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Radwanska “pizzica” Bouchard. Kuznetsova: “80 dollari per un sushi!”

In una giornata di poco tennis, con solo i match femminili che riguardavano il primo turno del tabellone principale ad Indian Wells, c’è stato spazio per diversi avvenimenti. Primo tra tutti, il compleanno di Petra Kvitova.

Il poster voluto dagli organizzatori del torneo è diventato ben il luogo di tutto l’amore degli appassionati di tennis nei confronti della sfortunatissima ceca.

L’8 marzo, però, è anche la giornata delle donne e sono proprio loro ad aver ravvivato (Roger Federer a parte) la giornata delle conferenze stampa pre-torneo. Ad esempio, Agnieszka Radwanska. La polacca è stata tra le più loquaci ed ha strappato qualche risata a tutti i giornalisti presenti già a cominciare dalle prime parole: “Mi sento vecchia” (ridendo, dall’alto dei suoi 28 anni…) “ma sono 10 anni ormai che vado a festeggiare il mio compleanno al Cheesecake Factory, è una tradizione veramente piacevole!”. Chi avrebbe il coraggio di dire il contrario?

Ma sempre la stessa cheesecake? “No no, cambio praticamente ogni volta”. E qual è la preferita della polacca? “Oreo cheesecake!”. Fidatevi, è veramente buona. Lo scorso anno qualcuno scoppiò a piangere nel momento in cui ha addentato la prima fetta. L’importante è capire che non si tratta della stessa persona che sta scrivendo queste righe, mi raccomando.

Si divertiva, Agnieszka, a spaziare tra vari argomenti come la sua capacità nel realizzare spesso colpi spettacolari. Il più bello della carriera “potrebbe essere quello contro Niculescu qui, un anno fa… Ma ne dovrei scegliere almeno 5! In generale mi piace da matti sapere che il mio tennis diverte gli appassionati, è qualcosa che mi esalta vedere le persone scattare in piedi dopo che ho effettuato un vincente”.

Quando poi le hanno chiesto, a fine conferenza, se lei avrebbe fatto come Eugenie Bouchard per la scommessa persa su Twitter contro un fan e la successiva uscita serale, la polacca con un sorriso ed una risata un po’ imbarazzata ha detto: “Ad essere sincera… Certa gente vuole essere sempre nel centro dell’attenzione, altre invece no. Non sono quella che vorrebbe fare una cosa simile. Scelta sua, alla fine. Sono sincera: non ho saputo granché della vicenda”.

Svetlana Kuznetsova era anche lei di ottimo umore. Sedutasi in mezzo a tutta la stampa, ha fissato uno per uno tutti quanti finché non ha esordito, ridendo, con: “Mamma mia! Che è tutta questa serietà? È morto qualcuno?”.

La russa, come tutti gli altri giocatori e giocatrici, ha un badge con 100 dollari di buono per il cibo al giorno. Prezzo folle? Beh, dovete prima vedere i prezzi dei ristoranti! La russa ha raccontato che nei giorni precedenti ha fatto un salto da Nobu, il mega ristorante giapponese che potete ammirare al posto della tribuna sopraelevata del campo-2. Ha preso del sushi fatto dal famoso chef e quando è andata alla cassa per pagare si è sentita dire: “Eighty” (80). “Non è vero, ho pensato, sarò sorda… Le ho chiesto di ripetere, dopodiché le ho detto “eighteen” (18). Invece no, aveva ragione lei. Ho guardato Bethanie (Mattek Sands) e le ho detto che domani avremmo saputo dove andare a mangiare”.

Infine, divertente fuori programma su Donald Trump, nuovo presidente degli Stati Uniti. “In Russia ci divertiamo da matti a scherzare sul fatto che sia stato Vladimir Putin a volerlo presidente. Non sono interessata a nulla di politica, ma quando si tratta di prendere in giro qualcuno in politica ci son dentro fino al collo”.

L’unico accenno al tennis maschile di oggi è un piccolo elogio a Federico Gaio. Durante la sua partita eravamo dentro la main interview room con i primi 8 e le prime 8 del tabellone (assenti giusto Rafael Nadal e Novak Djokovic, che saranno chiamati tra domani e venerdì), ma quello che ci è stato riferito da Luca Baldissera di Ubitennis merita una menzione per lode: al di là del bel successo su Andrew Whittington e la successiva qualificazione al main draw californiano, da sottolineare la grande educazione del faentino nei confronti dei raccattapalle, tra “grazie” e “per favore” nei momenti delle richieste di asciugamani o palline, fino a quando ha avvisato uno di questi ragazzini di meno di 10 anni che stava correndo lungo il campo con una scarpa slacciata. Piccoli dettagli, ma che emergono nel senso più carino del termine.

Diego Barbiani

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