A. Dolgopolov b. [1] K. Nishikori 7-6(4) 6-4
Se siete tra quelli che si lamentano un giorno sì e uno no di Murray e Djokovic, di Nadal e Ferrer allora non dovreste mai, ma proprio mai, perdervi una partita di Alexander Dolgopolov. Partite ne vincerà poche (forse) e una volta sì e l’altra pure non potrete che inveire contro qualcuno che non si capisce perché ma non riesce proprio a fare dei punti normali. Anzi, più riesce a tenere in mano lo scambio più aumentano le probabilità che il punto vada all’altro. Così, quando il “guru” arriva addirittura in finale di un torneo dovreste lasciar perdere tutto e predisporvi al micidiale, se perdonate la citazione. Contro Kei Nishikori l’ucraino ha fatto tutto quello che fa sempre: risposte tre metri dentro al campo, rovesci e dritti giocati quasi in demivolée, momenti in cui il giapponese era travolto. In genere Dolgo queste partite finisce per perderle e non si può certo dire che non ci abbia provato anche oggi.
Il primo set era cominciato con il solito problema a carburare per Dolgo, ma due palle break non sono state sufficienti a fargli perdere il primo game. Da allora l’ucraino ha messo a posto il servizio e non ha rischiato più nulla fino al nono game, quando Nishikori ha avuto la possibilità di andare a servire per il primo set, ma una buona prima ha sistemato le cose. Nel mezzo il solito show, soprattutto nel game precedente, l’ottavo, quando Dolgo è andato 0-40 per poi dissipare il dissipabile, comprese altre due palle break. Per fortuna il tiebreak è arrivato a mettere le cose a posto: una terrificante risposta di rovescio, su una seconda neanche troppo timida di Nishikori, cinque buone prime e un facile dritto a chiudere – ancora dopo una risposta giocata praticamente sulla riga di servizio – non hanno dato nessuna opportunità al giapponese e hanno portato avanti il guru.
Il secondo set è filato via liscio fino al 3 pari, a parte un paio dei soliti errori tattici di Nishikori che a furia di insistere sul rovescio ha rischiato varie volte di essere sballottato fuori dal campo. Erano soprattutto i servizi “lavorati” da sinistra a incappare nel terrificante anticipo di Dolgo, col risultato che il giapponese rimaneva almeno a tre metri dalla palla. Nel settimo game Nishi pagava carissimo l’errore tattico, perché sulla seconda palla break – dopo che la prima Dolgo l’aveva gentilmente regalata come sua abitudine, in modo clamoroso – Dolgo si è avventato col rovescio e la palla non è tornata nella sua metà campo. Nishikori non ha più avuto la possibilità e ad occhio neanche la voglia, di provare a tornare in partita e così Dolgo ha chiuso senza particolari patemi.
Terza vittoria in carriera per l’ucraino che ha giocato un torneo perfetto, senza neanche perdere un set, e al quale tutti dovrebbero augurare di rimanere in buona salute. Magari non vincerà slam – ma se non riesce ad darsi una regolata anche per Nishikori questo resterà una chimera – ma come si diceva all’inizio vederlo riconcilia con palline e racchette.
Nishikori, che da domani sarà a Rio de Janeiro, ha forse preso come si deve prendere questo torneo: un buon test dopo una pausa abbastanza lunga. Però per lui è l’undicesima finale persa su ventidue giocate. Sono un po’ troppe.
Italia è in semifinale di Coppa Davis grazie al successo del doppio azzurro composto da Jannik Sinner…
L'Italia ha chiuso la serie contro la Slovacchia grazie al secondo singolare di giornata, dominato…
Inizia nel modo migliore la finale della Billie Jean King Cup 2024 per l'Italia, che…
20 anni di successi: il video tributo del mondo del tennis a Rafa Nadal
Si conclude a Malaga, davanti al pubblico di casa, la carriera di Rafa Nadal. L’ultimo…
È una Billie Jean King Cup davvero speciale per la Slovacchia, partita per Malaga per…