La parola del Direttore

Ace Cream / Jelena, la ragazza che sa giocare con gli estremi

Ha fatto tutto Jelena Ostapenko, cose belle e brutte, orrori ed errori, i punti per sé e anche quelli per la Halep. Non aveva ancora vinto un torneo, la lettone, e ha incassato il Roland Garros. Non aveva mai vinto un match, da queste parti, e ne ha infilati sette, l’uno via l’altro. Si aggirava intorno alla quarantasettesima posizione della classifica, lunedì sarà al numero dodici.

Ballerina e tennista, volteggi e colpi pesanti come scaldabagni. Il merito, direte, viene dalle spinte prodigiose nei colpi da fondo campo, quel modo di salire sulla palla e colpire di piatto. Tecnicamente è così, niente da dire. Jelena ha vinto aprendo varchi sempre più comodi sui lungo linea che la Halep non riusciva a serrare, a proteggere, evidentemente colpevole di pensare che il segreto del tennis sia tutto nello spedire una palla da una parte e una dall’altra. Possibile che nessuno le abbia spiegato che simili forsennate del colpo a tutto braccio le fermi solo giocando al centro, anzi, meglio, direttamente addosso a loro, in modo da restringere gli angoli? Ma la Halep ha Darren Cahill nel suo box, e Darren perdinci è una vecchia volpe dei campi, lo dicono anche in tivvù, e indossa occhiali cazzutissimi. La verità? Era modesto da giocatore, temo sia modesto anche da coach.

E poi, sì, i colpi c’entrano ci mancherebbe. Ma quello che davvero ha fatto la differenza è stata la capacità di Jelena di portare in campo gli estremi di se stessa e del suo gioco. Da una parte i sorrisi, certe fragilità ancora da bimba, le richieste continue di aiuto rivolte al suo angolo, dove la mamma e la Medina Garrigues la sostenevano a gesti. Dall’altra la noncuranza con cui spara missili. Sono poche le donne che sanno giocare con gli estremi, che non ne hanno paura. Jelena è fra queste, lei non ha (ancora) paura di nulla. Forse perché non sa, non conosce, lo stesso tennis è uno sport misterioso che le permette di sfogarsi, nel quale lei non mette una sola traccia di strategia. Ma è una vecchia storia, questa… Le donne non formulano strategie a largo raggio, sono però bravissime nel fare ciò che serve nell’immediato. E Jelena è esattamente così, felice di esserlo. Dunque, benvenuta nel tennis che conta.

Daniele Azzolini

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