[5] E. Svitolina b. [10] C. Wozniacki 6-4 6-2
Festeggia Elina Svitolina, che porta a conclusione una rincorsa partita durante la scorsa estate con la vittoria ai danni di Serena Williams ai giochi olimpici di Rio e proseguita poi con una lunga serie di risultati importanti che l’hanno aiutata a credere sempre più nell’ingresso in top-10. Traguardo, questo, abbattuto nel giorno del trionfo più importante della carriera: il primo titolo Premier 5 dopo 5 successi tutti ottenuti a livello International. Con questo match point:
È la prima giocatrice della propria nazione a riuscirci, almeno da quando l’Ucraina è diventata autonoma dall’unione sovietica. Il precedente limite, superato da qualche anno, era il numero 19 raggiunto da Alona Bondarenko nel 2008.
L’unico precedente tra le 2 risaliva a marzo dello scorso anno, quando a Miami giocarono una autentica maratona di 3 ore con Svitolina che prevalse 7-6 al terzo set. Oggi, invece, è mancato tutto quell’equilibrio nonostante il primo set si sia deciso ai vantaggi del decimo game. Svitolina ha giocato meglio della sua avversaria, creando un margine importante dal recupero da 0-30 sul secondo turno di battuta fino alle 2 chance di doppio break sul 4-2.
Wozniacki, in qualche modo, ha saputo venirne fuori ma in quei 10 minuti si erano visti tutti i limiti che impedivano alla ex numero 1 del mondo di esprimersi come nei giorni scorsi.
Il dritto non faceva per niente male, spesso chiamata a rallentare il gioco alzando altissime traiettorie e riprendere un po’ di campo, ma non riusciva ad incidere ed a ricostruire il punto a suo favore. Nei diversi scambi prolungati, era quasi sempre la sua avversaria a concludere portando a casa il punto
Il problema di Svitolina, come già accaduto ieri contro Angelique Kerber, era però la difficoltà nel gestire la pressione quando era chiamata a chiudere. Sfortuna sua, sul 5-3 30-40 Wozniacki ha trovato un ace di seconda e dopo tantissime occasioni era riuscita a salvarsi ed a mettere tutta la pressione sulle spalle della sua avversaria che, di fatti, era scivolata sotto 0-40 offrendo le prime 3 chance di break alla danese. Wozniacki ha da recriminare solo sulla terza, quando ha deciso di rischiare fin dalla risposta, mettendo però in rete il rovescio lungolinea sulla seconda di servizio. Giusta l’idea, completamente sbagliata l’esecuzione. Al quarto set point, un nuovo errore di Wozniacki ha portato Svitolina sul 6-4.
La danese, che oggi giocava la quarantaquattresima finale in carriera, ha cercato di rimanere aggrappata soprattutto con l’enorme esperienza che poteva vantare rispetto all’avversaria neppure troppo giovanissima (appena 4 anni di meno) ma che si trovava a dover fronteggiare non solo la pressione del titolo più importante, ma anche l’obiettivo ormai alla portata della top-10.
Purtroppo per lei, non è bastato recuperare un immediato break di ritardo ad inizio della seconda frazione perché dal 2-1 in suo favore l’ucraina ha ingranato una marcia troppo più alta ed ha concluso con un match point che è forse la ciliegina più bella sulla torta della sua prestazione odierna: un rovescio lungolinea da fuori dal campo che atterra all’incrocio delle righe. Difficile trovare un modo più spettacolare.
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