Interviste

Murray pensa positivo: “Giocare tanto è un bene per il mio fisico”

15 vittorie e 5 sconfitte non sono esattamente quello che ci si aspetta da un numero 1 del mondo, eppure per ora il bilancio di Andy Murray è questo. Non è che ci sia da star tranquilli, ma nemmeno da andare nel panico: l’anno scorso, per esempio, il suo bilancio alla ventesima partita diceva 16-4. La vera differenza con il 2016 è che 12 mesi fa Andy aveva giocato una finale Slam, quest’anno nei tornei più importanti ha sempre steccato. In conferenza stampa, dopo aver perso contro Dominic Thiem per la prima volta in carriera, Murray non ha fatto drammi: “È stata una partita molto equilibrata. Nel primo set non ho avuto possibilità, nel secondo ho giocato meglio. C’era molto vento, per cui era difficile prendere il ritmo. Lui ha cominciato alla grande, mi spingeva indietro e quando le condizioni sono così è importante comandare il punto. Poi ho cominciato a far meglio, ma ho sbagliato dei colpi verso la fine che non avrei dovuto sbagliare. Lui verso la fine ha giocato degli ottimi turni di servizio”.

Dopo le delusioni del cemento, nemmeno la terra rossa sta rivitalizzando Murray, che a breve dovrà difendere molti punti: 600 a Madrid, 1000 a Roma, 1200 a Parigi e 2000 a Wimbledon. Ma da Barcellona sono arrivate anche delle indicazioni positive. La cosa singolare è che Murray ha finalmente incontrato un giocatore non mancino, dopo aver giocato contro Muller, Ramos Viñolas (due volte) e Feliciano Lòpez: “Qui ho giocato tre match in tre giorni contro tennisti molto diversi. Feliciano ha servito molto bene, ha variato molto; poi ho giocato contro Ramos, un altro mancino. Quello di oggi era il primo destrorso che ho affrontato sulla terra battuta, e questo cambia le cose, specie con qui servizi in kick. Aver giocato oltre due ore dopo le tredi ieri è un bene per il mio fisico”.

Murray potrà ora concentrarsi su Madrid, dove ha vinto il suo primo Masters 1000 sulla terra battuta, e dove l’anno scorso è stato sconfitto in finale da Djokovic. Gli infortuni sembrano alle spalle, o quasi: “Ho sentito un po’ di dolore al polpaccio in uno o due punti, ma non è niente di che, non mi ha fatto perdere il punto. Quando giochi due partite lunghe di fila può capitare di avvertire un po’ di dolore. Oggi mi sono divertito in campo, anche se non sono contento. Ho lottato al meglio che potevo, ma non ho avuto quello che volevo. La cosa positiva è che sono riuscito a giocare una buona partita dopo un match molto duro come quello di ieri. Mi sarebbe piaciuto giocare un’altra partita, ma non è andata così”.

Daniele Vallotto

Scrive spesso di tennis, ha fondato Tennispotting ma questo non vuol dire che sappia giocare a tennis. Su twitter è @danielevallotto.

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