La notizie di maggior risalto arrivano questa settimana dal settore femminile. La Repubblica Ceca sforna l’ennesima potenziale campionessa di domani. Trattasi della diciassettenne Marketa Vondrousova, n. 233 del ranking che fino alla settimana scorsa aveva giocato nel circuito maggiore un solo torneo, a Praga lo scorso anno (vittoria sulla francese Dodin e sconfitta con la Stosur). Ebbene a Biel, dopo aver superato le qualificazioni eliminando al terzo e decisivo turno la nostra Paolini, ha sbaragliato il campo che pur vedeva al via otto giocatrici top 50, con la Strycova a guidare il seeding.
La Vondrousova ha superato in sequenza, sempre contro pronostico, la macedone Gjorcheska (191), la tedesca Beck (60), le connazionali Kristyna Pliskova (58) e Strycova (18), prima di trafiggere in finale l’estone Kontaveit (99), il tutto senza perdere un set e lasciando alle avversarie soltanto trentasei giochi in cinque match. La tennista di Sokolov è la seconda teenager ad imporsi quest’anno dopo la già affermata russa Kasatkina, di due anni più grande, la terza a vincere provenendo dalle qualificazioni e la settima a vincere il primo torneo in carriera nel 2017:
(°) partite dalle qualificazioni
Dal 1975, allorchè fu istituto il ranking computerizzato, la Vondrousova è la quinta tennista col ranking più basso ad imporsi in un torneo WTA:
Con la vittoria di ieri la tennista ceca dimezza il suo ranking passando dalla 233sima alla 117sima posizione.
L’altra notizia ci riguarda da vicino e riguarda Francesca Schiavone che sulla amata terra rossa, pungolata anche nell’orgoglio dalla notizia della mancata concessione della wild card per gli Internazionali d’Italia, ha dimostrato di saper ancora ruggire andando a vincere a Bogotà dove in passato l’Italia aveva già raccolto allori con Flavia Pennetta nel 2005 e Roberta Vinci nel 2007. È un successo inaspettato che arriva a quasi trentasette anni e che consente al tennis italiano nel suo complesso di rompere il ghiaccio con la vittoria per quest’anno in cui finora il miglior risultato era rappresentato dalla finale di Quito raggiunta da Paolo Lorenzi e persa in volata al tie break del terzo set contro il tennista domenicano Estrella Burgos, alla sua terza vittoria consecutiva nel torneo colombiano.
Per Francesca Schiavone trattasi dell’ottava vittoria in carriera tra le quali spicca, ovviamente, il fantastico trionfo al Roland Garros del 2010. In totale le finali di Francesca sono diciannove come quelle giocate da Sara Errani, ma è anche vero che la prima vittoria (a Bad Gastein nel 2007) è arrivata dopo aver perso le prime otto finali disputate:
Per il tennis italiano femminile in generale trattasi del settantaduesimo successo in centocinquantasette finali disputate nell’Era Open.
Francesca Schiavone è tornata al successo a trentasei anni e nove mesi risultando la quarta più anziana tennista a vincere un torneo WTA nell’Era Open.
Con questa vittoria fa un balzo in classifica molto significativo passando dalla posizione centosessantotto alla centoquattro, il che le consente di acciuffare l’ingresso diretto nel main draw del Roland Garros.
Due anni fa, al termine del Roland Garros 2023, Iga Swiatek celebrava il suo terzo…
Sarà Magda Linette e non Coco Gauff l'avversaria di Jasmine Paolini nei quarti di finale…
Jasmine Paolini ha ribaltato una partita durissima contro Naomi Osaka, trovando uno dei successi più…
In un'annata fin qui un po' travagliata in campo, Iga Swiatek deve ora fare i…
C'è una intrusa negli ottavi di finale del WTA 1000 di Miami ed è Alexandra…
Avanzano al quarto turno del WTA 1000 di Miami sia Jasmine Paolini sia Aryna Sabalenka,…