Il recente incontro di secondo turno agli Australian Open con Roger Federer, deve aver fruttato una notevole iniezione di fiducia a Noah Rubin, fresco vincitore del Challenger di Launcheston, in Australia.
Il ventenne statunitense, che ora può vantare il suo best ranking al numero 163 ATP, ha ammesso quanto sia stata fondamentale per la sua crescita di giocatore, la recente sfida con l’elvetico: “È stato tutto molto bello. Amo questo tipo di palcoscenici e questa credo che sia una delle ragioni principali per cui giochi a tennis. Esibirsi davanti a 16.000 persone, affrontando quello che è probabilmente il più grande giocatore della storia è stato emozionante. Sono certo che avrei potuto avere anche qualche opportunità di vincere, ma ho cercato solamente di godermi quel momento e di divertirmi”.
Nel Challenger appena conquistato, suo secondo Titolo in carriera, Rubin si è imposto a mani basse sugli avversari, lasciando addirittura solo un game nella finale contro Mitchell Krueger, in una manifestazione, a dire il vero, non proprio ricca di giocatori di grande qualità. Rubin ha inoltre sottolineato quanto le soddisfazioni non siano sopraggiunte casualmente, ma anche grazie al duro lavoro in allenamento: “Siamo stati molte ore in campo, molto di più di prima; colpendo molte palle e lavorando più sul dritto, in modo da renderlo maggiormente un’arma.”
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