Si parlava già da tempo di questo spagnolo dal tennis incredibilmente intenso, con un fisico da toro e una forza mentale all’apparenza indistruttibile, ma fu solo nel 2005 che Rafa Nadal si rivelò veramente al mondo tennis. Non aveva ancora 20 anni, ma nel tour iniziava a fare paura.
Dopo la prima storica finale contro Federer, a Miami, Nadal si presenta ai nastri di partenza del Monte-Carlo Masters 2005 come uno dei possibili favoriti. E’ la testa di serie numero 11 e nelle prime quattro partite travolge gli avversari come un carro armato: 6-3 6-2 a Monfils, 6-0 6-3 a Malisse, 6-1 6-2 a Oliver Rochus e 6-3 6-0 al campione del Roland Garros in carica, Gaston Gaudio. In semifinale trova un suo coetaneo, un predestinato dal futuro luminoso. O almeno così si augurano i francesi, alla spasmodica ricerca di un campione Slam che rinverdisca i fasti di Yannick Noah. Lui è ovviamente Richard Gasquet, che è partito dalle qualificazioni e che nel suo cammino ha infilato Garcia-Lopez, Mantilla, Davydenko e nientemeno che il numero 1 del mondo, Roger Federer. La semifinale sarà tesa ed equilibrata e la vincerà Nadal in tre set. In finale il maiorchino trova Guillermo Coria, che nell’altra semifinale ha battuto piuttosto facilmente Ferrero.
Nadal alla prima finale di alto livello sul mattone tritato non si emoziona. Domina i primi due set, poi Coria gli nasconde la palla per un po’, ma non basta. Rafa nel quarto va avanti 4-1, si fa rimontare ma è il più lucido nello sprint finale: 6-3 6-1 0-6 7-5 e primo Master Series (così si chiamavano allora) in carriera.
Sarà l’inizio di una serie di trionfi: Nadal quell’anno vincerà a Barcellona, a Roma (ancora su Coria in una finale leggendaria conclusasi al tie-break del quinto set) e a Parigi, il suo primo Roland Garros.
Al momento Nadal è fermo a nove. Nove volte vincitore nel Principato e nove volte vincitore al Bois de Boulogne; seppur la luce della sua stella sia sicuramente molto meno brillante, la conquista della ‘decima’ in questo pazzo 2017, potrebbe diventare realtà.
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