UP
Marketa Vondrousova
Si abusa spesso del termine “predestinato/a”, ma nel caso di Marketa Vondrousova la definizione pare calzare a pennello. Non ha ancora compiuto diciotto anni ma da domenica la giovanissima ceca può già vantare un titolo WTA, nonostante fosse appena al secondo torneo del circuito maggiore in carriera dopo quello giocato un anno prima a Praga. Partita dalle qualificazioni, non ha perso neanche un set nel main draw, battendo anche la connazionale Barbora Strycova (prima vittoria contro una top 20) in semifinale. Insomma la Repubblica Ceca sembra aver trovato un’altra campionessa in erba e Petr Pala non ha perso tempo convocando Vondrousova per la semifinale di Fed Cup negli Stati Uniti dove Marketa potrebbe rivelarsi un’arma in più molto pericolosa.
Borna Coric
Un altro protagonista della “Next Gen” può fregiarsi di un titolo ATP, dopo Alexander Zverev e Karen Khachanov tocca al croato Borna Coric, già vicino al primo alloro della carriera un anno fa quando era uscito sconfitto dalle finali di Chennai e di Marrakesh. E proprio nel torneo marocchino Coric ha cancellato lo zero dalla casella dei titoli vinti, in modo tutt’altro che banale: cinque match point annullati nel 5-7 7-6(3) 7-5 con cui ha superato Philipp Kohlschreiber. Una partita durissima che ha esaltato al meglio le qualità del giovane classe ’96, uno che non ha colpi letali dalla sua ma è pronto a sudarsi ogni singolo punto grazie a una tenacia e a una grinta fuori dal comune, le sue vere armi in più che molto probabilmente ne faranno uno dei protagonisti alle prime Nex Gen ATP Finals in programma a Milano a novembre.
Francesca Schiavone
Se i giovani alzano la voce, il ruggito di Francesca Schiavone sa ancora catturare la scena. A quasi trentasette anni la leonessa ha vinto a Bogotà il suo ottavo titolo in carriera, il settimo sulla terra rossa. All’ultima stagione da professionista Francesca si è vista negare una wild card per gli Internazionali d’Italia, non poteva però mancare a Parigi, per respirare un’ultima volta l’aria polverosa dei campi di Bois de Boulogne, il luogo dove nel 2010 è diventata grande. Il successo in Colombia infatti le dà la certezza di poter essere nel main draw dell’ultimo Roland Garros della sua vita, perché il duro lavoro prima o poi paga sempre e Francesca ha saputo dimostrarcelo per l’ennesima volta.
DOWN
Grigor Dimitrov
E ci risiamo. Dopo una partenza sprint in Australia, con tanto di titolo a Brisbane e semifinale a Melbourne, e un’altra vittoria a Sofia, Grigor Dimitrov sembra essersi nuovamente incagliato. Maluccio a Indian Wells dove è stato sconfitto da Jack Sock, malissimo a Miami dove si è fatto sorprendere da Guido Pella, il bulgaro ha cominciato la stagione sul rosso da Marrakesh che lo ha omaggiato di una wild card. I risultati non sono stati quelli sperati, tanto da finire ko all’esordio contro Tommy Robredo, crollando nel set decisivo perso 6-1. Vero che si trattava del primo match sulla terra dell’anno ma da uno che punta a tornare tra i migliori non ci possono aspettare passaggi a vuoto del genere.
Eugenie Bouchard
Mentre continua la battaglia legale con l’USTA per il famoso incidente del 2015 – che a detta del suo avvocato è tra i motivi principali del pessimo rendimento di questi tempi – Eugenie Bouchard continua a deludere sui campi da tennis. Conclusa con quattro sconfitte al primo turno la stagione americana sul cemento, la canadese ha deciso di cominciare la sua stagione sulla terra giocando un torneo ITF, cosa che non le capitava da quasi quattro anni. Un tentativo di ricominciare “dal basso” per mettere più tennis sulle gambe e magari risollevare un morale inevitabilmente sotto le scarpe: purtroppo per lei il risultato è stato pessimo e dopo aver battuto faticando Brianna Morgan (numero 601 WTA) e Anhelina Kalinina (numero 305), si è arresa nei quarti contro la rediviva Victoria Duval, finendo stesa per 6-0 6-3.
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