In altri tempi si sarebbe detto che il Roland Garros era iniziato col botto. La numero 1 del mondo, bi-vincitrice slam, finalista a Wimbledon che perde ancora prima che sia il primo lunedì, cosa può essere più sorprendente? Ma Angelique Kerber è rientrata da un po’ nella sua dimensione congeniale, quella che aveva vissuto fino all’imprevedibile 2016, quando la tedesca era forte certo, ma non quella che poteva raccogliere l’eredità si Serena. Finito l’anno di grazie le cose sono tornate al loro posto, purtroppo per Angelique. La tedesca ha recuperato il numero 1 per inerzia e perché Serena si è stufata al punto da preferire fare la mamma, ma i risultati sono stati disastrosi. Fuori a quarto turno a Melbourne, terzo turno a Indian Wells, un quarto di finale a Miami, poi il disastroso ultimo mese: primo turno a Stoccarda, un 6-3 5-0 con ritiro contro Bouchard a Madrid e la sconfitta di Roma contro Kontaveit per 6-4 6-0 a primo turno. Immaginare che potesse riprendersi giusto al Roland Garros dove l’anno scorso perse a primo turno non era neanche una speranza, ma un tirare a casaccio con i dadi. Ed è finita come doveva finire, Ekaterina Makarova non ha neanche faticato e le ha lasciato quattro game in meno di un’ora e mezza. La cosa fantastica è che la tedesca manterrà il primato anche a fine torneo, a meno che non vinca una tra Karolina Pliskova, che sulla terra si trova bene tanto quanto Muster sull’erba, e Simona Halep, che sarebbe anche la favorita se solo stesse in condizioni decenti.
Stando così le cose l’attenzione non poteva che essere catalizzata dal rientro di Petra Kvitova, una che ha vinto due volte Wimbledon ma che, come vi avranno ripetuto tutti, è diventata l’eroina della WTA perché ha subito una brutta aggressione rimettendoci la mano sinistra, quella del servizio e delle terrificanti bordate di dritto. Troverete il nostro tributo nella stessa home page, cosa che ci consente di passare alle ragazze di casa nostra. Oggi era il turno di una veterana e di una che sembra sempre giovane ma che purtroppo lo è sempre meno. Il risultato è stato quasi lo stesso, se non fosse che Roberta Vinci almeno ha mostrato una certa voglia di lottare. Camila Giorgi è chiaramente in una fase involutiva e speriamo davvero di essere cattivi profeti di sventura quando ci viene in mente Simone Bolelli. Anche lui sembrava proiettato vero una carriera diversa, anche lui è incappato in una federazione che per grazia di dio evitiamo di commentare. Quanto comportamenti ai limiti della legalità – e ben oltre l’etica sportiva – possano influire su dei ragazzi di neanche 25 anni il lettore potrà verificarlo da solo. Noi ci limitiamo ad augurarci che il tunnel in cui si è infilata la maceratese possa prima o poi finire.
Oggi giocavano anche i maschi e purtroppo Tomic è ormai un mezzo ex per poter capire di più di Thiem. Certo, la maturità dell’austriaco nel non farsi imbrigliare in giochi da circo e nel non rimanere in campo più del necessario, addirittura meno di 90 minuti, fa ben sperare, ma naturalmente meglio aspettare impegni più delicati. Notizie liete arrivano anche da Dimitrov, che un anno fa questa partita forse l’avrebbe persa e che invece adesso l’ha vinta con autorevolezza. Vale per lui quello che vale per Thiem, meglio aspettare.
E aspettiamo anche Tsitsipas che oggi è incappato in Karlovic e col croato serve avere tanta pazienza e un briciolo di esperienza. Si consoli il greco, perché difficilmente perderà di nuovo con Ivo.
Detto che chissà perché Pouille viene considerato talentuoso o addirittura in grado di vincere uno slam, e degli spagnoli che appena vedono lo slam sul rosso tornano ad correre liberi e felici, domani ci aspetta una giornata di un qualche interesse. Non che pensiamo ci possano essere chissà quali sorprese ma chissà se a Nadal farà piacere incontrare uno come Paire in un campo piccolo come il Lenglen. Il risultato non è certo in discussione ma a parte che Paire è uno capace di far perdere la pazienza ai santi chissà come Rafa ha preso la decisione di confinarlo nel secondo campo di Bois du Boulogne. Non è impossibile che gli organizzatori abbiano provato a quadrare un cerchio, considerato che le prime due partite del centrale sono riservate ai due detentori e che Rafa non ama giocare tardi. E poi succede spesso che una delle sette (speriamo per lui) partite vengano giocate in un campo secondario.
Ma domani noi saremo più attenti alle nostre cose, a cominciare proprio dallo Chatrier, dove scenderà in campo, contro Muguruza, Francesca Schiavone. Anche qui non è forse il caso di avere chissà quante speranze ma si può stare tranquilli sul fatto che se Francesca avrà uno spiraglio per la spagnola saranno guai. Domani ci saranno anche Errani, e 4 baldi giovanotti, Bolelli, Fognini, Napolitano e Seppi. Rischiamo di rimanere senza ragazze, e sarebbe già bello avere almeno tre di loro in campo tra martedì e mercoledì. A questo siamo ridotti, per fortuna il movimento è in salute.
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