Maria Sharapova tra un mese e mezzo sarà in campo a Stoccarda per il primo match post squalifica antidoping. Nelle ultime settimane si sono susseguiti i commenti negativi da parte dei colleghi che oggi, incalzati nel round table di apertura del torneo di Indian Wells, primo Premier Mandatory e Masters 1000 della stagione, hanno continuato con il trend. Solo Svetlana Kuznetsova e Marin Cilic hanno, con visioni diverse, cercato di andare incontro alla tennista russa mentre tutti gli altri (da Angelique Kerber a Jo Wilfried Tsonga) hanno espresso diversi pareri contrari.
Agnieszka Radwanksa, che si era esposta già 2 settimane fa a Dubai dichiarando che non le importava granché del suo rientro, stavolta ha aggiunto qualcosa in più: “Non penso che avrà grandi problemi a rientrare al top. Fece uguale anche quando perse un anno per colpa dell’infortunio alla spalla, dunque sarà dura per chiunque”. Per il resto, poi, i pareri sono molto negativi. Prima tra tutte, e questa è un po’ una novità pensando al suo essere molto composta quasi a non volersi sbilanciare in una lingua (l’inglese) che non le appartiene alla perfezione, Angelique Kerber.
La futura numero 1 del mondo ha definito veramente strano il fatto che le sia stato permesso di rientrare già a Stoccarda, nel torneo dove lei è bicampionessa in carica: “È una situazione strana, non saprei cosa dire. Noi cominciamo il torneo che lei non sarà presente, non potrà presentarsi prima di mercoledì, non potrà essere allo stadio… È strano. Se poi pensate che questa sua wild-card toglie la possibilità ad una giocatrice tedesca… Sono tante ora le tenniste tedesche che stanno facendo molto bene e molte di loro potrebbero non avere la chance di essere nel tabellone principale perché una wild-card è stata data a lei”.
Simona Halep e Svetlana Kuznetsova (che ha ribadito come secondo lei “la vicenda è stata resa più grave di quella che realmente è”), hanno fatto intendere come sia difficile per loro prendere una vera posizione nella vicenda. La rumena si è mostrata molto confusa, mentre la numero 8 del mondo ha detto che capisce molto bene non solo la situazione (e la voglia di difendersi) di Sharapova come allo stesso tempo capisce l’atteggiamento di chi non la vorrebbe con tutti questi inviti: “Se noi parliamo di scorretti, c’è da chiedersi perché effettivamente gli scorretti possono ricevere delle wild-card… però qui la situazione è più particolare ed entrambi gli schieramenti hanno ragione”.
Andy Murray, che la scorsa settimana ha detto che chi rientra dalla squalifica per doping dovrebbe guadagnarsi il ritorno ad alti livelli, ha replicato: “Questa situazione non è da bianco o nero. Un qualsiasi atleta che rientra dopo un anno o più di squalifica non ha ranking, quindi dovrebbe ripartire addirittura dalle qualificazioni dei Futures. Però è impossibile immaginare una Sharapova a giocare i Futures, anche solo per una questione logistica. Dopo i tornei possono fare quello che vogliono in base ai loro interessi, questo rimane scontato, ma ricevere wild card in ogni torneo dal rientro? No, questo non mi convince proprio”. Sennò si può pensare più ad un aspetto metaforico come ha fatto Jo Wilfried Tsonga, con un riferimento alla possibile wild-card al Roland Garros dalla FFT ritenuta come “una caramella ad un bambino che si è comportato male”.
Stan Wawrinka e Karolina Pliskova, infine non hanno voluto commentare, lasciando intendere però come le idee non fossero proprio benevole.
L’unico che veramente si è esposto in maniera totale a favore di Sharapova è anche colui che ha visto la sua carriera macchiata da una squalifica per doping: Marin Cilic. “Capisco pienamente la sua posizione e l’appoggio: anche nel mio caso l’ITF ha cercato di rovinarmi la carriera con una squalifica pesante e per fortuna ne sono uscito riuscendo poi a ricominciare”.
E schietta e sincera come da suo costume, Francesca Schiavone, nell’intervista seguita alla sconfitta nel match di primo turno contro Louisa Chirico, non ha nascosto la sua disapprovazione, dichiarandosi lontana dai forti “poteri manageriali”.
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