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Statistiche della settimana: Tsonga non si ferma, Svitolina tra le grandi

È stata fermata in semifinale dall’ucraina Elina Svitolina, che battendo in finale la Wozniacki ha compiuto un salto importante in classifica entrando per la prima volta in top 10, diventando la prima tennista ucraina a riuscirci. Da sottolineare la dinamica costante della sua progressione in classifica da quando, nel 2010, è entrata nel circuito WTA: 

Da sottolineare l’ottimo periodo di forma che sta attraversando la Wozniacki, approdata in finale per la seconda settimana consecutiva. A Doha era stata sconfitta da Karolina Pliskova mentre a Dubai ha giocato la seconda finale dopo quella disputata e vinta nel 2011. Con questi due risultati la danese ha recuperato quattro posizioni in classifica (da 18 a 14) e può riassaporare il sogno di rientrare tra le top 10, di cui non fa più parte dal 21 settembre 2015.
Riguardo alla next generation, è tornata alla ribalta Catherine Bellis, classe ’99, che fece notizia nel 2014 quando a soli 15 anni batté Cibulkova al primo turno degli US Open. La tennista americana ad oggi è la più giovane tennista tra le prime 180 del ranking, ha sfoderato a Dubai temperamento e un ottimo bagaglio tecnico. travolgendo col suo gioco potente e profondo avversarie tutte più quotate di lei, prima di arrendersi nei quarti alla Wozniacki che è dovuta ricorrere a tutta la sua esperienza per riuscire ad arginarla. La Bellis, entrata nelle top 100 per la prima volta solo a novembre dello scorso anno, ha fin qui un bilancio sorprendente contro giocatrici top 50: 8 vittorie e 6 sconfitte, a conferma di un potenziale molto promettente.

Nell’altro torneo della settimana, disputato a Budapest, si è imposta la giocatrice di casa: la 23enne Timea Babos, che torna al successo in un torneo maggiore a cinque anni di distanza dalla prima vittoria, ottenuta a Monterrey nel 2012. In finale ha avuto la meglio sulla ceca Safarova che continua così la sua risalita verso posizioni più consone al suo valore. Dall’inizio dell’anno è passata dalla sessantaduesima alla quarantesima posizione.

Altri numeri
0. I match vinti dalle azzurre. L’unica presente era Roberta Vinci, che a Dubai è uscita al’esordio per mano di Kristina Pliskova.
2. I match vinti dalla dalla Svitolina nei due precedenti confronti con la Wozniacki. Il primo risale a Miami 2016 e si concluse al tie break del set decisivo (5-7 6-4 7-6).
3. Le volte in cui, nelle 17 edizioni del torneo di Dubai fin qui disputate, sono giunte in finale due tenniste fuori dalle Top 10. Prima di quest’anno (con Svitolina n.13 e Wozniacki n.15), era successo nel 2014 con V. Williams (n.44) e Cornet (n.26) e lo scorso anno con Sara Errani (n.22) e la Strycova (n.47).
6. I tornei vinti in carriera dalla Svitolina s 8 finali disputate. 5 vittorie sono state ottenute in tornei asiatici. (2017 – Dubai e Taipei City; 2016 – Kuala Lumpur; 2014 – Baku; 2013 – Baku). Unica vittoria fuori del continente asiatico fu quella di Marrakech nel 2015.
10. I confronti diretti tra Kerber e Svitolina, con un bilancio in parità (5-5) per effetto dell’esito delle ultime 3 sfide tutte favorevoli alla tennista ucraina (Pechino 2015, Brisbane e Dubai 2017)
18. Le americane presenti da oggi tra le top 100. Non erano così tante dal 1996.
30. Le Nazioni che hanno avuto almeno una tennista nella Top 10 da quando fu istituito il ranking WTA (3 novembre 1975).
56. Il nuovo best ranking di Catherine Bellis.
120. Le tenniste entrate nelle top 10 da quando è stato istituito il ranking WTA.
262. I punti che la Wozniacki ha da difendere in classifica da adesso fino alla vigilia dei prossimi US Open.
375. i punti di vantaggio rimasti a Serena Williams sulla Kerber dopo il torneo di Dubai

Le statistiche ATP

Ancora una volta i tennisti francesi spadroneggiano in casa propria. Questa settimana a Marsiglia si è imposto Tsonga, che ha battuto in finale il connazionale Pouille ed ha completato la prima doppietta in carriera vincendo consecutivamente prima a Rotterdam e poi proprio a Marsiglia, dove ha trionfato per la terza volta dopo i successi del 2009 e del 2013. È il quattordicesimo titolo in carriera per Tsonga, nuovamente tra i primi dieci del mondo, ne fa le spese Goffin che lascia almeno per il momento la decima posizione appena guadagnata la settimana scorsa.
Dal 2006 i tennisti transalpini hanno vinto ben ventuno tornei disputati in Francia (sette volte a Marsiglia) e in undici occasioni hanno disputato un derby in finale:

Se i francesi hanno sfruttato a Marsiglia il fattore campo, anche gli americani fanno lo stesso a Delray Beach ma senza troppa gloria visto che Sock, il vincitore del torneo, non ha avuto bisogno di scendere in campo in finale per effetto del ritiro dell’altro finalista Raonic, a causa di un problema muscolare. Per l’americano trattasi in ogni caso del terzo successo in carriera, il secondo quest’anno dopo quello ad Auckland, che gli regala anche il best ranking al numero 18. A Delray Beach, in semifinale contro Raonic, si è fermata la corsa di del Potro, all’esordio stagionale. Un promettente risultato che ha fruttato all’argentino un salto in classifica di dieci posizioni (da 42 a 32) con la possibilità di essere testa di serie nei primi due Masters 1000 della stagione sul cemento americano.

Ed infine nell’ATP 500 di Rio de Janeiro si è registrato l’ottavo successo in carriera dell’austriaco Thiem, che in finale si è sbarazzato dello spagnolo Carreno Busta col punteggio di 7-5 6-4. L’austriaco ha vinto sempre in due set lasciando nel complesso agli avversari trentacinque giochi. Con i 500 punti guadagnati ha compensato perfettamente quelli che aveva in uscita per effetto della vittoria dello scorso anno ad Acapulco e resta pertanto in top 10, al nono posto.

Next Generation. Questa settimana la vetrina se la prende tutta il diciottenne norvegese Casper Ruud, che fino ad ora non aveva mai vinto un match nel circuito maggiore e che ha sfiorato l’ingresso in finale nel torneo brasiliano non sfruttando un match point contro la testa di serie nunero quattro Carreno Busta. Avrebbe uguagliato il record del padre Christian, che nel 1995 fu l’unico tennista norvegese ad approdare in una finale ATP, a Bastad, perdendo dal brasiliano Meligeni. Obiettivo di Casper sarà migliorare il best ranking del padre, numero trentanove della classifica nell’ottobre del 1995. Intanto avanza a grandi falcate, guadagnando settantacinque posizioni e diventando il più giovane tennista tra i top 200.

Italiani non pervenuti. Troppo poco doversi accontentare della rivincita che Fognini si è preso a Rio contro Robredo, che lo aveva sconfitto la settimana precedente a Buenos Aires. L’unica notizia positiva viene dal torneo Challenger di Bergamo e riguarda Matteo Berrettini da Roma, ventuno anni da compiere ad aprile. Dopo aver subito svariati infortuni che lo avevano tenuto fermo per molti mesi, si era messo in luce alla fine della scorsa stagione giungendo in finale al Challenger di Andria, sconfitto da Luca Vanni dopo aver superato al secondo turno il numero 120 del mondo Chiudinelli. Quest’anno, dopo aver esordito vincendo il Future di Oberenfielden in Svizzera, è approdato ai quarti del Challenger di Bergamo, perdendo con onore dall’esperto kazako Andrey Golubev. Il tennista romano, numero 680 del mondo lo scorso novembre, da oggi occupa la posizione 339. Che la salita continui.

Giancarlo Di Leva

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