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21 marzo 2008, Sharapova perde il primo match dell’anno

Il 2008 di Maria Sharapova era iniziato finalmente all’insegna della continuità. La tennista che a soli 17 anni a Wimbledon aveva sorpreso Serena Williams aveva dimostrato da subito i suoi limiti in termini di costanza, il suo gioco potente quando è al top può non avere rivali, ma il motore ogni tanto si inceppa improvvisamente. Al vertice del ranking è riuscita ad arrivarci già nel 2005, ma le sue sono state sempre incursioni sporadiche in cima alla vetta. Quest’anno sembra la volta buona, in Australia arriva il terzo titolo del Grande Slam, un cammino impressionante senza perdere nemmeno un set. Conquista il titolo anche a Doha e si presenta ad Indian Wells da favorita. Sulla sua strada c’è però, in semifinale, la connazionale Svetlana Kuznetsova che l’ha già battuta tre volte nei sette precedenti. La partita è un’autentica battaglia e ne esce vincitrice la russa di città con il punteggio di 6-3 5-7 6-2, che accuserà però la stanchezza in finale e cederà in due set ad Ana Ivanovic.

Anche questa volta Maria non riuscirà a mettere in fila tre titoli consecutivi (cosa che al momento ancora non le è riuscita) e ferma a 18 la serie di partite vinte consecutivamente, ben poca poca cosa rispetto al record di 74 vittorie inanellate da Martina Navratilova nel 1984. La tigre siberiana riuscirà la settimana successiva a vincere il titolo ad Amelia Island ma sarà l’ultimo acuto della stagione. A maggio tornerà al numero 1 per altre 3 settimane, ma la spalla, che già nelle due precedenti stagioni le aveva fatto saltare buona parte dello swing su terra battuta, ricomincia a fare i capricci. In estate a Montréal, dopo una sudata vittoria al primo turno contro la polacca Domachowska, decide di non scendere in campo contro Ai Sugiyama. Due piccole lacerazioni al tendine della spalla la costringono allo stop, salterà Olimpiadi e US Open. Sharapova sperava di risolvere il problema con la sola fisioterapia ma ad ottobre decide per l’intervento: sarà lo stop più lungo della sua carriera (per infortunio), dieci mesi lontana dai campi e senza la possibilità di difendere il titolo in Australia.

Il rientro non fu semplicissimo ma già allora la tigre siberiana ha dimostrato di saper tornare a competere con le grandi, completando nel 2012 il Career Slam al Roland Garros, titolo bissato due anni dopo. Tra un mese a Stoccarda la aspettiamo al rientro più difficile, dopo i quindici mesi di squalifica per doping, ma abbiamo pochi dubbi sulla grinta con la quale la vedremo tornare in campo.

 

Redazione

La redazione di Ok Tennis è formata da rappresentanti di tutte le minoranze tennistiche esistenti al mondo. Inoltre, è conforme alla Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen emanata il 26 agosto 1789.

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