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Federer: “Il rallentamento dei campi ha prodotto giocatori tutti uguali”

Ha fatto qualcosa che ti ha sorpreso oggi?
Avevo scambiato due colpi con Frances un paio di volte. Una volta in Francia e una volta agli US Open. Mi ha sorpreso. Ha una grande forza, una grande esplosività, è un ottimo giocatore, come la maggior parte della NextGen.
Credo che la questione fosse come avrebbe approcciato il match. È così per qualsiasi giocatore. Anche per me. Come iniziare una partita? Sembrava non avere senza paura, nessun problema, colpiva la palla in anticipo. Mi piace quando vedo un ragazzo che colpisce tranquillo che sente di non aver nulla da perdere ma solo da guadagnare. Spero impari molto da un match come questo. Giocare su un campo centrale con un sacco di gente, sotto pressione, salvando break point, facendo break.

In che modo le condizioni di gioco sono cambiate nel corso degli anni? Dopo le superficie rallentati le condizioni maggiormente veloci in Australia preludono ad un altro cambiamento?
Guarda, dipende da quando esattamente stiamo parlando. C’è stato sicuramente un momento in cui tutto era stato rallentato. Agli Australian Open nel 2004 ho giocato la finale durante il giorno. In quel caso le condizioni sono veloci, indipendentemente dal tipo di palline con cui stai giocando. Se stai giocando con 40 gradi di temperatura, la palla vola.
Poi hanno cominciato a giocare quarti, semifinali e finali in notturna. Se si aggiunge la palla lenta e i campi rallentati agevoli alcuni scambi epici.
Qualcosa è accaduto anche a Wimbledon, sicuramente qualcosa è accaduto anche lì. Non so se è la palle o l’erba, ma sicuramente lo hanno rallentato.
Agli US Open e al Roland Garros probabilmente non è mai cambiato niente, a mio parere.
Poi la stagione indoor. Siamo passati dal Teraflex al Greenset e abbiamo avuto campi più uniformi. Erano sorte di tavole di legno dipinte. Da qui però si è passati a voler avere la stessa superficie per l’intero swing, e che quindi è diventato lento pure quello. Le Finals sono stati giocati su campi lenti. Il risultato è che ovunque si gioca in modo piuttosto uguale cosa che credo sia un po’ un peccato. È stato bello vedere Ivan Lendl fare serve and volley a Wimbledon, anche se lui non voleva farlo. È stato bello vedere Edberg o Becker giocare dalla linea di fondo su campi in terra battuta. È stato bello vederli fuori dalle loro condizioni preferite. Adesso basta colpire duro dalla linea di fondo, su qualsiasi superficie. Basta giocare allo stesso modo. Basta regolare il vostro movimento un po’. Per me non è così eccitante. Penso che sia importante il cambiamento. Molto lento e molto veloce.

Non giochi contro del Potro dal 2013. Vuoi vedere il suo match di stasera?
Sì. Mi piacerebbe giocare contro di lui. Sono contento per lui, per il suo rientro, la vittoria della Coppa Davis. Avrei dovuto giocato qui l’anno scorso contro di lui ma ero infortunato. È stato un vero peccato. È meglio giocare adesso che stiamo entrambi meglio. Abbiamo avuto alcune partite epiche uno contro l’altro: la semifinale in Francia, quella alle olimpiadi, finale agli US Open. Sono sicuro che il pubblico amerebbe vederla.

Questo torneo ha un futuro a Key Biscayne considerato lo stato della struttura?
Dipende da quanto sia in grado di crescere. So che non è sempre facile. Non credo che possano migliorare molto in termini di capacità. Quindi la domanda è: sono tutti contenti in questo modo o no? Se vuoi ampliare, fare qualcosa di più grande chiaramente si deve spostare.Ma l’erba sempre più verde dall’altra parte? Non ne sono sicuro. È difficile. So che questo torneo è qui da molto tempo. Ci ho anche giocato da juniores nel ’98.

 

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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