Tutte le top-10 del ranking WTA (aggiornato al 2 gennaio) sono uscite di scena prima delle semifinali. O meglio, quasi tutte. Karolina Pliskova è l’unica che sta dimostrando di essere già molto “in palla” e con un netto 6-2 6-3 liquida una pur brava Elina Svitolina ed approda alla finale dove affronterà Alizé Cornet, che ha approfittato del ritiro di Garbine Muguruza.
La ceca ha vinto oggi perché ha mostrato ancora, come già accaduto fin dal primo turno, che questo 2017 per lei sarà un anno di grande importanza. Quello che era successo negli ultimi mesi della scorsa stagione non devono, dal suo punto di vista, rimanere un caso isolato ed al primo torneo ha subito inflitto parziali pesanti a tutte. Anche Roberta Vinci, nonostante sia stata l’unica in grado di strapparle, fino ad ora, un parziale, ha poi smarrito la bussola ed il comando, finendo per essere travolta da una giocatrice che non è più quella indecisa e frettolosa dei un anno o un anno e mezzo fa.
La svolta avvenuta con Jiri Vanek pare proseguire a gonfie vele anche con David Kotyza. 5 i game lasciati all’ucraina, che pure ha provato in tutti i modi a reagire al tennis dell’avversaria, letale e quasi privo di pause se non per un game al servizio in cui è stata indietro 0-40. Pliskova, in ogni caso, era già avanti 4-2 nel primo parziale e dopo essersi tirata su dalle sabbie mobili ha aumentato ancor di più la pressione su Svitolina, che con un doppio fallo ha regalato il secondo break all’avversaria.
Due i break che hanno deciso anche la seconda frazione: il primo sul 3-3, il secondo sul 5-3. Pliskova, grazie a questo risultato, ritrova il best ranking di numero 5 del mondo scavalcando Dominika Cibulkova e punta dritto al titolo numero 7 in carriera su 17 finali. Dall’altra parte della rete, però, non avrà Garbine Muguruza. La spagnola, indietro 4-1, si è ritirata avvertendo dolori all’addome ed una sensazione di affaticamento generale dopo 3 battaglie vinte nei giorni scorsi: “Non avevo il livello per competere, Cornet stava giocando troppo bene e non avrei potuto contrastara”. A dieci giorni dall’inizio dell’Australian Open, la scelta appare più che saggia. Proprio in ottica Slam, la giocatrice transalpina si prende la certezza di una testa di serie che le permetterà di non pescare ai primi turni una delle primissime del ranking.
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