche tre set point. Basta il primo a porre fine al primo parziale: dritto largo di Lopez ed è 6-4 in 34 minuti.

Il secondo set si apre con un Cilic molto reattivo, forte anche del vantaggio, che prima tiene agevolmente il suo turno di servizio e poi va a prendersi una palla break che, se convertita, taglierebbe le gambe allo spagnolo. Ma ecco che si ripete il copione del primo set, a parti invertite e Lopez la vanifica con un ace. Ne concede però un’altra, sulla quale il croato stecca un dritto a campo aperto che gli avrebbe sicuramente dato il punto e un vantaggio forse definitivo, ma lo spagnolo, faticando molto, riesce a tenere la battuta. I due devono fare i conti con un quinto gioco in cui Cilic si trova sotto 0-30, ma prontamente recupera, senza dare chance di andare a palla break, e un sesto gioco in cui lo spagnolo è costretto a recuperare da 15-30. Ma fanno entrambi il loro compito e da lì al tiebreak seguiranno fedelmente quello che è stato l’80% del match, concedendo le briciole in risposta all’avversario.
Parte subito forte Lopez che strappa il minibreak e conferma le sue due battute, portandosi 3-0 e da lì in poi dilagherà non lasciando spazio e possibilità al croato di recuperare, mettendo in ghiaccio il tiebreak con un sonoro 6-2 e, senza nemmeno dover tornare al servizio, si prende un altro minibreak e chiude il set, portando in pari la situazione sul centrale e ridando un senso alla finale.

Terzo parziale che segue la scia dei precedenti e, in linea più generale, di tutti i match tra i due, sempre molto combattuti e tirati, ma anche della storia recente del torneo, che, dal 2011, solo in un’occasione ha espresso il suo verdetto senza andare ad oltranza. I game scorrono meno velocemente rispetto al primo set, ma comunque fluidi e le occasioni per chi riceve scarseggiano. Al massimo si arriva a 30 sul servizio dell’avversario, sia per il fatto che man mano che ci si avvicinava al rush finale le energie, per entrambi, comprensibilmente, calano, sia perché si mette maggiore attenzione sui proprio turni di battuta. Si giunge quindi a quello che è il giusto epilogo di questa finale, il tiebreak. L’iberico si assicura il primo punto, ma stavolta né Cilic vacilla subito, complice anche un errore evidente del suo avversario a punto fatto, né Lopez stesso sbaglia le sue battute. Fanno valere il proprio servizio, attaccati con le unghie ad ogni punto, ed il primo a giungere a championship point è il croato con un ace. Chiamato a proteggere il suo servizio, Lopez si salva arrampicandosi a rete con una volée magnifica e annullando il match point, prima, e portandocisi lui, poi, con un ace, frutto di un carattere e di una voglia di vincere, sontuosi. Ma anche stavolta nulla da fare: ace Cilic e 7-7. Sul punto successivo, il più bello della partita forse, arriva il primo minibreak del tiebreak, a favore dell’iberico che vince uno scambio lungo, con un gran recupero che atterra sulla linea e con il successivo errore del croato. Match point sul servizio. La finale, però, non ne vuole sapere di avere un padrone. Contro-minibreak Cilic, poi ace Lopez: 9-8 per lo spagnolo. E allora la svolta sul punto successivo: battuta pesantissima in mano al gigante croato, entrati nello scambio spedisce un diritto largo che garantisce al giocatore di Toledo di alzare le braccia al cielo e di regalarsi il suo terzo torneo su erba, il primo qui al Queen’s.

Lopez conferma così il suo ottimo momento di forma, seconda finale in una settimana, e si assicura anche la testa di serie numero 17 a Wimbledon, mentre Cilic sarà numero 7, dietro a Raonic. Partita comunque divertentissima, che ha reso onore ad entrambi.

Redazione

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