[14] E. Vesnina b. [2] A. Kerber 6-3 6-3 (Giancarlo Di Leva)
Dopo la sofferta vittoria all’esordio contro la modesta francese Parmentier, Angelique Kerber ha confermato di non essere, al momento, la combattente implacabile della stagione scorsa, uscendo dal torneo agli ottavi di finale, sconfitta nettamente dalla pimpante Elena Vesnina, numero 15 del mondo che già una volta – benché lontana, a New Haven nel 2013, il primo dei 4 precedenti scontri diretti – era riuscita a sgambettare la tennista di Brema.
Il match comincia con una Vesnina molto più propositiva della sua avversaria, che scatta subito in avanti e nonostante un disastro commesso su una facile volée nel secondo game sul 30-40 a suo favore, si porta subito sul 2-0 sfruttando la terza palla break. La Kerber non si scompone, ottiene subito il contro break sfruttando gli errori dell’avversaria e salvando altre 2 palle break nel quarto game, rimette il match in equilibrio.Tuttavia l’iniziativa del gioco resta nelle mani della russa che nonostante la resistenza strenua della sua avversaria, riesce a produrre un nuovo allungo, che si rileverà decisivo, nel sesto game che la porta al 4-2 . Dopo aver sprecato un primo set point nell’ottavo game, la Vesnina riesce a chiudere al quarto set point nel game successivo (il sesto, su nove, finito ai vantaggi). 6-3 in 50 minuti.
Il secondo set comincia sulla stessa falsariga del primo con la Vesnina che comanda il gioco e rompe l’equilibrio nel terzo game. La tedesca diventa sempre più impaziente, il che favorisce la propensione offensiva della russa che col minimo sforzo incamera punti preziosi. I games sono in questo secondo set molto meno combattuti tanto che dopo il 3-1 a favore della russa, nessun game va ai vantaggi. Doppio break decisivo conquistato dalla Vesnina nel quinto game che le consente di salire a 4-1 . Nonostante un passaggio a vuoto nel game successivo condito da 2 doppi falli che consentono alla Kerber di recuperare un break, la russa non si disunisce e alla fine porta a casa meritatamente la partita sfruttando il primo match point nel nono gioco.
Con questo risultato la Vesnina approda per la prima volta nei quarti a Indian Wells dove ad aspettarla c’è la Venere Nera del tennis, Venus Williams che a 36 anni è torna nei quarti del torneo californiano dopo 16 anni .
[19] A. Pavlyuchenkova b. [5] D. Cibulkova 6-4 3-6 6-2 (da Indian Wells Diego Barbiani)
Dopo quasi 3 anni Anastasia Pavlyuchenkova torna a battere Dominika Cibulkova. La slovacca numero 5 del seeding del WTA Premier Mandatory di Indian Wells, non riesce ad eguagliare così il risultato del 2014 quando raggiunse i quarti di finale venendo sconfitta da Na Li in 3 set.
3 set anche oggi, condizionati un po’ dal forte vento che entrava nello Stadium 2 dell’impianto californiano e creava fastidiosi mulinelli ed un po’ dal caldo continuo. Rimanere seduti sugli spalti e cercare di resistere era già una piccola impresa, correre per 2 ore ed assaggiare con le scarpe una superficie che sarà stata infuocata probabilmente lo era ancora di più.
È stata la slovacca a partire meglio, ma il break del 3-1 non è stato mai confermato ed anzi la russa ha risposto con una mini-serie di 4 game che l’hanno messa in condizione di servire e chiudere il set sul 5-4. La trama del match era abbastanza semplice: chi comandava, chi trovava maggiore profondità, spesso finiva col vincere il punto. A riuscirci era soprattutto Pavlyuchenkova, che approfittava il più delle volte, nel corso del set, di un’avversaria che non prendeva grandi rischi giocando nella zona centrale del campo. Tattica che potrebbe anche dare i suoi frutti nel momento in cui c’è però profondità e pesantezza, perché così la numero 19 del seeding dovrebbe sempre “tenere” il braccio e non andare in spinta sulla palla. Oggi però non era la Cibulkova dei giorni scorsi e il suo colpo finiva per essere leggero e facile da gestire.
Ad inizio del secondo set la slovacca si è pure fatta vedere dal fisioterapista, cosa che non le capita con grande frequenza, per un problema nella parte posteriore della gamba. A giudicare dalle urla, doveva pure essere qualcosa di abbastanza fastidioso. Rientrata in campo ha continuato a faticare parecchio al servizio finché Pavlyuchenkova non ha avuto l’improvviso calo. Sul 4-3 Anastasia ha perso la battuta per la prima volta dal quarto game dell’intero match, trovandosi costretta a rispondere indietro 3-5. Cibulkova, con una bella reazione, ha chiuso il parziale. Nel terzo, però, i problemi odierni di mobilità sono rientrati, ed insieme la maggiore spinta di Pavlyuchenkova che ha dominato al parziale prendendo subito un break di vantaggio e salendo fino al 5-1. La numero 5 del seeding ha provato a rientrare, ma dal 5-2 30-0 ha nuovamente peccato in ritmo, altro grave problema odierno, e lucidità.
Il 6-2 conclusivo riporta la russa ai quarti di finale ad Indian Wells come non accadeva dal 2009, quando poi raggiunse la semifinale. Al prossimo turno il derby contro Svetlana Kunetsova.
[7] G. Muguruza b. [10] E. Svitolina 7-6(5) 1-6 6-0 (da Indian Wells, Diego Barbiani)
Si interrompe a 15 la striscia di vittorie consecutive di Elina Svitolina, che è stata eliminata dal WTA Premier Mandatory di Indian Wells da Garbine Muguruza. Non è una prova del 9 fallita, perché la tennista ucraina nell’ultimo mese ha battuto tante avversarie importanti ed in più in conferenza stampa ha confessato che tutti gli sforzi fatti nell’ultimo periodo oggi sono riaffiorati, lasciandola senza tante energie nel set decisivo.
Il suo rammarico più grande è quello di non aver chiuso un primo set che inizialmente sembrava doverle sfuggire dalle mani. Muguruza, con un break nelle fasi iniziali, è andata al servizio sul 5-3 senza aver mai concesso palle break. Svitolina però ha cominciato ad essere molto incisiva fino a trovare 3 game consecutivi che l’hanno portata, a sua volta, ad avere la chance di salire un set avanti. Sul 6-5 però un nuovo ribaltamento di fronte ha portato tutto al tie-break, dove la spagnola ha capitalizzato la chance sul 6-5 con una voleè incrociata non più rigiocata dalla numero 10 del mondo.
Gli altri set sono stati l’uno l’esatto opposto dell’altro. Nel secondo Svitolina è partita molto bene, tanto da prendere subito 2 break di vantaggio ed arrivare in fondo con grande decisione. Nel terzo invece ha avuto subito una palla per partire con un nuovo break a favore, mancata quella ha avuto la chance dell’1-1 finendo poi per perdere il game, più un altro subito dopo, anche quello molto lottato. Un 3-0 immediato che, a giudicare dalle sue parole, deve essere sembrato una montagna troppo ripida da scalare e punto dopo punto si è spenta.
Al prossimo turno, per la vincitrice del Roland Garros 2016, Karolina Pliskova, che ha vinto nettamente gli ultimi 3 scontri diretti.
[8] S. Kuznetsova b. [21] C. Garcia 6-1 6-4 (Piero Vassallo)
Nel primo ottavo di finale della giornata Svetlana Kuznetsova stacca il pass per i quarti grazie al netto successo su Caroline Garcia. La russa parte forte e va subito avanti 3-0 con due break di vantaggio con un parziale di quattordici punti a due, la francese recupera un break nel quarto gioco ma i problemi al servizio – che segneranno tutto il suo match – si ripresentano successivamente e permettono alla numero 8 del seeding di allungare nuovamente e di chiudere 6-1 il primo set senza particolare sforzo.
Garcia parte meglio nel secondo parziale, il break di vantaggio iniziale ottenuto dopo un lungo gioco però non viene confermato nel gioco successivo e così bisogna aspettare l’ottavo gioco per vedere un nuovo allungo: una sciagurata palla corta di Garcia regala il break alla giocatrice russa che però non sfrutta l’occasione di servire per il match. La transalpina però ci mette ancora del suo e servendo sul 5-4 combina ancora un disastro e stavolta Kuznetsova non si lascia scappare la grande occasione, imponendosi per 6-1 6-4 in un’ora e undici minuti e ritrovando i quarti a Indian Wells dopo nove anni di attesa.
[3] Karolina Pliskova b. Timea Bacsinszky 5-1 rit. (Adriano Spataffi)
Karolina Pliskova torna per il secondo anno di fila ai quarti di finale del WTA Premier Mandatory di Indian Wells dopo il match contro Timea Bacsinszky, mai nella possibilità di giocare un match alla pari e costretta al ritiro dopo 6 game a causa di un polso (il sinistro) dolorante.
Poco da dire sulla vittoria della numero 3 del seeding. La svizzera, appena rientrata dall’infortunio alla coscia sinistra patito in Fed Cup contro la Mladenovic e che l’aveva costretta a saltare il torneo di Doha perché non ancora in condizioni, non è riuscita a concludere neppure il primo parziale, fermandosi nel momento in cui cedeva il secondo break dell’incontro. Attendeva la fisioterapista seduta nel suo angolo, ma già appariva chiaro come non ci fossero le condizioni per andare avanti. All’arrivo del trainer, 2 parole veloci e la stretta di mano alla rivale. Forse ha giocato un ruolo importante anche la fatica derivata dalle 3 ore e mezza del match contro Kiki Bertens e del match di doppio poco dopo.
Adesso la ceca numero 3 del mondo è attesa dalla vincente tra Elina Svitolina e Garbine Muguruza.
[12] V. Williams b. [Q] S. Peng 3-6 6-1 6-3 (Raffaello Esposito)
In quest’epoca il tennis non è davvero uno sport per giovani, men che meno fra le gentili donzelle. Ma questo non è necessariamente un male se in campo c’è Venus Williams (13 WTA), un simbolo e un esempio vivente di cosa dovrebbe essere sempre lo sport. Sulla via dei trentasette, onusta d’allori, con tanti soldi che non basterebbero tre vite a spenderli e una malattia autoimmune che ne limita l’autonomia, Venus non smette di divertirsi sul campo, non paga della scorsa finale Slam a Melbourne. La prima, è bene ricordarlo, da Wimbledon 2009. Il turno odierno le opponeva la cinese Shuai Peng (49), contro la quale era avanti nei precedenti ma aveva perso netto a Pechino qualche mese fa. E sicuramente qualcosa nel gioco di Peng non piace a Venus che nel primo set, complice un pigro inizio, perde due dei suoi primi tre servizi e si trova sotto 2-4. Evita il tracollo in un settimo gioco maratona nel quale annulla altre quattro palle break ma da lì in poi concede via libera, regalando il terzo break con un doppio fallo che vale il 6-3.
Poi in un lampo si trasforma, il braccio destro, incerottato al pari della coscia sinistra, comincia a girare a velocità doppia e la vita di Peng si fa dura. Venus mette fuori lo schiaffo al volo per il 3-0 pesante ma attimi dopo un rovescio a uscire dal centro del campo, difficilissimo, le offre l’occasione per l’ennesimo allungo. Peng adesso è sempre di qualche frazione in ritardo perché la statunitense fa viaggiare la palla alla grande senza sbagliare. I 18 errori non forzati del primo set sono un pallido ricordo. Altri due rovesci gemelli valgono il 5-0 e dopo un break di distrazione il 6-1 che pareggia i conti arriva ancora in risposta perché Venus ha ormai preso il tempo al servizio avversario e di là arrivano frigoriferi
Ma nella misteriosa logica dell’alternanza che sembra presiedere a molti incontri di tennis è Williams a pagare un pericoloso rilassamento ad inizio terzo set con due doppi errori che le costano la battuta nel quinto gioco. È il coraggio a darle la spinta decisiva. Dopo la pausa recupera immediatamente a suon di dritti e non si volta più indietro fino al rovescio incrociato che la manda ai quarti di Indian Wells dopo sedici anni. Affronterà la vincente di Kerber-Vesnina, in campo nella notte italiana.
Risultati:
[3] K. Pliskova b. [15] T. Bacsinszky 5-1 rit.
[7] G. Muguruza b. [10] E. Svitolina 7-6(5) 1-6 6-0
[19] A. Pavlyuchenkova b. [5] D. Cibulkova 6-4 3-6 6-2
[8] S. Kuznetsova b. [21] C. Garcia 6-1 6-4
[13] C. Wozniacki b. [9] M. Keys 6-4 6-4
K. Mladenovic b. L. Davis 6-3 6-3
[12] V. Williams b. [Q] S. Peng 3-6 6-1 6-3
[14] E. Vesnina b. [2] A. Kerber 6-3 6-3
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